Da lunedì 15 giugno sarà operativa l’Unità di cure residenziali estensive ad elevata integrazione sanitaria, attivata presso la struttura residenziale Creux-Porté di Perloz.
“Sulla base delle caratteristiche tecnico-organizzative – si legge in una nota dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta – la struttura residenziale di Perloz rientra tra i “nuclei erogativi” identificati con il codice che secondo la classificazione della Commissione nazionale per la definizione e l’aggiornamento dei “Lea” (livelli essenziali di assistenza, n.d.r.), corrisponde all’assistenza sociosanitaria residenziale alle persone non autosufficienti (di cui all’articolo 30, comma 1, lettera a) del DPCM 12 gennaio 2017 “nuovi Lea”)”.
«In questi mesi di emergenza – dichiara l’assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali, Mauro Baccega – è emersa chiaramente la necessità di perseguire l’obiettivo già impostato nel 2019 di riorganizzare le strutture socio-assistenziali per garantire, in almeno 4/5 poli distribuiti su tutto il territorio valdostano delle strutture di carattere sanitario a gestione diretta dell’Azienda Usl, tenuto conto dei sempre maggiori bisogni sanitari dei nostri anziani ricoverati nelle microcomunità. La struttura di Perloz è il primo tassello di questa strategia e la sua apertura è stata realizzata grazie alla collaborazione con gli Enti locali ed in particolare con il presidente dell’Unité Mont-Rose (Speranza Girod, sindaca di Fontainemore, n.d.r.)».

Le autorità regionali, sanitarie e comunali durante il sopralluogo nella struttura sanitaria di Perloz
«Si tratta di un’attivazione importante – spiega il commissario dell’Usl, Angelo Pescarmona – soprattutto in questo momento in cui si deve tornare gradualmente
all’operatività a pieno regime delle microcomunità sul territorio. I pazienti della struttura di Perloz saranno i soggetti dimessi dalla Rsa, dall’Isav o dall’ospedale, che saranno assistiti in attesa di poter essere destinati alle micrcocomunità o essere inviati al proprio domicilio. L’Unità di cure residenziali estensive ad elevata integrazione sanitaria di Perloz è gestita direttamente dall’Azienda Usl, e questo significa dare effettiva attuazione alla prima parte della “Fase 2”, con l’obiettivo di proseguire nell’opera di realizzazione della continuità assistenziale tra ospedale e territorio, fornendo risposte concrete alle esigenze e alle necessità urgenti».
«Nella struttura di Perloz saranno inseriti soggetti adulti non autosufficienti e/o cronici – aggiunge il direttore dell’Area territoriale, Leonardo Iannizzi – con patologie o condizioni cliniche non assistibili in ospedale o a domicilio, in condizioni di stabilità clinica, che richiedono continuità assistenziale e trattamenti estensivi, come cure mediche e infermieristiche quotidiane, trattamenti riabilitativi finalizzati al mantenimento e prevenzione delle complicanze da immobilità, stimolazione sensoriale, integrato da un livello di assistenza tutelare di alta intensità. Non saranno, invece, inseriti i pazienti positivi al “covid-19”, quelli con instabilità clinica o in fase terminale e quelli con patologie non ancora diagnosticate».

La saletta della struttura sanitaria di Perloz
«Abbiamo organizzato la struttura di Perloz in maniera tale che il maggior numero dei pazienti possa usufruire dei servizi offerti – sottolinea il direttore dei Distretti sociosanitari 3 e 4, Franco Brinato – e per questo motivo il periodo massimo di ricovero è previsto nella misura di massima di 30 giorni, al termine dei quali l’utente viene dimesso al domicilio oppure ricoverato presso una struttura residenziale, salvo diversa indicazione documentata dal medico specialista».
L’Unità di cure residenziali estensive ad elevata integrazione sanitaria di Perloz è dotata di diciotto posti letto disposti in quattro stanze singole e sette stanze doppie e si trova presso la struttura residenziale Creux-Porté, in località Plan de Breun di Perloz.