«Ci sentiamo disarmati, come soldati in trincea, a corpo nudo e con un solo fucile contro una moderna mitragliatrice automatica». Inizia così un messaggio di “alcuni operatori di un ospedale di Aosta” pubblicato sulla pagina “Facebook” di “Potere al Popolo Valle d’Aosta”.
«In piena emergenza, la sanità pubblica valdostana sta mostrando tutte le sue lacune economiche e organizzative – si legge – leggere i proclami dei politici e dirigenti Ausl sui giornali ci fa venire la pelle d’oca, sono vergognosi. Noi lavoratori del comparto sanitario siamo arrabbiati. La comunicazione da parte dei vertici spesso è incompleta, non tempestiva e farraginosa. Siamo disorientati».
«La dotazione di mascherine è insufficiente – spiegano gli operatori sanitari – al punto che persino alcuni medici sono stati “invitati” a non indossarle negli spazi comuni. Gli ambulatori che effettuano prestazioni pubbliche sono stati immediatamente sospesi per emergenza sanitaria, al contrario gli ambulatori di via Guido Rey che effettuano prestazioni intramoenia risultano regolarmente operativi! Ci chiedono collaborazione, sforzo, impegno, disciplina, rispetto degli ordini. In tempi di emergenza la nostra disponibilità è triplicata. Ma i dispositivi di protezione individuale dove sono? Dov’è il rispetto delle regole da parte del datore di lavoro?»
«Tutti i bar della Valle sono giustamente chiusi, tranne quelli degli ospedali – conclude il messaggio – ma a noi non interessano cappuccino e brioche, noi vogliamo il pane».
“Esprimiamo piena solidarietà per le lavoratrici e lavoratori del comparto sanità – dichiarano i responsabili di “Potere al Popolo Valle d’ Aosta – tuteliamo i loro diritti e la loro sicurezza, se “andrà tutto bene” sarà soprattutto grazie a loro”.
Fonte: pagina “Facebook” di “Potere al Popolo Valle d’Aosta”