Conclusione positiva per il confronto fra Stato e Regioni e Province autonome in materia finanziaria legata all’emergenza “covid-19”: l’accordo è arrivato al termine della Conferenza straordinaria Stato-Regioni di mercoledì 22 luglio ed è stato, in seguito, sancito, ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 281/1997, con atto sottoscritto dal presidente della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.
Il Governo ha, così, dato via libera alla proposta sostenuta dalle Regioni a Statuto speciale e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano che avevano chiesto con forza la compensazione delle minori entrate dovute alle gravi ripercussioni che l’emergenza “covid-19” ha generato sull’economia dei territori, al fine di poter per garantire il finanziamento dei servizi essenziali alla popolazione.
«Sono risorse indispensabili – spiega Donato Toma, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome – per garantire servizi essenziali ai cittadini, dalla sanità all’istruzione, dal trasporto pubblico locale all’assistenza. Il rischio era di far saltare i bilanci regionali e quindi i servizi resi. È un rischio che non possiamo correre in momento così delicato per il nostro Paese. L’accordo coinvolge sia le Regioni a Statuto ordinario che le Regioni a Statuto speciale e le Province Autonome. È pertanto previsto il riparto del fondo nella proporzione di un terzo per le Regioni a statuto ordinario e due terzi per le Autonomie speciali. Viene così ripartita la quota già assegnata dal decreto legge 34 di 1,5 miliardi di euro per il 2020, assegnando 0,5 miliardi alle Regioni a Statuto ordinario per la compensazione delle minori entrate e il restante miliardo alle Autonomie speciali».
«Il Governo ha nel contempo preso atto che si tratta di uno stanziamento del tutto insufficiente rispetto alla effettiva perdita delle entrate regionali, stimate il 1,7 miliardi solo per le Regioni ordinarie nel 2020 – aggiunge il presidente della Conferenza – si dovrà quindi continuare a definire nel corso del 2020 e del 2021 l’entità effettiva delle mancate entrate. Pertanto, nell’accordo è stabilito, per continuare a garantire gli equilibri di bilancio, di prevedere l’inserimento in un prossimo provvedimento utile dell’integrazione di 1,2 miliardi di compensazione di minori entrate per le Regioni a Statuto ordinario e di 1,6 miliardi per le Autonomie speciali. Sono anche da considerare le minori entrate tributarie, circa un miliardo, derivanti dalla lotta per l’evasione fiscale. Pertanto Governo e Regioni concordano che i rapporti finanziari siano definiti sulla base degli effettivi andamenti dei gettiti».
«Preoccupano i meccanismi di finanza pubblica che bloccano gli investimenti regionali – insiste Toma – è paradossale infatti che, dopo aver dato un contributo fondamentale alla ripartenza, le Regioni non possano anche farsi carico del rilancio economico del nostro Paese, non potendo fare investimenti perché costrette al rispetto dell’equilibrio di bilancio. Quindi le Regioni non possono finanziare spesa corrente per non indebitarsi e sono l’unico comparto pubblico che deve rispettare sia gli equilibri di bilancio che contribuire a precisi obiettivi finanziari già prefissati».
Per quanto riguarda il primo stanziamento da un miliardo di euro, alla Valle d’Aosta sono assegnati 32,31 milioni di euro, alla Provincia di Trento 136,54 milioni di euro, alla Provincia di Bolzano 142,31 milioni di euro, alla Regione Friuli-Venezia Giulia 206,92 milioni di euro, alla Sicilia 300 milioni di euro netti ed alla Sardegna 181,92 milioni di euro. Il successivo provvedimento da un miliardo e seicento milioni di euro, vedrà l’assegnazione, alla Valle d’Aosta, di altri 51,69 milioni di euro, alla Provincia di Trento 218,46 milioni di euro, alla Provincia di Bolzano 227,69 milioni di euro, alla Regione Friuli-Venezia Giulia 331,08 milioni di euro, alla Sicilia 480 milioni di euro ed alla Sardegna 291,08 milioni di euro.
Complessivamente, dei due miliardi e seicento milioni di euro, alla Regione Siciliana andranno 780 milioni di euro, al Friuli-Venezia Giulia 538 milioni di euro, alla Sardegna 473 milioni di euro, alla Provincia di Bolzano 370 milioni di euro, alla Provincia di Trento 355 milioni di euro ed alla Valle d’Aosta 84 milioni di euro.
Lo stanziamento di 84 milioni di euro è confermato dalla Regione autonoma Valle d’Aosta che, in una nota annuncia che “avrà quindi a disposizione 84 milioni di euro in più” anticipando il fatto che “lo Stato si è impegnato entro il 30 novembre 2020, a siglare un ulteriore accordo per l’anno 2021. Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Regione Renzo Testolin che ha seguito la trattativa assieme agli altri presidenti delle Autonomie Speciali”.