Anche in Valle d’Aosta vince il “sì” al referendum sul taglio dei parlamentari: in nessun Comune ha avuto la meglio il “no”

Scritto da aostapresse

21 Settembre 2020 - 18:30
I manifesti elettorali del referendum in Valle d'Aosta

Il referendum costituzionale che chiedeva ai cittadini italiani di approvare “il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 240 del 12 ottobre 2019?” che prevede il taglio del 36,5 per cento dei componenti di entrambi i rami del Parlamento, è passato.
Il 24esimo referendum della storia della Repubblica italiana non aveva bisogno di quorum, ma è stato votato dal 53,84% della popolazione.

L’affluenza in Valle d’Aosta, dove il referendum non ha immediate conseguenze, visto che i due seggi uninominali di deputato e senatore vengono mantenuti, è stata del 73,44 per cento, hanno votato 72.713 dei 99.010 aventi diritto: ad Aosta la percentuale è scesa al 68,24 per cento con 18.175 votanti su 26.634 elettori.
Il Comune con la maggiore affluenza è stato Valgrisenche, che ha fatto segnare il 91,98 per cento, con 149 votanti su 162: solo tredici residenti non si sono recati alle urne per il referendum. I meno virtuosi, in Valle d’Aosta, sono stati gli elettori di Courmayeur, dove la percentuale di votanti si è fermata al 59,82 per cento, con 1.298 persone su 2.170 aventi diritto che si sono espresse sul quesito referendario.

In Italia il “sì” ha raggiunto il 69,64 per cento, pari a 17.168.494 voti, doppiando il risultato del “no”, fermo al 30,36 per cento, con 7.484.941 voti. Le schede nulle sono state 128.397, lo 0,51 per cento, quelle bianche 210.860, lo 0,84 per cento, con 323 schede contestate.
In Valle d’Aosta il “no” non ha vinto da nessuna parte e il “sì” ha raggiunto il 67,96 per cento, pari a 48.165 voti, mentre il “no” ha raccolto poco meno della metà dei votanti, con il 32,04 per cento, per 22.708 voti. Le schede nulle sono 646, lo 0,89 per cento e quelle bianche 1.190, l’1,64 per cento. Ad Aosta il “sì” è arrivato al 63,81 per cento, con 11.289 voti mentre il “no” ha raccolto 6.541 voti, il 36,69 per cento.
Gli ultimi Comuni a concludere lo scrutinio del referendum sono stati Nus e Saint-Christophe: i risultati del primo sono arrivati poco dopo le ore 20, mentre i risultati del secondo sono stati resi noti solo nella giornata successiva. Nessun problema invece a Saint-Oyen dove uno dei scrutatori non si è presentato al seggio dopo aver segnalato di avere la febbre: insieme al collega di banco è stato sottoposto tampone ed entrambi sono risultati negativi al “covid-19”.

Con l’approvazione del referendum quindi si passerà da 630 a 400 seggi alla Camera dei deputati e da 315 a 200 seggi elettivi al Senato: «quello raggiunto oggi è un risultato storico – ha scritto su “Facebook” il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, pubblicando una sua foto con in mano uno smartphone dove si legge “ha vinto il sì” – torniamo ad avere un Parlamento normale, con 345 poltrone e privilegi in meno. È la politica che dà un segnale ai cittadini. Senza il Movimento 5 Stelle tutto questo non sarebbe mai successo».
«Gli italiani si sono resi protagonisti di questo risultato storico – ha aggiunto, sempre sul social network, la deputata valdostana Elisa Tripodi, del “Movimento 5 Stelle” – premiando sicuramente anche l’aspetto circoscritto e puntuale di questa riforma. Ora si va avanti con le altre riforme, come la modifica dei regolamenti parlamentari, una legge elettorale rispettosa della rappresentanza e il voto ai diciottenni per il Senato».

Fonti: Regione autonoma Valle d’Aosta, Ministero dell’Interno, pagine “Facebook” di Luigi Di Maio ed Elisa Tripodi

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