Approvate le disposizioni della legge di stabilità 2020-2022: alla fine sono “solo” 17 i consiglieri disposti a dimettersi

Scritto da aostapresse

3 Febbraio 2020 - 21:10
I consiglieri 'dimissionari' davanti all'ufficio della Segreteria

Nella seduta straordinaria del Consiglio del 3 febbraio 2020, in chiusura dell’adunanza dedicata alle leggi di bilancio, il Consiglio Valle ha approvato, con 19 voti a favore (AV, UV, SA, RC-AC, PNV-AC-FV, Consigliere Barocco), un contrario (ADU VdA) e 15 astensioni (Lega VdA, M5S, Mouv’, Vdalibra, consigliere Restano), le disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2020-2022.

Il provvedimento modifica una serie di leggi regionali e disposizioni in materia di turismo e trasporti (piste di sci, professioni turistiche, trasporto di persone mediante autobus da noleggio, rilevazione dati turistici), di viabilità (strade regionali), di agricoltura (difesa delle api), di politiche educative (Fondazione musicale, diritto allo studio, refezioni scolastiche, autonomia scolastica, offerta formativa), di contratti pubblici (centralizzazione delle funzioni di committenza per affidamento di lavori e servizi e obblighi informativi e di pubblicità degli atti), di sanità (modalità di approvazione degli indirizzi e obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi, criteri di applicazione del decreto del Ministero della salute del 2015 in materia di standard qualitativi nell’ambito dell’autonomia organizzativa della Regione), in materia di pratiche edilizie, mobilità sostenibile, rifiuti, vincolo idrogeologico ed esercizio associato di funzioni e servizi comunali.

Dichiarazioni di voto sulle disposizioni collegate alla legge di stabilità
Il capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, annunciando il voto di astensione, ha confermato che il gruppo, al termine della votazione, provvederà a recarsi nell’ufficio del segretario generale per rassegnare le dimissioni.
Il consigliere Claudio Restano (GM) ha parlato di un confronto aperto, sereno, pur con qualche momento di tensione, che ha comunque portato a una sintesi proficua. Annunciando l’astensione, ha suggerito di prendere in considerazione l’istituzione di un’Università sportiva.

La capogruppo di Alliance Valdôtaine ha evocato il dibattito lungo, complesso e per certi versi arricchente: anche nelle sospensioni si è prodotto qualcosa di utile per rispondere alle istanze dei cittadini e l’emendamento sulle discariche ne è chiara dimostrazione. Questo Consiglio, per Patrizia Morelli, ha però ancora alcuni atti da affrontare, ad esempio, sarà convocata a breve una Commissione per quanto attiene ai cantieri forestali. Ha quindi espresso rincrescimento che non si sia potuto affrontare il tema dell’election day, ritenuto non attinente dagli uffici; pertanto, il gruppo presenterà una proposta di legge su questo, considerato lo strumento ideale per affrontare le elezioni.

Il capogruppo del Mouv’, Elso Gerandin, si è rammaricato per il fatto che l’Assemblea non abbia fatto di più per i valdostani in difficoltà e ha osservato come l’accanimento terapeutico per questa Legislatura pare continuare. Ha quindi annunciato il voto di astensione.
Il capogruppo del M5S ha annunciato il voto di astensione dichiarando che nel momento in cui vi saranno 18 consiglieri a firmare nell’ufficio del segretario generale ci saranno anche loro, altrimenti il consigliere Vesan vedrà con soddisfazione le coraggiose, dichiarate dimissioni del consigliere Manfrin.

La consigliera del M5S Manuela Nasso ha aggiunto che se si lavorasse sempre come si lavora nei momenti di crisi si potrebbe fare bene: quando c’è la volontà possono trovare delle sintesi, con rispetto, tra forze di maggioranza e forze di minoranza.
Per la consigliera di RC-AC Chiara Minelli si concludono i lavori di questo Consiglio con alcuni elementi di soddisfazione per una serie di misure positive introdotte nei vari documenti. La consigliera ha espresso anche un’amara constatazione – le modalità con cui si è arrivati all’approvazione dei documenti di bilancio: tre giorni di discussione in Commissione e sette in Aula – e il rammarico per la grande incertezza politica, sottolineando però che secondo quanto proposto dal suo gruppo le elezioni si possono programmare per ottobre, creando un governo istituzionale provvisorio al fine di gestire le risorse appena approvate e fare le riforme in tema elettorale. Le leggi di bilancio complessivamente, secondo Minelli, sono discrete ma non si tratta di una manovra particolarmente innovativa.

Il consigliere Stefano Aggravi (Lega VdA) ha evocato il senso di responsabilità e l’importanza che la Lega VdA ha accordato a questa materia, presentando emendamenti e proposte che in parte sono stati accettati. Il consigliere ha rivendicato le tempistiche e la disponibilità dimostrata dall’opposizione, che invece è stata accusata di rallentamento dei lavori e più volte rifiutata dal Governo.
Il capogruppo di Vdalibra Stefano Ferrero ha annunciato l’astensione e ha affermato di aspettare l’apposizione delle 18 firme per le dimissioni.

La consigliera Daria Pulz (ADU VdA) ha motivato il proprio voto contrario ad un atto politico lontano dai propri orizzonti, a partire dal modus operandi con cui ci si è approcciati. Per Pulz, questo bilancio è stato un’agonia e resterà epico per la fatica di una programmazione impossibile, con un ritmo affannoso, persino durante la Fiera di Sant’Orso e la Settimana della Memoria, le cui manifestazioni dovrebbero vedere tutti in prima fila come legislatori. La consigliera ha confermato l’intenzione di firmare immediatamente le proprie dimissioni, pur percependo nell’aria un nuovo Governo di scopo, e si è detta soddisfatta per l’approvazione del suo primo emendamento in due anni.

Il capogruppo dell’UV, nel dichiarare il voto favorevole, ha parlato di una lunga settimana che non ha contribuito a riconquistare la fiducia del popolo valdostano. Se già a fine dicembre avessimo dato le dimissioni, ha detto Erik Lavevaz, avremmo già dato così delle risposte. Per Lavevaz, la fine della Legislatura anzitempo è una sconfitta ed è una responsabilità di tutti, perché questa è una democrazia con un sistema proporzionale. Per il consigliere, dopo tutti i tentativi messi in atto per creare una nuova maggioranza, le elezioni in questo momento sono un gesto di civiltà. Ci dicono che l’UV è folle a parlare di elezioni in questo momento, ha aggiunto Lavevaz, ma cerchiamo di essere seri e coerenti con quanto deciso. Per Lavevaz, oggi non c’è alternativa: l’Union Valdôtaine sta cercando di cambiare pelle e non vuole farsi carico di risolvere una situazione di crisi. Riguardo alle dimissioni, Lavevaz ha sottolineato che a fine dicembre le avrebbe date, oggi a 14 giorni dalla scadenza anticipata della Legislatura, è innaturale.

Il consigliere Carlo Marzi (SA) ha rilevato l’importanza dell’essere giunti al momento dell’approvazione delle leggi di bilancio e ha affermato di essere fiero di votare a favore dei disegni di legge. Il consigliere ha ribadito che la Stella Alpina non rassegnerà le dimissioni ed è contraria non solo alle elezioni anticipate ma anche a Governi a scadenza se non quella naturale del 2023. Qualora si raggiungessero le 18 firme, Marzi ha comunicato di volersi impegnare a fare in modo che la scadenza di una votazione anticipata nel 2020 abbia una durata massima di tre anni, in modo tale che non si ripeta un’interferenza tra elezioni regionali e comunali.

Il consigliere Giovanni Barocco (GM) ha specificato che il confronto non deve rispettare i tempi dello streaming: l’obiettivo è dare risposte ai cittadini, non badare all’audience. Per Barocco, in quest’Aula ci sono ancora idee, voglia di fare e di discutere: non è stato tempo perso, si è dibattuto per raggiungere una sintesi sul bilancio.

Il presidente della seconda Commissione Pierluigi Marquis, ripercorrendo le audizioni e i confronti in Commissione da cui sono scaturite proficue riflessioni, ha osservato che sono stati portati buoni contributi al bilancio anche se si sarebbe potuto fare meglio, ma così non è stato, tenuto conto anche del clima politico non facile. Per Marquis, questo documento contabile può contribuire a mettere in sicurezza la Valle d’Aosta, ma è soltanto una prima fase, perché occorrono soluzioni politiche per poter dare un governo alla Valle che attui le misure approvate.

L’assessore ai trasporti e affari europei ha detto che tanti temi potranno ancora essere trattati: ognuno ha valorizzato le proprie idee, con una maggioranza che ha rispettato una minoranza, ragionando su temi come quello del collegamento intervallivo. Secondo Bertschy, i Consiglieri sono degli eletti, rappresentano delle forze politiche e a queste viene riconosciuto il ruolo di decidere quello che andrà fatto nei prossimi giorni. Non ci dimettiamo, ha detto Luigi Bertschy, e andiamo avanti fino al 14 febbraio. Per l’assessore, se oggi la Valle d’Aosta ha un bilancio è grazie a chi lo ha votato per dare certezze e mettere fine all’esercizio provvisorio.

L’assesseure à l’éducation a souhaité l’approbation d’un document financier très important pour la Région. Ce mois supplémentaire, pour Chantal Certan, a été dédié au débat, aux approfondissements et le document final tient compte aussi de propositions avancées au cours de cette séance. L’Assesseure a remercié tout le personnel administratif qui a travaillé au cours de ces mois pour approfondir, évaluer et permettre de présenter les adresses politiques ou les variations économiques dans le budget.

Per il presidente della Regione questo bilancio è un bicchiere mezzo pieno, gestito in maniera comune in Aula e in Commissione, con rispetto reciproco. È un bilancio con prospettive di crescita per il territorio, che rilancia alcuni temi importanti che potranno trovare uno sviluppo nei prossimi mesi: nessuna sollecitazione è andata persa e sono state raccolte suggestioni che potranno essere rianalizzate per dare risposte a temi che nel tempo sono stati sottovalutati. Lasciamo, ha aggiunto, un bilancio in salute, sul quale si potranno fare delle modifiche, che lascia le porte aperte per dare delle risposte e un po’ più di tranquillità alla popolazione. Per il presidente, le condivisioni hanno un momento finale, che è quello del voto: ha quindi ringraziato chi ha votato in modo positivo con senso di responsabilità.

La presidente Rini, in chiusura, ha ringraziato tutto il personale del Consiglio regionale per il supporto dato in queste lunghe giornate di
lavoro.

Il dibattito sugli emendamenti in tema di discariche
L’Aula, nell’approvare dodici emendamenti, si è soffermata in particolare sulle disposizioni in materia di rifiuti, che hanno tenuto impegnati i consiglieri durante la maggior parte della giornata per cercare una sintesi riguardante la tematica delle discariche e sulla quale sono stati depositati due subemendamenti a un emendamento della seconda Commissione: uno sottoscritto dai gruppi AV, UV, SA, RC-AC, PNV-AC-FV, GM, Lega VdA, Vdalibra e Mouv’ (approvato in votazione segreta con 26 voti a favore, tre contrari e sei astensioni) e uno del gruppo ADU VdA (respinto con otto voti a favore, dieci contrari e 17 astensioni, sempre in votazione segreta).

L’Assessore all’ambiente, illustrando i subemendamenti dei gruppi consiliari AV, UV, SA, RC-AC, PNV-AC-FV, GM, Lega VdA, Vdalibra e Mouv’, ha detto che questi vanno nella direzione di salvaguardare la salute dei cittadini e il rispetto dell’ambiente tracciando un cammino per una nuova visione futura, una svolta. I subemendamenti intendono proporre una soluzione legislativa alla questione della realizzazione e dell’esercizio delle discariche per il conferimento di rifiuti speciali provenienti da altre regioni, a fronte delle richieste avanzate su più fronti e, in particolare, dai comitati dei cittadini e dalle Amministrazioni locali. A fronte della disposizione che impegna la Regione a disincentivare il conferimento di rifiuti speciali provenienti da altre regioni, si prevede per le discariche già autorizzate, ma non ancora in esercizio, il divieto di completare i lavori correlati alle attività di smaltimento dei rifiuti speciali, ad eccezione dei rifiuti inerti: conseguentemente, le autorizzazioni e le eventuali proroghe concesse si intendono revocate dal 15 febbraio 2020. Viene inoltre mantenuto il limite introdotto del 20 per cento della capacità annua extra regione autorizzata per le sole discariche già realizzate e già in esercizio.

Il consigliere di Vdalibra Roberto Cognetta ha parlato di sintesi che non accontenta tutti ma non scontenta nemmeno. Secondo il consigliere, per la prima volta in Consiglio si discute su di un’autorizzazione dei dirigenti che oggi viene messa in discussione dalla politica: oggi la politica si assume delle responsabilità. Ha quindi chiesto il voto segreto perché nessuno su di un tema come questo si possa prendere dei meriti o dei demeriti.
Per la consigliera di RC-AC Chiara Minelli, il tema delle discariche per la sua importanza e per le sue implicazioni è stato spesso all’ordine del giorno del Consiglio. La popolazione non vuole la discarica di Chalamy e ha ragione, ha detto Minelli: spetta alla politica trovare delle soluzioni e trovare dei correttivi significativi per un danno che già c’è stato. Per Minelli, i correttivi avrebbero richiesto approfondimenti ulteriori, ma in una situazione di grande incertezza a livello politico, ci vuole una risposta immediata perché bisogna limitare i danni derivanti da scelte passate che sono per la consigliera gravi. Per Minelli, a questo provvedimento dovranno seguirne altri incisivi per rivedere tutta la politica relativa alla gestione delle discariche che sia basata su una visione radicalmente diversa, che rientri nella logica di una economia circolare basata sul riciclo più che sullo smaltimento dei rifiuti.

Il presidente della Regione ha aggiunto che oggi la scelta forte è di tentare di cambiare le regole del gioco, pur evidenziando che chi ha operato fino a oggi lo ha fatto in coerenza con le leggi nel tempo in vigore. Secondo Testolin la politica, nonostante una fase delicata, ha voluto porre attenzione e lavoro per trovare una sintesi per attuare le scelte politiche che i cittadini si auspicano.
L’emendamento del gruppo ADU VdA è stato invece illustrato dalla consigliera Daria Pulz. Il provvedimento intendeva portare la questione nella competente Commissione consiliare, che avrebbe dovuto valutare le modificazioni alla normativa regionale vigente, anche a seguito delle novità contenute nell'”End of Waste” e avanzare una proposta per l’introduzione nel Piano regionale dei rifiuti, come in tutte le regioni, dei limiti minimi di distanza dai centri abitati delle discariche, in collaborazione con le associazioni ambientaliste e i portatori di interesse. Nelle more di questa revisione, la Consigliera intendeva sospendere la realizzazione e l’utilizzo di nuove discariche per il conferimento di rifiuti speciali provenienti da altre regioni; negli impianti già autorizzati, tale conferimento avrebbe escluso in particolare lo smarino proveniente dalla TAV.

Fonte: Ufficio stampa Consiglio regionale della Valle d’Aosta

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