Celebrazioni “private” per la 75esima Festa della Liberazione. Testolin paragona la guerra con la pandemia: «aspettiamo il nostro “25 aprile”»

Scritto da aostapresse

24 Aprile 2020 - 15:20
La corona davanti al Monumento al Soldato valdostano in piazza Chanoux ad Aosta

In una nota diffusa venerdì 24 aprile, la Presidenza della Regione comunica che, “a causa dell’emergenza sanitaria in corso, sabato 25 aprile, il 75esimo anniversario della Liberazione non potrà essere celebrato con cortei e manifestazioni, per le limitazioni previste dai provvedimenti legati al covid-19. Il presidente della Regione, Renzo Testolin, attraverso una nota condivisa con la sezione locale dell’Anpi e inviata al presidente del “Celva”, ha invitato i sindaci a mobilitarsi assieme all’associazione per rendere comunque omaggio alla ricorrenza che segna la liberazione dell’Italia”.

“Il presidente Testolin aprirà la giornata delle celebrazioni – continua la nota – con la deposizione di una corona di fiori al parco della Rimembranza di Aosta insieme a un rappresentante dell’Anpi Valle d’Aosta (la vice presisdente Erika Guichardaz, n.d.r.). Per quanto riguarda il capoluogo regionale, questo primo momento sarà seguito da una seconda cerimonia, alla quale presenzieranno invece un rappresentante dell’Amministrazione comunale (la vice sindaca Antonella Marcoz, n.d.r.) e un componente dell’Anpi Valle d’Aosta (sempre la Guichardaz, n.d.r.), per un omaggio al monumento in onore ai Caduti, in piazza Chanoux ad Aosta”.

«Mai nella nostra storia – commenta il presidente della Regione – ci siamo trovati ad onorare una ricorrenza in modo tanto particolare: l’emergenza ha colpito tutti, incidendo pesantemente sui nostri modi di essere e sulle modalità con le quali dimostriamo il dovuto rispetto agli eventi che hanno scandito la nostra storia e hanno segnato la nostra comunità. Stiamo vivendo un’emergenza prolungata e indecifrabile, i cui effetti e le cui conseguenze economiche in parte si possono paragonare a quelle della guerra da cui, il 25 aprile 1945, uscimmo con un paese annichilito da conseguenze gravi e pesanti, che imposero, in tutta la comunità, negli anni seguenti, una forza di volontà fuori dal normale per riuscire a ripartire. La stessa forza di volontà di cui dovremo dar prova per contrastare e superare questa emergenza per ricominciare a costruire: abbiamo la possibilità di gettare basi nuove e diverse da cui intraprendere percorsi più rispettosi della natura, più solidali, più attenti alla salute pubblica, consapevoli che i nostri modelli di vita, anche i più semplici, non possono mai essere dati per scontati».

«Se sapremo fare questo, avremo comunque appreso una grande lezione – aggiunge Testolin – un insegnamento che è costato e sta costando la vita tante persone, alle quali va, in questo momento, il mio pensiero. Il 25 aprile si ricorda la Liberazione dell’Italia, la fine di una guerra fra i popoli. Aspettiamo il nostro “25 aprile”, il giorno in cui questa dura prova avrà termine. Sperando che da questo percorso i popoli traggano una rinnovata unione nella ricerca di soluzioni comuni e rinnovati percorsi di vita, nel ricordo di tutti coloro che di questa guerra sono state vittime inermi».

“Nei Comuni di Aosta, Arnad, Aymavilles, Brissogne, Champdepraz, Cogne, Donnas, Fénis, Fontainemore, Issime, Issogne, Gaby, Lillianes, Montjovet, Morgex, Nus, Quart, Sarre, Saint-Marcel, Saint-Pierre, Saint-Vincent, Perloz, Pont-Saint-Martin e Verrès – si legge ancora nella nota della Presidenza della Regione – in forme compatibili con l’attuale situazione di emergenza e garantendo quindi l’adeguato distanziamento e evitando ogni forma di assembramento, il presidente di ogni sezione Anpi, o un suo delegato, con ciascun sindaco o altro rappresentante dell’Amministrazione comunale, depositeranno un fiore o un fazzoletto partigiano davanti ai monumenti della Resistenza e terranno degli interventi che saranno poi pubblicati insieme alle fotografie”.

«La giornata del 25 aprile non può e non deve essere vissuta solo come una ricorrenza – raccomanda Nedo Vinzio, presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia della Valle d’Aosta – essere ridotta alla sola celebrazione di un passato pur eroico, ma è l’occasione per sentirci eredi di quella memorabile ed epica impresa. Per riaffermare pubblicamente che in noi rivive quotidianamente il senso della lotta di quegli uomini e di quelle donne coraggiosi, per testimoniare che in noi è passato quello spirito vitale, quel coraggio dei vent’anni che li ha animati allora. Per queste ragioni, devono continuare a vivere in noi quegli ideali amati Partigiani».

«Vogliamo condividere sui territori il ricordo di questa data fondamentale per la storia collettiva – afferma, in un’altra nota Franco Manes, presidente del “Cpel – Celva” – con rammarico, per assicurare il distanziamento sociale, dovremo evitare manifestazioni pubbliche e cortei; tuttavia, evitando gli assembramenti, non mancheranno momenti di raccoglimento presso i monumenti ai nostri caduti e deposizione di fiori da parte dei sindaci, anche in collaborazione con le associazioni di categoria. Piccoli gesti che hanno, però, il significato di mantenere viva la memoria e di aiutarci nel nostro dovere morale e civile di resistere agli eventi di queste settimane, anche attraverso nuove modalità di interazione e partecipazione, in un momento molto difficile delle nostre vite».

«La ricorrenza del 25 aprile ci ricorda come l’Italia abbia virato verso la libertà, la pace, la democrazia, la Costituzione – rimarca, in un’ulteriore nota del Consiglio Valle la presidente Emily Rini – e ci sprona a far nostri i valori che rappresenta, incarnandoli in quanto cittadini responsabili e consapevoli della loro identità. L’emergenza che stiamo vivendo non ci consente lo svolgimento delle consuete e sempre sentite cerimonie pubbliche, ma non ci impedisce di ricordare, di riflettere e di impegnarci al consolidamento della nostra comunità: una comunità che oggi si sente debole e ferita, ma che non perde le basi su cui è stata fondata. Anzi, proprio in un momento di grave crisi come questo, dobbiamo rinsaldare i valori del dialogo, dell’aiuto reciproco, del rispetto. Lo dobbiamo anche per omaggiare tutti coloro che, 75 anni fa, hanno sacrificato la loro vita per lasciarci in eredità una società di pace e di democrazia. Non dimentichiamoci che il 25 aprile è una festa: oggi, nonostante tutte le difficoltà, che sia una festa di speranza e di ripartenza».

Fonti: Ufficio stampa Regione autonoma Valle d’Aosta, Ufficio stampa “Cpel – Celva” e Ufficio stampa Consiglio regionale della Valle d’Aosta

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