Confcommercio Valle d’Aosta chiede l’aiuto degli organi di informazione perché, nel rispetto della loro indiscutibile libertà e indipendenza, le notizie sul “coronavirus” non si trasformino in allarmismi, a oggi ingiustificati, che stanno arrecando gravi danni ai cittadini, alle attività commerciali e ricettive.
«Se agli organi di informazione chiediamo responsabilità e attenzione nella diffusione delle notizie – sottolinea
Graziano Dominidiato, presidente regionale di Confcommercio – ci aspettiamo dalla politica rapidi interventi per limitare, per quanto possibile, i danni che le imprese stanno subendo; chiediamo che anche per la Valle d’Aosta venga considerato lo stato di emergenza».
Le regioni limitrofe e vicine alla Valle d’Aosta come il Piemonte e la Lombardia hanno già allo studio provvedimenti
a sostegno del comparto produttivo: «La politica valdostana deve avere presente – ribadisce Dominidiato – che la
Valle d’Aosta pagherà le ricadute della crisi che la sta investendo, a causa del “coronavirus”, il pendolarismo ed il
turismo di prossimità così come le aziende valdostane che esportano e che importano dall’Italia del nord».
Confcommercio Valle d’Aosta sollecita la Regione ad assumere posizioni univoche per evitare decisioni che gettano confusione sul regolare svolgimento di iniziative culturali, sportive, ricreative. «L’annullamento di tante iniziative contribuisce ad aumentare l’allarmismo e creare danno alle attività commerciali – precisa ancora Dominidiato – auspico che al più presto siano presi contatti con le autorità del Vallese e della Savoia in modo da renderle partecipi della reale situazione esistente in Valle dove, al momento, la situazione è sotto controllo grazie anche ai severi e accurati controlli sanitari disposti dalla Regione».
Confcommercio Valle d’Aosta concorda con chi non vuole allarmismi, ma si aspetta dalla politica e dalla Giunta regionale «segnali certi concreti e forti per rassicurare chi con il lavoro quotidiano contribuisce allo sviluppo e all’attrattività della Valle» e invita «gli organi di informazione a evidenziare che l’accapparramento di generi alimentari e disinfettanti sono del tutto inutili e fuori luogo».
«Non c’è alcuna ragione – conclude Graziano Dominidiato – che venga fatta incetta di beni di lunga durata. Si può capire dove c’è il divieto di ingresso e di uscita per contenere il contagio del “coronavirus”, ma in Valle d’Aosta e per le attività
valdostane l’approvvigionamento e la consegna di beni di prima necessità per la popolazione si svolgono regolarmente».
Fonte: Ascom Confcommercio Valle d’Aosta