Critiche da Confcommercio verso il Decreto Conte che “chiude tutto”: «discriminazione per alcuni settori, quali sono i beni di prima necessità?»

Scritto da aostapresse

13 Marzo 2020 - 13:00
Un cartello di chiusura per 'coronaviSrus' in un negozio ad Aosta

«Alla lettura del Decreto “tutto chiusi tutti a casa” il sentimento di essere vittime di un ingiusto provvedimento pervade tanti Commercianti che si sentono presi in giro e ancor più figli minori di un sistema che pare premiare “i Potenti” come la grande distribuzione, la ristorazione organizzata ed altre attività».
E’ quanto dichiara venerdì 13 marzo Graziano Dominidiato, presidente di “Confcommercio-Fipe Valle d’Aosta” che aggiunge: «tutti abbiamo rispettato le disposizioni ma ora chiediamo, come ha fatto il nostro presidente nazionale Carlo Sangalli, di essere messi in condizione di non chiudere per sempre e di riprendere quanto prima la nostra attività. Serviranno misure e risorse robuste: per far fronte ai danni economici, per sostenere la liquidità delle imprese ed il reddito di chi lavora. Ma tutto ciò che sarà necessario andrà comunque fatto. Anche se al momento la politica regionale sta ancora discutendo».

«Andrà fatta una serena considerazione sui contenuti del Decreto – evidenzia Dominidiato – che concretamente discrimina alcuni settori merceologici obbligandoli a chiudere mentre altri possono proseguire la loro attività. In pratica da oggi si obbligano a chiudere solamente pubblici esercizi, alcune categorie del food come pasticcerie e gelaterie, negozi di abbigliamento e accessori, quelli che di fatto avevano già autonomamente abbassato le serrande per senso di responsabilità personale già da martedì scorso. Altre tipologie merceologiche regolarmente dietro al bancone, trasporti garantiti e per giunta gratuiti, fabbriche attive, imprese edili, operai e artigiani al lavoro. Dove sarebbero i beni di prima necessità? La salute pubblica ha la priorità e se la priorità è questa allora tutto, ma tutto, deve essere sospeso per limitare il propagarsi del contagio. Se dobbiamo sacrificarci facciamolo tutti».

«Importante è attenersi a quanto annunciato dal presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte – aggiunge il presidente di “Confcommercio Valle d’Aosta” – ovvero restare a casa utilizzando solo i servizi essenziali. Per domani è atteso un provvedimento economico. Ci auguriamo che ci siano ampi spazi per attingere alla cassa integrazione in deroga e ai contributi a fondo perduto anche per le micro e piccole imprese, anche per le partite Iva, anche per chi è da settimane senza incasso e non sa come fare fronte agli impegni. La sede della nostra associazione da lunedì 16 marzo sarà aperta fisicamente al pubblico con orari 8-13, sono attivi i nostri canali telematici, telefono e mail, che sono stati presi letteralmente d’assalto dalle richieste di informazioni sulle disposizioni in atto, ma soprattutto sulle modalità di attivazione delle misure di sostegno».

«Possiamo assicurare che i nostri servizi a supporto delle imprese non verranno mai meno – conclude Graziano Dominidiato – ma molte piccole aziende hanno già superato il limite di sopportazione: bisogna fare presto».

Fonte: Ascom Confcommercio Valle d’Aosta

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