Critiche della FP Cgil a Luciano Caveri, favorevole al green pass e all’obbligo vaccinale per i lavoratori della scuola: «atto fortemente discriminatorio»

Scritto da aostapresse

10 Agosto 2021 - 16:00
Claudio Idone, segretario FLC Cgil Valle d'Aosta

La segreteria della FLC Cgil della Valle d’Aosta evidenzia, in una nota diffusa martedì 10 agosto, che «l’avvio dell’anno scolastico 2021-2022 si prospetta ancora più critico di quello dello scorso anno. Ancora nulla si conosce del nuovo protocollo per la sicurezza nelle scuole della nostra regione, oltre alla conferma dell’organico per l’emergenza, ancora non si conoscono gli interventi per voler mantenere realmente la scuola in presenza ad iniziare dalla garanzia del distanziamento, alla riduzione del numero di alunni per classe, dal nodo dei trasporti alla gestione delle quarantene, dall’organizzazione di screening costanti alla garanzia del tracciamento. Tutte misure necessarie, queste, dal momento che il virus si diffonde in modo sempre più veloce e in fasce d’età inferiori che non potranno essere vaccinate».

«Considerando, inoltre, che la maggior parte del personale scolastico è vaccinato – lamenta Claudio Idone, segretario dei “lavoratori della conoscenza” del sindacato – e ritenendo che nella scuola la copertura vaccinale del personale debba andare insieme a tutte le altre misure di protezione per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori, reputiamo che il ricorso al green pass obbligatorio nelle scuole e nelle università, sia un atto fortemente discriminatorio: non accettiamo penalizzazioni per i lavoratori e scarichi di responsabilità sui dirigenti scolastici e, soprattutto, riteniamo che i tamponi dovranno essere gratuiti per studenti e lavoratori. Non è pensabile, come prospetta l’assessore Luciano Caveri, con un tweet, che sia giusto che i lavoratori si paghino i tamponi, primo perché la sicurezza è un costo a carico del datore di lavoro, secondo non è accettabile che si venga sanzionati per scelte individuali quando le scelte di governo, che sia nazionale o regionale, si rivelano solo come la volontà di scaricare tutte le responsabilità dell’attuazione dell’obbligo del green pass sulle scuole ovvero sui dirigenti scolastici che verranno ulteriormente caricati di adempimenti e responsabilità».

Il tweet di Luciano Caveri criticato dalla Cgil

Il tweet di Luciano Caveri criticato dalla Cgil

Il riferimento è a diversi pensieri che Caveri aveva esternato nei giorni scorsi su “Twitter”: «Il green pass nella scuola sembra essere la scelta rispetto all’obbligo vaccinale – aveva postato il 7 agosto – può essere un compromesso, a condizione che il tampone da fare ogni 48 ore, come sostituto del vaccino, non sia a carico del servizio sanitario. Sarebbe troppo comodo…” commentando poi, il giorno successivo, le anticipazioni sul decreto del per il rientro a scuola: «docenti ed ATA (sigla che indica il personale amministrativo, tecnico e ausiliario delle scuole, n.d.r.), chi non si vaccina dovrà fare circa 100 tamponi in un anno scolastico. Spesa, dai 2 ai 4mila euro. Giusto!».
A rispondergli, tra gli altri, l’ex consigliere regionale di Forza Italia, Dario Frassy, che ha stigmatizzato il fatto che «dall’assessore all’Istruzione della Regione Valle d’Aosta, politico di lungo corso, mi sarei aspettato un commento non da bar Sport, ma più attento al riflesso su organico e coperture delle cattedre. Se vaccini e tamponi sono presupposto al green pass devono essere entrambi a costo zero».
«Vaccini certo, tamponi solo per chi non può per ragioni sanitarie fare il vaccino – aveva ribattuto Luciano Caveri – e non per confuse ragioni ideologiche che prevede il green pass per varcare la soglia dell’istituto scolastico presso il quale si lavora. Nessun obbligo vaccinale, ma sarà obbligatorio dimostrare di non essere veicolo di trasmissione del virus».
«No comment… – ha invece scritto su Facebook Chantal Certan, commentando il tweet del suo successore alla guida dell’Assessorato regionale all’istruzione – come se la questione economica sia sempre e solo l’unica problematica che si percepisce».

La Cgil valdostana chiede ancora «se l’obbligo del green pass per tutto il personale scolastico è allargato anche al personale ATA che, nella nostra regione, non è personale scolastico come nel resto di Italia, ma appartengono al comparto pubblico – insiste Claudio Idone insieme al collega Igor De Belli, segretario della funzione pubblica – come si muoverà l’Amministrazione? Chiederà il green pass per questi lavoratori creando una disparità di trattamento con gli altri lavoratori del comparto? Cambierà mansione al personale non vaccinato delle scuole creando altre difficoltà? Tutto questo come verrà affrontato? Se verrà affrontato… Abbiamo l’impressione che l’introduzione del green pass sia come il vaso di Pandora: farà esplodere più problemi che risolvere le emergenze reali e riteniamo che questo provvedimento serva a coprire le reali mancanze dei governi nazionali e regionali che non hanno investito in materia di sicurezza. Ci chiediamo infatti perché dopo un anno e mezzo, invece di introdurre il green pass, non ci si sia attrezzati per un monitoraggio epidemiologico costante e frequente nelle classi, non si sia introdotto l’obbligo di mascherine “ffp2”, non si siano introdotte policy adeguate, chiare ed omogenee da attuare in caso di positività nelle singole classi, non si sia investito nella diminuzione del rischio legato ai trasporti e sull’edilizia scolastica e sugli impianti di aerazione?».
«Purtroppo crediamo di avere la risposta – conclude la nota del segretario della FP Cgil della Valle d’Aosta – la scuola per i governi, nazionale e regionale, non è una priorità che meriti questi investimenti».

Le indicazioni sul rientro a scuola saranno comunicate come al solito dal Ministero dell’Istruzione, e non dall’Assessorato regionale, tramite circolare, a ridosso dell’apertura del nuovo anno scolastico. Le scuole non sono nuove a certificazioni sanitarie, che rientrano in genere nell’accordo di inizio anno con le famiglie: il nuovo timore dei dirigenti scolastici è che sia richiesto un controllo supplementare quotidiano del green pass degli studenti. Gli aggiornamenti sulla situazione delle vaccinazioni per ragazzi fra i 12 ed i 18 anni e sull’andamento dei contagi saranno comunque comunicati dall’Amministrazione regionale dopo ferragosto. Intanto, nella giornata di martedì 10 agosto sono state pubblicate le assegnazioni provvisorie delle scuole secondarie, da cui i docenti in graduatoria dopo il concorso straordinario, sceglieranno il posto di ruolo.

Luciano Caveri, da parte sua, dopo aver fatto notare «Il tentativo di tenere il piede in due scarpe» di Maurizio Landini, segretario generale della “Cgil” quando dichiara che «è inaccettabile punire chi non ha il certificato. Le mense aziendali non possono essere equiparate ai ristoranti» anche se «il sindacato sta invitando tutti i lavoratori a vaccinarsi e non abbiamo nulla di principio contro il green pass» ed evidenziata la «divertente boutade della sottosegretaria» del Ministero dell’istruzione Barbara Floridia che ha proposto «di spostare le persone senza il green pass in luoghi dove non ci sono contatti con i ragazzi. Penso alle biblioteche, ai laboratori, alle segreterie per programmazione e progettualità didattiche», ha anche citato il presidente del Veneto, Luca Zaia, che ha annunciato il blocco dei tamponi gratuiti nella sua regione che «è diventato l’occasione per uscire senza bisogno di vaccinazione. Risultato, un assalto alla diligenza con ondate senza senso», ha ribadito che «resto convinto della bontà del green pass e spero nell’obbligo vaccinale» rispondendo al sindacato di considerare «di retroguardia e ambigua la posizione della Cgil in epoca di pandemia».

Fonti: Ufficio stampa Cgil Valle d’Aosta, profilo Twitter di Luciano Caveri, profilo Facebook di Chantal Certan

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