Daria Pulz critica i “no” di Renzo Testolin «che ha cristallizzato un sistema non democratico che sta schiacciando il Consiglio regionale»

Scritto da aostapresse

14 Aprile 2020 - 13:50
Daria Pulz, consigliera regionale di 'ADU-VdA'

«Giunta e Consiglio regionale sono oggi organi dimezzati. E, con il Consiglio sciolto, la Giunta non vive di luce propria. Essi sono, tuttavia, organi più che mai necessari di fronte all’emergenza, come necessaria è la loro azione sinergica. Ciò che sta di fatto avvenendo è purtroppo l’esatto contrario».
A sostenerlo è la consigliera regionale di “ADU-VdA”, Daria Pulz, che aggiunge: «le responsabilità sono di tanti. Dalle destre che, nemmeno in questa situazione, riescono a smettere di strumentalizzare tutto a fini elettorali, ad una (ex) maggioranza che non ha mai davvero saputo ammettere il suo fallimento, chiedendo aiuto».

«Ma la responsabilità è in questo momento soprattutto del presidente della Regione – evidenzia la consigliera Pulz – un presidente con funzioni prefettizie che regge cinque Assessorati, senza mandato politico e senza squadra, un presidente in comprensibile difficoltà che rifiuta ogni consiglio, che si arrocca nella sua solitaria tracotanza dicendo “no” alla proposta di rinforzare la Giunta, proveniente anche da diversi suoi assessori, esattamente come si oppone a ogni rivendicazione di centralità del Consiglio, prevista dallo Statuto speciale».

«Dal presidente è tutto un “no”, “no al commissario per l’emergenza”, che molti consiglieri richiedevano già un mese fa – continua la consigliera regionale di opposizione – dei “no” non motivati. Dei “no” non rispettosi. “No, si fa come dico io”; “no, va tutto bene così”. Questo sta accadendo da diverse settimane: si è cristallizzato un sistema non democratico che sta schiacciando il Consiglio regionale».

«E invece no, caro presidente, non va tutto bene così – conclude Daria Pulz, che, nella serata, su “Facebook” ha pubblicato il comunicato stampa con un “meme” che fa il verso alla storica pubblicità del “Ferrero Rocher”, citando “non è proprio emergenza, è più voglia di pieni poteri” – molte, troppe cose sono andate purtroppo storte. E di fronte a ciò, ci saremmo aspettati da lei un segnale di umiltà, un appello a unire le forze che però non è mai arrivato».

Fonte: Ufficio stampa Consiglio regionale della Valle d’Aosta

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