Nella consueta conferenza stampa del presidente della Regione, degli assessori regionali e del Gruppo di coordinamento regionale istituto dalla Protezione civile per la gestione sul territorio regionale del “covid-19” di martedì 17 marzo, l’assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali, Mauro Baccega, ha dato notizia che la Giunta regionale, riunitasi in via straordinaria martedì 17, ha approvato due deliberazioni legate all’emergenza “coronavirus”, le “disposizioni in merito all’accreditamento della struttura sanitaria gestita dalla società “Isav Spa” di Saint-Pierre adibita all’esercizio di un’attività sanitaria privata ospedaliera monospecialistica di ortopedia per la gestione dell’emergenza epidemiologica da “covid-19” – si legge in una nota della Presidenza della Regione – e disposizioni urgenti indirizzate all’Azienda Usl della Valle d’Aosta, in applicazione degli articoli 8 e 13 del decreto legge 9 marzo 2020, n. 14, “Istituzione di “Unità speciali di continuità assistenziale – Usca”. Con il primo atto, il Governo regionale ha modificato i criteri di accreditamento della clinica di Saint-Pierre della società “Isav”, unica struttura privata ospedaliera nel territorio regionale, permettendo così il trasferimento, dall’ospedale “Parini” di Aosta, di venti posti letto di lungodegenza del reparto di geriatria. Grazie alla disponibilità della società “Isav”, si potranno liberare, nei prossimi giorni, una parte dei posti letto dell’ospedale e riorganizzare alcuni reparti di medicina per ampliare il reparto Covid-19″.
“Con il secondo provvedimento – si legge ancora – l’Esecutivo regionale ha definito le disposizione urgenti che l’Azienda Usl della Valle d’Aosta dovrà prevedere, in applicazione del decreto legge 9 marzo 2020, n. 14 “Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione all’emergenza covid-19” nell’istituire le “Unità speciali di continuità assistenziale – Usca”; prevedere ulteriori eventuali indicazioni di dettaglio per la definizione del percorso operativo e funzionale della “Usca”; rimodulare o sospendere le attività di ricovero e ambulatoriali differibili e non urgenti, anche erogate presso le strutture convenzionate, e quelle erogate in regime di libera professione intramuraria, al fine di tutelare la popolazione generale che accede quotidianamente alle macro aree ospedaliere e/o alle strutture private accreditate; impiegare il personale sanitario dell’Azienda prioritariamente nella gestione dell’emergenza da “covid-19″, tenuto conto delle condizioni epidemiologiche in atto e adottando specifiche disposizioni attuative e relative modalità di comunicazione alla popolazione”.
“Si precisa che le “Usca” sono Unità speciali istituite presso le sedi di continuità assistenziale già esistenti sul territorio regionale – precisa la nota – in un locale idoneo all’attività prevista, nel rispetto delle regole di sicurezza degli operatori nei luoghi di lavoro. Ogni “Usca” è costituita, di norma e tenuto conto delle indicazioni degli organi competenti in materia di tutela delle condizioni di sicurezza sanitaria del personale coinvolto, da un numero di medici pari a quelli già attivi nella sede di continuità assistenziale prescelta o da un numero congruo rispetto alla casistica; ogni medico è affiancato nella sua attività da un infermiere. Le “Usca” hanno il compito di garantire l’assistenza a favore dei seguenti pazienti: pazienti con sintomatologia “Ili” e “Sari” o sospetti di “covid-19” individuati dal medico di assistenza primaria, continuità assistenziale, dal pediatra di libera scelta e dalla “Cus-118”, dopo che questi hanno fatto attività di triage telefonico; pazienti affetti da “covid-19” paucisintomatici gestiti a domicilio; pazienti dimessi dall’ospedale regionale “Parini” per “covid-19″. Ai pazienti sarà inoltre garantita l’assistenza presso il proprio domicilio (da intendersi il luogo in cui i pazienti si trovano a soggiornare, sia le proprietà private, sia le strutture non ospedaliere individuate dalle autorità competenti)”.
La Regione sottolinea anche che “in merito ad alcune notizie che stanno circolando sulla pulizia delle strade con prodotti igienizzanti, il capo della Protezione civile ha precisato che non vi è evidenza scientifica sull’efficacia dell’utilizzo di ipoclorito di sodio (componente principale della candeggina) impiegato all’aperto, in modo massivo, sui manti stradali, per il contrasto alla diffusione del “covid-19″. Tale azione potrebbe condurre, nel tempo, alla contaminazione delle acque di falda, direttamente o attraverso i suoi prodotti di degradazione”. Pio Porretta “ha invece ricordato che tra le misure utili per contrastare il contagio da “covid-19″, la disinfezione degli ambienti gioca un ruolo importante, in particolare di tutte quelle superfici che possono interagire con le vie di trasmissione umana, naso, bocca e occhi”.
“Il capo della Protezione civile – conclude la nota – ha confermato la nomina, avvenuta nella serata di martedì 17 marzo, del dottor Luca Montagnani, direttore del Dipartimento di emergenza, anestesia e rianimazione dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta, quale coordinatore per la gestione di tutte le attività di carattere sanitario, nell’ambito del modello organizzativo di Protezione civile regionale per l’emergenza “covid-19″. Al termine della conferenza stampa, il presidente Renzo Testolin ha reso noto che le Forze di Polizie, impegnate nei controlli per il rispetto delle disposizioni dei Decreti del presidente del Consiglio dei Ministri sugli spostamenti delle persone, hanno effettuato dall’11 marzo oltre 6.300 controlli, con un totale di 150 violazioni denunciate”.
Fonte: Ufficio stampa Regione autonoma Valle d’Aosta