“Valle d’Aosta cuore delle Alpi”. Non si distingue per originalità né per innovazione il “claim” della campagna pubblicitaria da oltre 100mila euro decisa dall’Amministrazione regionale in piena emergenza sanitaria per “rafforzare il brand Valle d’Aosta” con la trasmissione di 85 spot da 15 secondi sulle reti “Rai”.
A due giorni dal termine della programmazione sulla televisione di Stato, una nota della Presidenza della Regione, dato che l’Assessorato regionale al turismo, dallo scorso dicembre, è retto ad interim dal presidente Renzo Testolin (che gestisce un Esecutivo regionale che si deve occupare, per legge, “dell’ordinaria amministrazione” in attesa delle elezioni), ricorda che “dopo un lungo periodo di assenza la Valle d’Aosta torna in tv con uno spot emozionale per far riparlare di sé e per rafforzare e accrescere il proprio brand, puntando sulla bellezza dell’ambiente e sugli immensi orizzonti che si possono cogliere dall’alto delle nostre montagne”.
https://aostapresse.it/2020/05/20/la-regione-spendera-oltre-100mila-euro-per-rafforzare-il-brand-valle-daosta-sulla-rai-con-una-mezza-dozzina-di-spot-televisivi/
Le dichiarazioni della Presidenza della Regione, che non dà però informazioni su tempi, modalità e costi di realizzazione del breve spot, (pubblicato sui social senza rispettare la “netiquette” che prevede una precisa identificazione del messaggio pubblicitario), non sono coerenti su quanto si legge nei documenti in cui, a metà maggio, si autorizzava la spesa di 103.700 euro di fondi pubblici, dove gli “uffici competenti” della Regione avevano ritenuto “congrua la quotazione economica offerta” da Rai Pubblicità “in quanto in linea con gli attuali prezzi di mercato per analoghi servizi richiesti”, senza specificare quali siano stati, visto che, come recita la nota dell’Amministrazione regionale, la scelta di spendere denaro pubblico per della pubblicità in televisione arriva “dopo un lungo periodo d’assenza” ed è più che evidente che, in seguito all’emergenza sanitaria, il mercato pubblicitario abbia dovuto modificarsi ed adattarsi alle nuove disponibilità.
«L’idea è stata quella di veicolare un messaggio di ritrovata libertà solo per immagini – spiega, nella nota, Renzo Testolin – quindi spazio agli incredibili panorami di cui la Valle d’Aosta e i valdostani si possono vantare, che abbiamo ritenuto possano in questo momento dare alla nostra realtà turistica una connotazione ideale, perché la montagna può rappresentare la giusta soluzione per trascorrere una vacanza nel rispetto del distanziamento e delle regole che caratterizzano questa ripartenza».

Lo spot postato su “Twitter” dall’Amministrazione regionale
Non sarà soltanto la “Rai” ad incassare i soldi della Regione Valle d’Aosta ma anche “La7” alla quale, con un provvedimento dirigenziale “fotocopia” sempre firmato dal dirigente Remo Chuc, giovedì 21 maggio, sono stati destinati 32.940 euro lordi (27.000 euro + Iva) per 60 passaggi pubblicitari dal 31 maggio al 6 giugno. La scelta di spendere su “La7” nasce dalla giustificazione dei “dati di ascolto diffusi da Auditel che evidenziano come la rete televisiva “La7” del Gruppo Cairo si attesti al terzo posto tra i principali gruppi editoriali (dopo “Rai” e “Mediaset”) e al quinto posto assoluto nel confronto fra i vari singoli canali, con ascolti in crescita soprattutto in prima serata e con un target giovane e dal profilo culturale medio alto”.
Anche in questo caso gli “uffici competenti” hanno ritenuto “congrua” la proposta “in quanto in linea con gli attuali prezzi di mercato per analoghi servizi richiesti”, nonostante si spendano 450 euro a passaggio, meno della metà del costo sostenuto per la “Rai” che era di mille euro a spot, nonostante venga garantita la “particolare attenzione alla prima serata e/o in prossimità di telegiornali o rubriche televisive di maggiore impatto e successo”.
L’acquisto della pubbicità su “La7” è quindi avvenuto con affidamento diretto, in quanto inferiore al limite di 40mila euro previsti dalla normativa, alla società “Cairo Pubblicità SpA”, concessionaria esclusiva del canale televisivi di proprietà del gruppo “Cairo Communication SpA”, presieduto dall’imprenditore milanese Urbano Cairo, proprietario anche di “Rcs MediaGroup”, dove occupa il ruolo di amministratore delegato.
Oltre ai 32.940 euro per la pubblicità televisiva, “Cairo Pubblicità SpA” incasserà altri 24.400 euro per la pubblicazione di un “publiredazionale” di quattro pagine sulla testata “Bell’Italia” in uscita a luglio, di tre pagine pubblicitarie sulla testata “Di Più”, di una pagina pubblicitaria sulla testata “F” ed una pagina pubblicitaria sulla testata “Nuovo”.
A “Rcs MediaGroup” andranno invece 7.259 euro per un “publiredazionale” di due pagine sulla testata “Dove7” in uscita a giugno, per una spesa totale, tra le due agenzie, di 31.659 euro. Complessivamente, insieme agli spot televisivi su “Rai” e “La7”, la spesa totale è di 168.299 euro.
«È importante rilanciare l’immagine della Valle d’Aosta per dare un reale sostegno alla nostra economia che nel turismo trova la sua espressione naturale – ritiene Testolin – l’Assessorato ha quindi avviato una serie di azioni promozionali legate alla comunicazione, dapprima rivolte al mercato italiano, ma che saranno gradualmente integrate con iniziative che guarderanno anche la clientela straniera».