Due pregiudicati arrestati dalla Guardia di Finanza: erano in giro “per lavoro” nonostante il decreto e non si sono fermati all’alt

Scritto da aostapresse

30 Marzo 2020 - 9:20
La refurtiva sequestrata dai finanzieri a Daniele Ferrari e Giuseppe Nirta

“Le forti limitazioni alla mobilità dei cittadini imposte per il contenimento dell’epidemia da “covid-19” sembrano non interessare coloro i quali sono dediti allo spaccio ed al consumo di sostanze stupefacenti che, probabilmente nella convinzione di muoversi per “comprovate esigenze lavorative”, nel caso degli spacciatori, o per “situazioni di necessità”, nel caso degli acquirenti, continuano imperterriti nelle loro attività illecite”.
Così gli agenti della Guardia di Finanza di Aosta, in una nota diffusa nella mattinata di lunedì 30 marzo, cercano di motivare, ironicamente, una motivazione logica per spiegare l’arresto di Daniele Ferrari, 40 anni, e di Giuseppe Nirta, 68 anni, entrambi pregiudicati di Aosta.

“Proprio nell’ambito di uno degli ormai canonici controlli finalizzati al ritiro delle autocertificazioni – si legge nella nota del Gruppo di Aosta, guidato dal Tenente Colonnello Francesco Caracciolo – nel pomeriggio di venerdì 27 marzo, nel Comune di Aosta, un’autovettura, con a bordo due persone, ha ignorato l’alt di una pattuglia di finanzieri del Gruppo Aosta. Immediatamente rintracciati, sono stati bloccati anche grazie al pronto intervento di una pattuglia delle Fiamme Gialle in borghese che, notando la scena, si metteva prontamente alla ricerca dei fuggitivi. Il loro atteggiamento, già di per sé sospetto per l’atteggiamento avuto al posto di controllo, ha trovato ulteriori conferme dalla consultazione delle banche dati in uso alla Guardia di Finanza, da cui sono emersi numerosi precedenti penali specifici nel settore degli stupefacenti in capo ad entrambi”.

“Come da copione, i sospetti sono stati condotti presso i locali della caserma “Luboz” e perquisiti – raccontano ancora i finanzieri – Uno di loro, Daniele Ferrari, quarantenne aostano, occultava un “panetto” da mezzo chilo di eroina in una tasca all’interno della giacca. Nei confronti di entrambi sono anche scattate le perquisizioni domiciliari, a seguito delle quali, presso i locali in uso all’altra persona, Giuseppe Nirta, sessantottenne pluripregiudicato, sono stati rinvenuti ulteriori due panetti da circa 250 grammi l’uno ed oltre quattromila euro in contanti, per lo più in banconote da cento e cinquanta euro, 59 zaffiri, per un valore che oscilla fra i 24mila ed i 42mila euro, a seconda della purezza delle gemme, e tre orologi, tra cui un “Omega” tutto in oro ed un “Rolex Daytona” che, se originale, avrebbe un valore di circa 35mila euro”.

“Considerati i precedenti specifici e la capacità reddituale dei due – sottolineano i finanzieri – il tutto è stato sequestrato in quanto considerato provento dell’attività di spaccio. Ovviamente, non potevano mancare bilancini di precisione e coltelli con residui di sostanza stupefacente. Il valore di mercato della droga sequestrata è di circa cinquantamila euro.Giuseppe Nirta vanta un notevole curriculum criminale. Condannato nell’ambito dell’operazione “Gerbera” per spaccio internazionale di stupefacenti con la Colombia, è stato sottoposto alla vigilanza speciale proprio in Valle d’Aosta fra il 2014 ed il 2018, misura restrittiva prevista per gli affiliati alle organizzazioni di tipo mafioso. Giuseppe Nirta è fratello di Domenico, attualmente residente in Colombia, e cugino di Bruno, nonché dell’omonimo Giuseppe Nirta assassinato in Spagna nel 2017″.

“Su parere conforme del Pubblico ministero di turno, Carlo Introvigne – conclude la nota – le persone fermate sono state associate al carcere di Brissogne, anche in questo caso nel rispetto delle prescrizioni per arginare il diffondersi del virus “covid-19″. I due, inoltre, sono stati sanzionati amministrativamente per la violazione del Decreto-legge 25 marzo 2020, per non aver ottemperato alle limitazioni sugli spostamenti disposte per arginare la pandemia in corso”.

In realtà il controllo che ha portato all’arresto di Nirta e Ferrari faceva parte di un’operazione più ampia, intitolata “Feudora”, che si è conclusa, con dieci arresti, il 26 maggio 2020.

https://aostapresse.it/2020/05/26/sgominata-la-centrale-dello-spaccio-di-cocaina-ed-eroina-ad-aosta-undici-persone-che-lavoravano-per-giuseppe-nirta-arrestate-dalla-guardia-di-finanza/


Fonte: Comando Regionale Valle d’Aosta della Guardia di Finanza – Sezione Operazioni

segui aostapodcast

aostapresse sul sito
aostapodcast su spotify
aostapodcast su Google Podcast
aostapodcast su Apple Podcast
aostapodcast su Anchor

Potrebbe essere interessante anche…

correlati

Una Land Rover Freelander 2 si ribalta nel centro di Aosta, dopo essersi scontrata con un’Alfa Romeo Giulietta

Uno spettacolare incidente, senza gravi conseguenze, si è verificato nella serata di domenica 8 agosto ad Aosta, nell’incrocio tra via Tourneuve, via Monte Solarolo e via Monte Pasubio: poco prima delle ore 19 una berlina “Alfa Romeo Giulietta jtdm” bianca del 2018 ed un suv “Land Rover Freelander 2 ed4s” nero del 2010 si sono scontrate, e quest’ultima ha avuto la peggio, finendo a ruote all’aria nella stretta via che collega piazza della Repubblica con corso Saint-Martin de Corléans.

La Corte dei conti evidenzia la «grave negligenza e trascuratezza» nella gestione della crisi del Casinò da parte del Consiglio Valle del 2014

Nelle 109 pagine della sentenza che conferma condanne ed assoluzioni, pur riducendole per l’aumento di capitale da sessanta milioni di euro alla Casino de la Vallée, deliberato dal Consiglio Valle il 23 ottobre 2014, la terza sezione giurisdizionale centrale d’Appello della Corte dei conti, ha confermato, fondamentalmente, le tesi della Procura contabile di Aosta, che in fase di appello, aveva chiesto risarcimenti più consistenti, dagli oltre quattordici milioni di euro da parte di Aurelio Marguerettaz, attuale consigliere regionale, ai quasi tredici milioni di euro per l’ex presidente della Regione Augusto Rollandin, anche lui rieletto in Consiglio Valle.

La Corte dei Conti abbassa sensibilmente i risarcimenti chiesti per i finanziamenti al Casinò, confermando condanne ed assoluzioni

Scende da trenta a sedici milioni il risarcimento complessivo chiesto dalla Corte dei Conti ai diciotto tra consiglieri ed ex consiglieri regionali che, tra il 2012 ed 2015 avevano approvato il finanziamento di 139.965.096,56 euro al Casino de la Vallée di Saint-Vincent: la terza sezione giurisdizionale centrale d’Appello della Corte dei conti, nella sentenza pubblicata venerdì 30 luglio, ha confermato, decurtando i relativi risarcimenti, tutte le condanne di primo grado, comprese le assoluzioni.

X