Due targhe etiche del Panathlon club sono state installate al PalaMiozzi ed in altri cinque impianti sportivi ad Aosta

Scritto da aostapresse

5 Giugno 2021 - 17:00
Josette Borre ed Alina Sapinet con Piercarlo Lunardi e Jean Dondeynaz

Nella mattinata di sabato 5 giugno la palestra del quartiere Dora di Aosta intitolata a Luca Miozzi ha ospitato cerimonia di scopertura di due targhe etiche, una in italiano e una in francese, contenenti la “Carta dei Diritti del Ragazzo” e la “Carta dei doveri dei genitori nello sport”.
L’iniziativa è stata realizzata congiuntamente dall’Amministrazione comunale con il Panathlon Club du Val d’Aoste, su proposta di quest’ultimo.
Le targhe sono state posizionate complessivamente in sei impianti sportivi cittadini. Oltre che all’interno del “PalaMiozzi”, hanno trovato posto nella palestra “PalaPeilaPressendo”, nella palestra Avis, nel campo di atletica Tesolin, nel bocciodromo “Giusto Grange” e nella piscina comunale scoperta. Al “PalaMiozzi” sono intervenuti la vice sindaca di Aosta Josette Borre, l’assessora comunale allo sport Alina Sapinet, il presidente del Coni Valle d’Aosta Jean Dondeynaz e il presidente del Panathlon Club du Val d’Aoste Piercarlo Lunardi.

Il Panathlon è un’associazione culturale in campo sportivo che nasce nel 1951 con lo scopo di affermare l’ideale sportivo e i suoi valori morali e culturali quale strumento di formazione ed elevazione della persona e di solidarietà tra gli uomini e i popoli. A tale scopo, tra l’altro, favorisce l’amicizia tra i tutti i panathleti e quanti operano nella vita sportiva attraverso la diffusione della concezione dello sport ispirato all’etica della responsabilità, alla solidarietà e al fair play quale elemento della cultura degli uomini e dei popoli.

La “Carta dei Diritti del ragazzo nello Sport” indica che tutti i ragazzi hanno il diritto di:

  • Praticare sport;
  • Divertirsi e di giocare;
  • Vivere in un ambiente salutare;
  • Essere trattati con dignità;
  • Essere allenati ed educati da persone competenti<;/li>
  • Ricevere un allenamento adatto alla loro età, ritmo e capacità individuale;
  • Gareggiare con bambini dello stesso livello in una adeguata competizione;
  • Praticare lo sport in condizioni di sicurezza;
  • Usufruire di un adeguato periodo di riposo;
  • Avere la possibilità di diventare un campione, oppure di non esserlo.

La “Carta dei doveri del genitore nello sport”, indica dieci principi:

  1. la scelta della disciplina sportiva preferita spetta ai miei figli in totale autonomia e senza condizionamenti da parte mia;
  2. mio dovere è verificare che l’attività sportiva sia funzionale alla loro educazione e alla loro crescita psico-fisica, armonizzando il tempo dello sport con gli impegni scolastici e con una serena vita familiare;
  3. eviterò ai miei figli, fino all’età di 14 anni, pesanti attività agonistiche, salvo discipline formative, privilegiando lo sport ludico e ricreativo;
  4. li seguirò con discrezione, con il loro consenso, se servirà ad aiutarli ad avere con lo sport un rapporto equilibrato;
  5. non chiederò agli allenatori dei miei figli nulla che non sia utile alla loro crescita e commisurato ai loro meriti e potenzialità;
  6. dirò ai miei figli che per essere bravi sportivi e sentirsi felici nella vita non è necessario diventare dei campioni;
  7. ricorderò loro che anche le sconfitte aiutano a crescere perché servono per diventare più saggi;
  8. indicherò loro i valori del Panathlon come fondamento etico per affrontare una corretta esperienza sportiva;
  9. al loro ritorno a casa non chiederò se abbiano vinto o perso ma se si sentano migliori, né chiederò quanti gol abbiano segnato o subito o quanti record abbiano battuto, ma se si siano divertiti;
  10. vorrò specchiarmi nei loro occhi ogni giorno e ritrovare il mio sorriso giovane.

Fonte: Ufficio stampa Comune di Aosta

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