Nella seduta pomeridiana di giovedì 25 marzo, al termine dell’attività ispettiva del Consiglio Valle, il presidente della Regione Erik Lavevaz ha comunicato in Aula le decisioni assunte in merito alle nuove limitazioni per la gestione dei contagi: «questa mattina abbiamo riunito l’Unità di supporto per la gestione dell’emergenza per valutare la situazione generale aggiornata ad oggi – ha spiegato – considerato che l’incidenza dei casi ha superato ampiamente i 250 casi ogni 100mila abitanti e che il nostro Rt è da zona rossa, come peraltro attendibile, abbiamo preso atto della certezza di essere classificati in zona rossa. È stato evidenziato che i focolai in queste ultime settimane sono stati creati in ambito familiare o in situazioni di svago, come quello di Ayas. Abbiamo quindi fatto dei ragionamenti sulle iniziative da mettere in atto durante questo fine settimana, trovando una mediazione per salvaguardare le attività economiche ancora aperte fino a lunedì, quando entreremo in zona rossa: istituiamo quindi per sabato 27 e domenica 28 una limitazione degli spostamenti, che potranno essere fatti solo per ragioni di necessità. Da lunedì 29, invece, come fatto nelle altre ordinanze, manterremo la possibilità di muoversi tra Comuni vicini sempre per ragioni di necessità».
«Durante la riunione con l’Unità di supporto – ha proseguito il presidente della Regione – ci siamo concentrati maggiormente sull’ambito della scuola: l’attività di screening ha portato risultati incoraggianti e quindi abbiamo convenuto di forzare la mano sull’apertura delle scuole: intendiamo, infatti, seppur in zona rossa, tenere aperti gli asili nido, la scuola primaria e dell’infanzia. Questo per venire incontro alle esigenze dei bambini e delle famiglie e per mettere a frutto l’attività di screening effettuata sulla popolazione scolastica di questi giorni, pensando di ampliarla sulle scuole primarie o sulle zone, come Ayas, Pont-Saint-Martin, Courmayeur e Donnas. Evidenzio, però, che queste misure più ampliative possono essere fatte previa intesa con il ministro: ho quindi scritto nel pomeriggio al ministro Roberto Speranza al quale ho rappresentato la nostra attività e, quindi, l’intenzione di tenere aperti questi ordini di scuola. Quindi domani, 26 marzo, ci sarà un’ordinanza per il sabato e la domenica per le restrizioni sugli spostamenti, mentre ci sarà un’altra ordinanza per la zona rossa da lunedì, appoggiandoci sull’ordinanza del ministro Speranza per la zona rossa».
In apertura del Consiglio Valle, mercoledì 24 marzo, Lavevaz aveva anticipato che «le curve predittive non danno segnali di appiattimento e l’attenzione resta massima: stiamo monitorando in particolare Ayas, Courmayeur e Donnas, comuni che hanno un’incidenza leggermente maggiore rispetto ad altri. Per la prossima settimana, i dati sono ancora al limite tra lo “scenario 3” e lo “scenario 4”: purtroppo siamo vicini alla zona rossa. Per domani mattina è stata convocata l’unità di supporto, in modo da valutare eventuali iniziative mirate, quali l’effettuazione di uno screening per gli abitanti di Ayas. Stanno proseguendo bene le attività di screening sulla popolazione scolastica, con una discreta e pur sempre migliorabile partecipazione. L’incidenza dei contagi è abbastanza bassa: i dati dimostrano che il diffondersi della variante inglese colpisce di più i ragazzi in età scolastica piuttosto che la popolazione più anziana, come accaduto nella prima fase».
«Non condividiamo questi provvedimenti nel merito e nel metodo – ha ribattuto il capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin – si continua ad annunciare le chiusure e le limitazioni di movimento il giovedì sera per il sabato; non è la modalità migliore di comunicazione: pensiamo a chi deve programmare le proprie attività. Ci si nasconde dietro a unità di crisi e comitati scientifici per scaricare le responsabilità. A fronte ad esempio dei dati dei ricoveri, queste chiusure frettolose hanno poco senso; questa appare un’operazione di facciata, o forse è un tentativo di scoraggiare gli spostamenti. I cittadini hanno bisogno di chiarezza. Ci si ricorda di negoziare col Ministero quando si vuole chiudere e non riaprire: è un atteggiamento curioso, ma di questo si dovrà dare conto ai valdostani».
«Vietiamo lo spostamento ma al tempo stesso lo si concede per recarsi dal parrucchiere o a prendere pietanze da asporto – ha aggiunto Marco Carrel, capogruppo di Pour l’Autonomie – rinnoviamo la richiesta di comunicare chiaramente. Proprio ieri abbiamo discusso un’interpellanza in merito all’apertura delle scuole in zona rossa: siamo contenti di essere stati da pungolo per la decisione di tenere aperti asili nido, scuole dell’infanzia e le primarie».
«Do atto al Governo regionale di interpretare nel modo più estensivo le restrizioni agli spostamenti, laddove possibile – ha sottolineato Aurelio Marguerettaz, capogruppo dell’Union Valdôtaine – per onestà intellettuale, bisogna riconoscere che si sta facendo di tutto per coniugare le esigenze sanitarie a quelle primarie delle persone. La Giunta sta assumendo queste decisioni non a cuor leggero: si è consapevoli di dover limitare la libertà personale, pur sapendo di agire per salvaguardare la salute pubblica. È troppo facile cavalcare il malumore. Come Istituzione, dobbiamo lanciare un messaggio: la Giunta e le varie strutture preposte stanno cercando di dare una risposta e fermare questa pandemia. Un plauso all’assessore Roberto Barmasse e a chi sta seguendo l’aspetto dei vaccini per il risultato della più alta percentuale di vaccinazioni ottenuta dalla Valle d’Aosta».
Fonte: Ufficio stampa Consiglio regionale della Valle d’Aosta