“In riferimento ai prossimi scenari di mobilità della città di Aosta legati al contenimento della diffusione del contagio di virus “covid-19″, vogliamo rilevare come in una prima fase di ripresa delle attività potrebbe prospettarsi una situazione in cui, a causa del mantenimento delle restrizioni e del timore della popolazione a vivere situazioni di raggruppamento, l’uso del trasporto pubblico potrebbe ridursi a favore dell’ automobile”.
Scrivono così, venerdì 24 aprile, in una lettera pubblica, Lorenzo Visconti, presidente dell’associazione “Fiab – Federazione italiana ambiente e bicicletta” di Aosta, Massimo Verduci, presidente del Comitato Valle d’Aosta della “Uisp – Unione sport per tutti” e Paolo Fedi, dell’associazione “Legambiente”, consigliere comunale ad Aosta, sul tema delle “Proposte mobilità sostenibile urbana intra e post emergenza”, inviata al presidente della Regione, Renzo Testolin, al sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, al presidente dell’Unité del Communes “Mont Emilius” e sindaco di Gressan Michel Martinet ed al presidente del “Cpel – Celva”, Franco Manes.
“Come forma di trasporto alternativa all’automobile – proseguono i tre rappresanti delle associazoni ambientaliste – auspichiamo la realizzazione di percorsi per la mobilità di emergenza con la creazione di corsie, sia urbane che extraurbane, utilizzabili da ciclisti e pedoni, che permettano di assorbire le quote di mobilità che si perderanno dal trasporto pubblico. Questa rete, che configura una soluzione già adottata con successo in altri paesi, potrebbe essere funzionale nei collegamenti tra i comuni della cintura e la città di Aosta”.
“A tal fine ci permettiamo di suggerire le seguenti proposte: realizzazione di nuove regolamentazioni e/o infrastrutture “soft”, a basso costo e rapida attuazione, per la mobilità attiva (pedonale e ciclabile) anche con convenzioni e in deroga al Codice della strada. Ad esempio: percorsi pedonali e corsie ciclabili in sola segnaletica, doppio senso bici, strade comunali ed intercomunali a 30 chilometri orari, strade scolastiche, intermodalità tra bici e trasporto pubblico locale, rete di mobilità di emergenza-transizione; introduzione di incentivi economici per il potenziamento della mobilità attiva come alternativa dell’auto privata e complementare al trasporto pubblico. Ad esempio “bonus mobilità” per i cittadini per l’acquisto di bici elettriche, servizi di “bike sharing” e rimborsi chilometrici per il bike2work”.
Visconti, Verduci e Fedi chiedono anche il “pieno mantenimento delle misure di equilibrio della mobilità per rendere appetibili ed efficienti le modalità alternative all’auto ed evitare di spostarsi comunque e ovunque in macchina; contenimento della domanda e dei picchi di mobilità lavorative e commerciali, promuovendo in modo diffuso lo smart working, la differenziazione di orari delle attività economiche e del terziario e i sistemi di consegna a domicilio, privilegiando e incentivando quelli su bicicletta e cargo bike; realizzazione di campagne informative regionali per stimolare stili di vita basati su forme di mobilità attiva, indispensabili per tenersi in salute e recuperare la forma fisica”.
Infine le tre associazioni chiedono ancora il “Pieno rispristino dell’accessibilità e della funzionalità della pista ciclo-pedonale “Lungodora” che rappresenta un’infrastrutturale fondamentale e imprescindibile per la mobilità ciclo-pedonale in tutta la cintura di Aosta”.
Fonte: Unione sport per tutti Valle d’Aosta