Filippo Gérard sprona gli albergatori valdostani a tenere duro: «la strada che abbiamo di fronte non sarà né breve né facile»

Scritto da aostapresse

13 Aprile 2020 - 20:00
Filippo Gérard, presidente 'Adava'

«Stiamo vivendo una situazione del tutto inimmaginabile sino a qualche settimana fa. Siamo reclusi nelle nostre case, con le aziende ferme, nonostante le nostre destinazioni sciistiche potrebbero ancora essere aperte e le nostre strutture potrebbero accogliere ospiti da ogni parte del mondo».

Inizia così una lettera di Filippo Gérard, presidente della “Adava”, l’associazione degli albergatori e imprese turistiche della Valle d’Aosta pubblicata sul periodico “Adava notizie” di aprile 2020: «la nostra passione per questa terra, per il nostro mestiere – continua – ha portato la Valle d’Aosta ad essere oggi una delle destinazioni turistiche più conosciute al mondo e lo abbiamo fatto in un tempo molto breve vista la giovane età del nostro turismo. Sono certo che chi lavora nel mondo dell’ospitalità non lo faccia solo perché ama questa professione, ma perché sente di far parte di un progetto unico e speciale, perché ha questa
sorta di vocazione».

«Questa è sicuramente una stagione che tutti noi vorremmo dimenticare – sottolinea – per la chiusura anticipata delle nostre aziende, per il clima che aleggia sull’economia, per l’incertezza sul futuro e per la preoccupazione sulla salute delle persone a noi più care. Tuttavia sono proprio questi momenti in cui il pessimismo e lo sconforto sembrano prendere il sopravvento, quelli in cui dobbiamo reagire, trovare la forza per andare avanti, il coraggio di cambiare prospettiva, di trasformare un evento così tragico e negativo in opportunità per migliorarci e affrontare ancora più preparati il futuro».

«Questo è il nostro compito oggi – scrive Gérard, spronando i colleghi – non dobbiamo perderci d’animo ma prepararci con entusiasmo al rilancio del nostro
sistema turistico quando sarà terminata l’emergenza sanitaria, perché, come disse Giuliano Follioley nell’autobiografia curata da Giacomo Sado: “in una terra come la Valle d’Aosta non si può essere mediocri”. In modo incredulo, nell’affrontare questa emergenza, ci siamo riscoperti un Paese unito. Pur tra tutti i problemi che affliggono l’Italia (un debito pubblico da campionato del mondo, politici non sempre all’altezza del loro ruolo e una burocrazia che blocca spesso i nostri sogni ancor prima del nostro lavoro), stiamo dimostrando una buona capacità di risposta alle misure restrittive, ma soprattutto un grande spirito di solidarietà e generosità, tutte cose che non possono non renderci fieri come cittadini ancor prima che come imprenditori».

«Abbiamo anche riscoperto l’importanza di cose troppo spesso date per scontate – aggiunge – penso ad esempio al nostro sistema sanitario, moderno e gratuito, che si è subito dimostrato reattivo nell’affrontare il rapido evolversi degli eventi. Penso a tutto il personale sanitario che con grande sacrificio e senso del dovere
è in prima linea per affrontare l’emergenza sanitaria. A loro va la nostra riconoscenza, anche perché una destinazione turistica di eccellenza come la nostra non può essere tale se non ha dietro un’organizzazione sanitaria altrettanto di qualità».

«Nella sera in cui il presidente della Regione Renzo Testolin e l’Assessore ai trasporti Luigi Bertschy mi anticiparono la decisione di chiusura degli impianti di risalita – ricorda Filippo Gérard – sono sincero, temevo molte reazioni di sconforto e disperazione da parte di tanti di voi. Con grande orgoglio, invece, mi sono trovato ad avere a che fare con imprenditori veri che hanno affrontato il problema in modo pragmatico, senza alcuna polemica e questo ben prima che la situazione raggiungesse la criticità che è oggi sotto gli occhi di tutti. C’è stata una dimostrazione da parte di tutti i colleghi di voler anteporre il bene comune al profitto, di preoccuparsi della salute e delle difficoltà che avrebbero vissuto a breve i collaboratori delle nostre aziende prima che a tutto il resto».

«La strada che abbiamo di fronte non sarà né breve né facile – ammette – se lavoreremo sodo e uniti come ora, supereremo anche questa difficile prova e ne usciremo rafforzati ma sono certo che ce la faremo. Non dobbiamo scordare i sacrifici che hanno fatto i nostri nonni e i nostri genitori, spesso indebitandosi oltre le loro reali possibilità, per costruire le nostre case e una destinazione turistica unica come la Valle d’Aosta. Se provo a ripensare ai ricordi personali della mia famiglia non posso non rilevare che la vera ricetta segreta era l’entusiasmo e l’ambizione di costruire una Valle d’Aosta che occupasse un posto di prestigio nelle destinazioni turistiche mondiali, senza seguire scorciatoie, ma lavorando sodo e puntando sempre più in alto, cercando di migliorare la qualità della nostra cucina e delle nostre camere partendo proprio da quelle piccole attenzioni e da quella passione che quotidianamente dedichiamo al nostro lavoro».

«Dobbiamo mantenere vivo questo spirito – chiede il presidente “Adava” ai propri associati – non perdere l’iniziativa, non smettere di voler imparare, crescere e condividere tra noi nuove idee ed iniziative. Capisco che a volte non sia facile, ma vi assicuro che alla fine il confronto e la condivisione, in questa nostra professione, arricchisce tutte le parti coinvolte. Ho voluto scrivervi queste cose perché credo che un buon presidente, oltre a lavorare concretamente sulle misure economiche a sostegno del nostro settore, in questo momento di estrema difficoltà debba trasmettervi la fiducia che ripone in tutti voi, nella nostra comunità e nella nostra organizzazione. Vi assicuro infatti che non sarete soli, impegnerò tutte le mie energie e il mio entusiasmo per affermare il ruolo della nostra associazione e della nostra categoria nella difesa degli interessi di ognuno di voi presso tutte le sedi istituzionali competenti».

«A livello nazionale, tramite il lavoro instancabile di “Federalberghi” e la disponibilità dei nostri due parlamentari regionali – sottolinea ancora – stiamo cercando di far approvare dei miglioramenti al cosiddetto decreto “Cura Italia” nella fase di conversione in legge. A livello regionale, sulla base delle suggestioni e dei singoli contributi ricevuti da parte di alcuni di voi, abbiamo redatto e inviato al presidente della Regione e al presidente della II Commissione consiliare “Affari generali” un documento in cui sono contenute le prime richieste e proposte di intervento a sostegno del comparto turistico regionale in questo difficile
momento che stiamo attraversando».

«Il documento è strutturato in due fasi – spiega Filippo Gérard – nella prima sono previste le misure da mettere in atto con urgenza per sostenere le strutture ricettive che stanno affrontando oggi la crisi (mutuo consolidamento “Finaosta”, pacchetto fiscale, sostegno finanziario a chi svolge la propria attività con immobile in locazione o leasing, riconoscimento del danno per chiusura forzata dell’attività, ulteriore sospensione delle rate di mutui agevolati, ristrutturazione del debito “Finaosta”, indennizzo per il deperimento delle derrate alimentari); nella seconda proponiamo un Piano strategico di sviluppo turistico che favorisca
il consolidamento delle realtà produttive esistenti e promuova il rilancio della nostra destinazione (incentivi per nuove assunzioni, mutui a tasso agevolato presso “Finaosta” per nuovi investimenti, voucher per investimenti in materia di siti Internet, progetti di comunicazione digitale, attività di marketing, contributo per nuovi/ristrutturazioni rifugi alpini, progetto Valle d’Aosta/accoglienza green)».

«Infine, vista la straordinarietà della situazione emergenziale che ci troviamo ad affrontare e la necessità vengano assunte con tempestività e autorevolezza decisioni per contrastare il periodo di crisi economica a cui andremo incontro – racconta ancora – abbiamo chiesto vengano rinviate le elezioni regionali e venga ridata quanto prima piena operatività al Consiglio e al Governo regionale, individuando un interlocutore diretto per il nostro settore con cui programmare, non appena finirà l’emergenza sanitaria, il rilancio turistico della nostra Regione e delle nostre destinazioni. Sono convinto che anche noi nel nostro piccolo dobbiamo sfruttare questo momento di fermo forzato per lavorare affinché le nostre aziende possano farsi trovare pronte quando tutto ripartirà».

«Proprio per questo – conclude Filippo Gérard – abbiamo attivato come associazione, sinora con un riscontro in termini di adesioni e di apprezzamento molto positivi, una serie di attività formative, di seminari e di consulenza a distanza, completamente gratuite per le strutture nostre associate, che ci permettano di crescere professionalmente in questo periodo di fermo forzato e ci facciano trovare ancora più preparati quando ripartiremo. Se lavoreremo sodo, tutti insieme, supereremo anche questa difficile prova e ne usciremo rafforzati».

Le proposte della ‘Adava’ per affrontare la crisi dovuta all’emergenza ‘covid-19’

Fonte: Adava notizie aprile 2020

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