Alliance Valdôtaine chiede di «valutare il ritorno a scuola a metà maggio» e lamenta che il “cura Italia” si sia dimenticato della scuola delle “Speciali”

Scritto da aostapresse

19 Aprile 2020 - 18:10
Patrizia Morelli, capogruppo di AV, durante il Consiglio Valle telematico di venerdì 17 aprile 2020

In un nota diffusa domenica 19 aprile, il gruppo di “Alliance Valdôtaine” in Consiglio Valle, formato dai consiglieri eletti nelle liste di Alpe e dell’Union Valdôtaine Progressiste, tramite i suoi rappresentanti in Giunta (gli assessori regionali Chantal Certan, Albert Chatrian e Luigi Bertschy) ed in Consiglio, “ha contribuito alla “fase 1” dell’emergenza “covid-19” ed alla ricerca delle risorse, attraverso proposte di legge e variazioni di bilancio, per poter affrontare con la massima urgenza le necessità finanziarie delle famiglie e delle imprese valdostane. Riteniamo però che vi siano anche altre misure da attivare in favore delle famiglie che non possono essere eluse nella “fase 2″ e per le quali vi è la necessità di ragionare e di prendere delle decisioni importanti e condivise, a partire dalla scuola”.

«Siamo consapevoli che la “DaD – didattica a distanza” si sia rivelata, in questa fase emergenziale, una pratica utile – dichiarano gli assessori ed i consiglieri regionali nel comunicato stampa – oltre che imprescindibile per il futuro scolastico dei nostri ragazzi, in un periodo di straordinaria emergenza e per un tempo ridotto, ma non possiamo non riconoscerne le limitazioni e le difficoltà. La scuola, in quanto luogo di apprendimento e di scambio sociale per eccellenza, è determinante per lo sviluppo delle nostre giovani generazioni e il ritorno degli alunni e degli insegnanti nelle loro scuole non può essere escluso a priori, ovviamente nel rispetto delle disposizioni che verranno emanate dal Comitato tecnico scientifico, che giustamente pone al primo posto la salute di tutti i cittadini».

I sette consiglieri ritengono “quindi fondamentale che fra le misure più immediate vi sia da affrontare, in accordo con l’Autorità sanitaria, la valutazione del ritorno a metà maggio alle lezioni in presenza per insegnanti e alunni, lavorando affinché il rientro possa avvenire con tutte le precauzioni, in totale sicurezza. In questi giorni si è provveduto affinché le scuole valdostane venissero sanificate, per tornare ad essere luoghi sicuri per gli studenti che dovranno, come tutti, imparare ad affrontare e convivere con la situazione contingente. Il ritorno alla normalità e alla vita scolastica, che è basata anche sulle relazioni, è un tassello fondamentale per ri-partire, anche per l’attività lavorativa dei genitori e per la ripresa economica”.

“La scuola deve anche poter contare su di una politica di programmazione e di sostegno – si legge ancora nella nota – in vista dell’avvio del prossimo anno scolastico, Alliance Valdôtaine ritiene che si debba dare corso a quanto già indicato nel “Defr 2020” per il pieno “épanouissement” del sistema scolastico valdostano. Sono tre gli aspetti sui quali si dovrà intervenire: un immediato potenziamento del personale ausiliario in presenza in tutti i plessi scolastici ai fini di garantire al personale insegnante, impegnato nell’attività didattica, l’ausilio necessario e “di sicurezza” all’attività di formazione; la revisione e l’investimento nel sistema di edilizia scolastica, patrimonio sul quale la Valle d’Aosta in generale può già basarsi, ma che necessita ora, nel medio lungo termine, di un investimento importante, anche alla luce delle nuove sfide epidemiologiche; il potenziamento dell’organico al fine di dare la possibilità al personale docente di affrontare con maggiore sicurezza ed efficacia le situazioni di fragilità che la nostra società ci pone sempre con maggior frequenza, con supporto mirato agli alunni con disabilità, bes, dsa e adhd”.

Il gruppo Alliance Valdôtaine “invita anche i parlamentari valdostani a farsi portavoce, presso le sedi istituzionali romane – continua ancora il comunicato stampa – della necessità che il Governo nazionale non si occupi solo del calendario scolastico, tematica peraltro in capo alle Regioni, della valutazione degli studenti e della “DaD”, temi senza dubbio importanti, ma sappia mettere in campo immediatamente risorse per lo svolgimento in piena sicurezza di un’attività perno della nostra società, qual è quella dell’istruzione dei giovani e della formazione continua. Chiediamo quindi che tali investimenti siano fatti per tutte le Regioni, non solo come avvenuto nel “cura Italia” per le scuole statali dimenticando le scuole delle Regioni a Statuto speciale o delle Province autonome”.

«L’istruzione è un diritto primario definito dalla Costituzione e declinato negli Statuti di autonomia – concludono i sette consiglieri regionali – un diritto che noi vogliamo difendere e tutelare. E il nostro impegno andrà in questo senso».

Fonte: Ufficio stampa Consiglio regionale della Valle d’Aosta

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