Il Consiglio Valle si sposta nel salone delle manifestazioni di Palazzo regionale, tenendo a distanza i giornalisti. Firmato il decreto di Emily Rini

Scritto da aostapresse

13 Marzo 2020 - 14:30
L'ingresso del foyer del Consiglio Valle

Fuori i giornalisti e riunione del Consiglio Valle nel Salone delle manifestazioni “Maria Ida Viglino” di Palazzo regionale. E’ quanto prevede il decreto firmato venerdì 13 marzo da Emily Rini, presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, che era stato ufficialmente sciolto lo scorso 18 febbraio, che disponde le “Linee guida delle modalità di svolgimento dell’attività istituzionale in casi di emergenza ed individuazione delle attività indifferibili da svolgere in presenza”.

Il decreto è stato emesso “considerata la necessità di garantire, in ogni caso, il funzionamento degli organi del Consiglio regionale, dei lavori delle Commissioni e dell’Aula”, ritenendo “di adottare alcune prime linee guida per individuare le modalità di svolgimento dell’attività istituzionale, in deroga alle disposizioni del regolamento interno del Consiglio regionale, contemperando peraltro tali misure con l’esigenza di salvaguardare la salute dei consiglieri e di tutti i dipendenti che, con diverse mansioni, supportano l’attività consiliare”, con l’obiettivo “di individuare, su indicazione del segretario generale del Consiglio regionale in qualità di datore di lavoro, d’intesa con i dirigenti preposti, le attività indifferibili da rendere in presenza da parte dei dipendenti delle strutture organizzative del Consiglio regionale, tenuto conto che in via ordinaria l’attività di lavoro deve essere erogata dal proprio domicilio mediante telelavoro, se già autorizzato, o mediante il lavoro agile, e tenuto conto che è raccomandata la fruizione delle ferie o il ricorso al congedo per particolari motivi personali o familiari”.

La prima disposizione riguarda lo svolgimento delle sedute delle Commissioni consiliari, che “possono svolgersi solo in caso di effettiva e inderogabile necessità. Le sedute delle Commissioni consiliari si svolgono in aula consiliare, assicurando la distanza interpersonale di un metro, con la sola presenza dei componenti effettivi della Commissione e senza possibilità di delega a consiglieri non componenti della stessa. I consiglieri non componenti della commissione possono seguire i lavori collegandosi via Skype”.
“Le audizioni di soggetti esterni possono essere svolte solo in forma telematica – si legge ancora nel decreto – è in ogni caso da privilegiare l’invio con strumenti elettronici di relazioni e documentazione sostitutivo dell’intervento di persona. I presidenti delle Commissioni consiliari sono invitati a contingentare i tempi di parola dei commissari e dei soggetti auditi al fine di ridurre il più possibile la durata delle riunioni. Non è ammessa la presenza di giornalisti nel foyer”.

Per quanto riguarda le eventuali adunanze del Consiglio regionale, queste “si svolgono nel salone di Palazzo regionale “M. I. Viglino” e i consiglieri sono opportunamente dislocati nel salone al fine di assicurare la distanza interpersonale di un metro. I tempi della discussione sono contingentati sulla base della determinazione della Conferenza dei capigruppo, al fine di ridurre il più possibile la durata della riunione.
Le votazioni si effettuano per alzata di mano. Le adunanze consiliari non sono aperte al pubblico, ma trasmesse via streaming sul sito Internet del Consiglio regionale e sul canale digitale “TV Vallée”. I giornalisti assistono alle adunanze consiliari nella saletta adiacente al salone, fino al
raggiungimento di una capienza tale da assicurare la distanza interpersonale di un metro. Non sono consentite riprese all’interno dell’aula”.

Per quanto riguarda le “attività indifferibili da rendere in presenza” all’interno del Consiglio regionale il decreto “intende garantire come presidio, l’Ufficio segreteria, archivio e protocollo, la Segreteria organi consiliari (presidente del Consiglio, Ufficio di presidenza, gruppi
consiliari), l’assistenza ai lavori di Commissione, aula, Ufficio di presidenza e Conferenza capigruppo, gli uscieri, l’Ufficio economato e competenze consiglieri, l’Ufficio informatica, l’Ufficio stampa, il Provveditorato e magazzino”.
“I dipendenti di tali uffici sono tenuti ad assicurare una copertura minima presso i rispettivi uffici – recita il decreto della presidente Rini – concordando col rispettivo dirigente la presenza in ufficio, anche a rotazione con i colleghi dell’ufficio stesso e con un orario minimo e flessibile. Anche per tali dipendenti sussiste comunque la possibilità di prestare l’attività in forma agile, se può essere resa da domicilio e se è assicurata la copertura minima dell’ufficio a rotazione con i colleghi del rispettivo ufficio da concordare col rispettivo dirigente. Tutti gli altri dipendenti, che svolgono un’attività che può essere resa dal proprio domicilio, svolgono invece in via ordinaria la propria prestazione lavorativa in forma agile, con eventuali prestazioni lavorative ulteriori rispetto a quelle ordinarie concordate col rispettivo dirigente”.

“Chi non può fruire dell’istituto del lavoro agile – conclude il decreto – perché non svolge un’attività che può essere resa dal proprio domicilio o non è in possesso di attrezzatura informatica propria o di connessione “wifi” e non è un dipendente di un ufficio la cui prestazione è stata individuata come indifferibile e da rendere in presenza deve fruire degli istituti di congedo (ferie pregresse, permessi retribuiti)”.

Fonte: Decreto Presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta n. 11 del 13 marzo 2020

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