Erik Lavevaz ha chiesto Governo nazionale «regole più strette ai confini e maggiori dosi di vaccino per le terre di frontiera»

Scritto da aostapresse

29 Marzo 2021 - 19:30
Erik Lavevaz, presidente della Regione

Il presidente della Regione, Erik Lavevez, ha partecipato nel pomeriggio di lunedì 29 marzo, in collegamento streaming ad una riunione con il presidente del Consiglio Mario Draghi. All’incontro hanno preso parte anche i ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, il capo della “Protezione civile” Fabrizio Curcio ed il commissario per l’emergenza covid-19, Generale Francesco Figliuolo.

“Durante l’incontro online – recita una nota della Presidenza della Regione – è stato fatto il punto sul piano vaccinale nazionale, con l’obiettivo di arrivare il prima possibile alla soglia delle 500mila dosi al giorno e si è inoltre avviato il confronto sul nuovo “Dpcm” che entrerà in vigore il 7 aprile. Nel corso della riunione, il presidente Lavevaz ha nuovamente portato l’attenzione sulla necessità di affrontare la questione dei controlli alle frontiere con la Francia e con la Svizzera”.

«Abbiamo ribadito al Governo centrale – dichiara Erik Lavevaz – la necessità di avere regole che limitino gli spostamenti attraverso i confini nazionali. Non c’è nessuna coerenza tra le limitazioni imposte ai cittadini italiani e la libertà di movimento che ha chi attraversa le frontiere. È una questione sia di contenimento dell’epidemia sia di rispetto reciproco, che in questo momento non può mancare: stiamo tutti facendo ancora dei sacrifici, ma è necessario che le responsabilità siano condivise. Trovare scappatoie tra le norme, ignorandone il senso, è egoistico e pericoloso: la Valle d’Aosta è un luogo di passaggio e di incontro, ma per tornare a esserlo pienamente ha bisogno che tutti rispettino le leggi di quest’emergenza. Il rischio, altrimenti, è quello di prolungarla ancora».

«Insieme ad altre regioni – aggiunge il presidente della Regione – abbiamo chiesto di valutare la possibilità di avere una fornitura di vaccini maggiore per le terre di confine come la Valle d’Aosta, proprio per rafforzare l’impatto di una campagna che resta lo strumento principale per uscire dall’emergenza».

Fonte: Ufficio stampa Regione autonoma Valle d’Aosta

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