“Visto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM 8 marzo 2020) in materia di prevenzione del contagio da “covid-19″, condividendo il comunicato della Conferenza episcopale italiana, tutta la Conferenza episcopale piemontese, nel segno di una comune solidarietà con chi è più provato, conferma tutti i divieti già precedentemente espressi, ovvero sospensione di ogni attività pastorale, riunione o altro, a carattere diocesano, zonale, parrocchiale con relativa chiusura degli oratori o luoghi parrocchiali a questo destinati”.
Inizia così una nota della Conferenza episcopale del Piemonte e della Valle d’Aosta, relativa all’emergenza “coronavirus”, diffusa nella serata di domenica 8 marzo: “si invita a lasciar aperte le chiese per la preghiera personale, mettendo a disposizione strumenti di preghiera – si legge ancora – si osservino le misure precauzionali già indicate e si dispone a partire da lunedì 9 marzo siano sospese tutte le celebrazioni delle sante Messe, festive e feriali, le altre celebrazioni liturgiche, riunioni di preghiera e pii esercizi quaresimali. I funerali potranno essere svolti in forma privata con la preghiera di commiato fatta all’aperto, in cimitero”.
Inoltre, il presidente della Commissione episcopale del Piemonte e della Valle d’Aosta, arcivescovo Cesare Nosiglia, ha disposto che “si sospenda la benedizione delle famiglie e si rimanga disponibili per ascoltare le confessioni, celebrando il sacramento fuori dal confessionale, tenendosi a debita distanza o con precauzione di idonea mascherina”.
“I vescovi e i sacerdoti ricevono con l’ordinazione la grazia e la missione dell’intercessione per il proprio popolo – continua la nota – sono quindi invitati a celebrare personalmente, a mettere a disposizione strumenti e momenti con i nuovi mezzi della comunicazione per pregare e meditare. Le comunità a noi affidate sappiano che la sospensione della preghiera comunitaria dell’Eucaristia è una grande privazione, possibile solo in un momento di grave pericolo per il bene di tutte le persone, in particolare degli anziani, mentre assicuriamo che preghiamo per loro e con loro. Le presenti disposizioni entrano in vigore il 9 marzo 2020 e valgono fino a quando non venga disposto diversamente”.
“La Chiesa che vive in Italia e, attraverso le Diocesi e le parrocchie si rende prossima a ogni uomo, condivide la comune preoccupazione, di fronte all’emergenza sanitaria che sta interessando il Paese – si legge nel comunicato della Conferenza episcopale italiana – rispetto a tale situazione, la “Cei”, all’interno di un rapporto di confronto e di collaborazione, in queste settimane ha fatto proprie, rilanciandole, le misure attraverso le quali il Governo è impegnato a contrastare la diffusione del “coronavirus”. Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, entrato in vigore domenica 8 marzo, sospende a livello preventivo, fino a venerdì 3 aprile, sull’intero territorio nazionale “le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri”. L’interpretazione fornita dal Governo include rigorosamente le Sante Messe e le esequie tra le “cerimonie religiose”. Si tratta di un passaggio fortemente restrittivo, la cui accoglienza incontra
sofferenze e difficoltà nei Pastori, nei sacerdoti e nei fedeli. L’accoglienza del Decreto è mediata unicamente dalla volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica”.
Fonte: Conferenza episcopale del Piemonte e della Valle d’Aosta e Conferenza episcopale italiana