La Diocesi di Aosta tiene aperti i dormitori e “Tavola amica” col “take away”. Distribuiti 3.500 chili di alimenti donati dagli albergatori

Scritto da aostapresse

26 Marzo 2020 - 11:30
I sacchetti 'take away' offerti dalla mensa 'Tavola amica'

La Diocesi di Aosta, attraverso la “Fondazione Opere Caritas”, in una nota, ha ricordato le sue attività a sostegno alle persone in difficoltà in questa fase di emergenza: “è stato attivato un numero verde (800.90.92.16) per l’ascolto e per la raccolta delle richieste e dei bisogni – si legge – i volontari del “Centro d’ascolto” proseguono inoltre ad accompagnare telefonicamente le persone con cui erano già in contatto. E’ stato attivato un sostegno economico, attraverso i fondi dell’otto per mille e raccolta di offerte sono stati stanziati per il momento 50mila euro, per nuclei in difficoltà, per sostenerli nelle spese “base”: si rivolge in primo luogo a chi si ritrova senza lavoro a causa dell’emergenza, lavoratori stagionali, persone che stavano effettuando un tirocinio, precari, persone con contratto in scadenza e che, inevitabilmente, non verrà rinnovato. Ove necessario, l’aiuto viene dato a seguito di una valutazione in collaborazione con i servizi sociali”. Inoltre “è sostenuto e promosso il fondo attivato dalla Fondazione Comunitaria in partnership con numerosi soggetti, per l’acquisto di alimenti freschi a favore di nuclei in difficoltà socio-economica.

I servizi gestiti dalla “Caritas” diocesana sono stati mantenuti, rimodulati ed in parte ampliati: “la mensa “Tavola Amica” resta aperta tutti i giorni – prosegue la nota – pur modificando le modalità del servizio: a malincuore, non siamo più in grado di accogliere le persone all’interno, ma viene distribuito un pasto da asporto. Attualmente distribuiamo tra 50 e 60 pasti al giorno. Il dormitorio di via Stevenin, che accoglie attualmente dieci persone, continua a funzionare a pieno regime, garantendo l’apertura 24 ore al giorno, per permettere alle persone accolte di non dover uscire; anche il dormitorio di viale Gran San Bernardo, pensato inizialmente solo come emergenza per i mesi più freddi, continua la sua attività: anche qui sono ospitate dieci persone e l’apertura è garantita 24 ore al giorno”.

Precedentemente l’emporio solidale “Quotidiamo” di Aosta, gestito dalla cooperativa “La Sorgente”, insieme al “Banco alimentare della Valle d’Aosta” e la “Caritas” avevano ringraziato sinceramente “tutti gli albergatori, ristoratori, mense, scuole, aziende alimentari ed esercizi commerciali che in questi giorni hanno donato le proprie eccedenze alimentari”.
“Queste tre realtà del terzo settore – recita un’altra nota – hanno raccolto e distribuito 3.500 chilogrammi di beni alimentari che, diversamente, sarebbero andati sprecati. Di questi, circa 3.240 chilogrammi sono stati distribuiti a famiglie bisognose attraverso la consegna a domicilio organizzata da “Banco alimentare” e “Caritas”, mentre i restanti 260 chilogrammi sono stati distribuiti attraverso l’emporio solidale di via Avondo, in collaborazione con l’associazione “Team Dora”.

“La donazione rappresenta un gesto estremamente importante sia per l’aiuto concreto che si è grado di dare alle famiglie in difficoltà, sia come responsabilità di ciascun cittadino nella lotta allo spreco alimentare – ricordano i tre enti – il “Rapporto Waste Watcher 2020” segnala che, seppur in diminuzione, lo spreco ammonta a un totale due miliardi e duecento milioni di tonnellate di cibo buttato annualmente in Italia, pari a 11.500 miliardi di euro ogni anno. In un periodo così problematico per la comunità intera in seguito all’epidemia di “coronavirus”, le fasce più deboli della popolazione sono quelle che vengono colpite in maniera più intensa e che rischiano un’ulteriore emarginazione sociale ed economica. Per questo motivo, invitiamo la popolazione, a maggior ragione in questa fase così delicata, a contattarci per ulteriori donazioni a sostegno di quanti stanno attraversando un momento di particolare difficoltà”.

Si può scrivere al “Banco alimentare” a presidente@valledaosta.bancoalimentare.it ed alla “Caritas diocesana” all’indirizzo caritas@diocesiaosta.it.

Fonte: Diocesi di Aosta, “Banco alimentare” ed emporio solidale “Quotidiamo”

segui aostapodcast

aostapresse sul sito
aostapodcast su spotify
aostapodcast su Google Podcast
aostapodcast su Apple Podcast
aostapodcast su Anchor

Potrebbe essere interessante anche…

correlati

Riparte la collaborazione tra Fontina e Tartufo: una delegazione valdostana si è recata ad Alba per rinfrescare gli accordi del 2019 e studiare nuove iniziative

Martedì 3 agosto si è svolto ad Alba un incontro per rinsaldare e riavviare, dopo lo stop per la pandemia, la collaborazione intrapresa nell’ambito del protocollo d’intesa per la promozione e la valorizzazione del binomio tra Fontina DOP e Tartufo bianco di Alba. Per la Regione autonoma Valle d’Aosta erano presenti l’assessore all’agricoltura e risorse naturali Davide Sapinet, accompagnato da una delegazione dell’Assessorato, il sindaco e l’assessore al turismo della città, Carlo Bo ed Emanuele Bolla, e il direttore e il presidente dell’Ente Fiera nazionale del Tartufo bianco d’Alba, Stefano Mosca e Liliana Allena.

Oltre 90 positivi in Valle, dove i contagi da covid-19 salgono in maniera progressiva. Quaranta ragazzi in vacanza a Gaby costringono in isolamento più di cento persone

Sono 47 i nuovi positivi al covid-19 in Valle d’Aosta, nel primi quattro giorni di agosto, mentre le persone guarite sono sedici: in 24 ore sono stati registrati 28 nuovi casi, un’impennata rispetto ai mesi di giugno e luglio dove i nuovi positivi non avevano mai superato le dodici unità al giorno: particolare attenzione è stata riservata ai comuni di Saint-Rhémy-En-Bosses ed a Gressoney-Saint-Jean, dove sono emersi due focolai, che hanno fatto attivare le procedure per il “contact tracing” i due diversi locali.

I commenti gratuiti dei no-vax sulla professionalità dei giornalisti valdostani accendono un’ampia discussione su Facebook: «imparate a leggere»

«Il “Comitato valdostano per i diritti umani e costituzionali” se la prende con noi. Sono tre giorni che riceviamo messaggi e telefonate di insulti da galantuomini di questo genere. L’ultima, una signora, ci ha definito “feccia”, probabilmente ispirata dalla sua triste situazione famigliare». Scrive così, sul suo profilo “Facebook” Stefano Sergi, caposervizio della redazione del quotidiano “La Stampa” di Aosta.

X