La Lega vince le elezioni regionali con quasi il 24 per cento dei voti: tiene l’UV e torna il PD. Crollo per il M5S

Scritto da aostapresse

22 Settembre 2020 - 19:20
Il voto per le elezioni del Consiglio Valle

La Lega ha vinto le elezioni per il rinnovo del Consiglio Valle del 20 e 21 settembre: la lista guidata dall’ex presidente della Regione Nicoletta Spelgatti, la candidata più votata di queste elezioni con 1.777 preferenze uniche, ha raccolto il 23,90 per cento dei voti, ben 15.837, conquistando undici seggi e staccando di oltre otto punti l’Union Valdôtaine, che conferma i sette seggi del 2018 con 15,80 per cento dei voti e 10.470 preferenze, nella lista vinta dal presidente della Regione uscente, Renzo Testolin, che ha raccolto 1.393 voti.
A poco più di mezzo punto percentuale, con il 15,25 per cento, al terzo posto si è piazzato il “Progetto Civico Progressista”, lista formata da “Rete Civica”, Partito Democratico ed “Europa Verde”, con 10.106 voti e sette seggi: il più votato della lista è il consigliere regionale uscente Alberto Bertin, con 989 voti che lo portano alla sua quarta Legislatura consecutiva.

Ad oltre sei punti percentuali si piazza la lista “Alliance Valdôtaine – Stella Alpina – Italia Viva”, che con 5.880 voti arriva all’8,87 per cento e guadagna quattro seggi: il più votato è l’assessore regionale uscente Luigi Bertschy, con 889 preferenze.
È di 0,73 punti percentuali la differenza con la quinta lista classificata, quella di “Vallée d’Aoste Unie” che si è fermata a 5.397 voti, pari all’8,14 per cento: il gruppo, che metteva insieme esponenti di Mouv, di “VdA Ensemble” e dell’ex Union Valdôtaine Progressiste, ha conquistato tre seggi, il primo dei quali è andato a Corrado Jordan, sindaco uscente di Saint-Rhémy-en-Bosses, con 584 voti.
L’ultima lista ad entrare in Consiglio è “Pour l’Autonomie – Per l’Autonomia”, creata nello scorso luglio dall’ex presidente della Regione Augusto Rollandin, che ha 4.212 voti complessivi, pari al 6,36 per cento, che gli permette di avere tre seggi, il primo dei quali è il suo, grazie alle 1.063 preferenze personali.

Per 26 voti non entra in Consiglio Valle la lista del “Centro Destra Valle d’Aosta”, che si è fermata a 3.761 preferenze, pari al 5,68 per cento: la più votata è Emily Rini, presidente uscente dell’Assemblea consiliare, alla quale non sono bastati 506 voti per essere confermata nell’aula di piazza Deffeyes.
Lontano dal quorum, fissato a 3.788 voti, anche la lista debuttante di “Rinascimento Valle d’Aosta”, che ha si è fermata la 4,96 per cento, con 3.289 preferenze, 328 delle quali per il capolista, l’avvocato aostano Andrea Balducci.

Drammatico, invece, il calo del “Movimento 5 Stelle”, che dal 10,44 del 2018 e quattro consiglieri eletti, non è arrivato neanche al quattro per cento, fermandosi a 2.589 voti, pari al 3,91 per cento: la consigliera regionale uscente Manuela Nasso è stata la più votata con 332 voti, 85 in meno rispetto ai 417 del 2018, raccolti grazie alle tre preferenze, dove era risultata ultima eletta grazie al meccanismo dei resti.
“Pays d’Aoste Souverain”, la lista indipendentista, ha raccolto 1.876 voti, pari al 2,83 per cento, con il cantautore di Fénis Philippe Milleret primo classificato cpn 284 preferenze. Al penultimo posto la lista “Valle d’Aosta Futura” creata dall’imprenditore di Morgex Edoardo Artari: per loro 1.761 voti totali, pari al 2,66 per cento, con il capolista che ne ha raccolti 210.
Fanalino di coda la lista “Vda libra – Partito Animalista Italiano” di Stefano Ferrero e Roberto Cognetta, che si è fermata al 1,64 per cento, con 1.084 totali. I due consiglieri regionali uscenti, ex “grillini”, hanno raccolto, rispettivamente 137 e 110 preferenze: nel 2018, quanto erano stati rieletti nella lista di Mouv’ e c’erano ancora le tre preferenze, Cognetta aveva riportato 960 voti e Ferrero 745.

Le schede bianche sono state 2.642, pari al 3,63 per cento, mentre quelle nulle 3.777, il 5,20 per cento: complessivamente, i voti non espressi o non scritti correttamente rappresentano 8,83 per cento.

Fonte: dati diffusi dalla Regione autonoma Valle d’Aosta

segui aostapodcast

aostapresse sul sito
aostapodcast su spotify
aostapodcast su Google Podcast
aostapodcast su Apple Podcast
aostapodcast su Anchor

Potrebbe essere interessante anche…

correlati

La Presidenza della Regione propone un emendamento al decreto-legge per i parametri sui colori: «non contate i turisti sotto il milione di residenti»

Per evitare di perdere la “zona bianca” e rischiare le chiusure provocate dai passaggi in zona gialla, arancione o gialla, in virtù dei piccoli numeri e della particolare situazione che caratterizza la Valle d’Aosta, la Presidenza della Regione ha proposto un emendamento al disegno di conversione in legge del decreto-legge numero 105 del 23 luglio scorso con le nuove “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da covid-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche”, entrato in vigore nel momento della sua firma e che dovrà essere approvato, come legge dello Stato, dal Parlamento, entro 60 giorni, vale a dire il 23 settembre.

Massimo Occhiena è il nuovo presidente della Commissione paritetica: «alto profilo, ma noi avevamo indicato Barbara Randazzo» lamenta Erik Lavevaz

Massimo Occhiena, 53 anni, originario di Torino, avvocato cassazionista e professore ordinario di Diritto amministrativo nell’Università di Sassari, è stato eletto, nella prima riunione del nuovo organismo, come presidente della Commissione paritetica Stato – Valle d’Aosta, che definisce le norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione autonoma Valle d’Aosta.

X