La proposta della seconda legge regionale per il sostegno a famiglie ed imprese dopo l’emergenza sanitaria: “aiuti diretti per 25 milioni di euro”

Scritto da aostapresse

11 Aprile 2020 - 11:40
Una pizzeria chiusa nel centro di Aosta a causa dell'emergenza sanitaria

E’ firmata dai consiglieri regionali Pierluigi Marquis, Giovanni Barocco, Jean-Claude Daudry, Erik Lavevaz, Stefano Aggravi, Roberto Cognetta e Luciano Mossa la proposta di legge regionale numero 59 del 2020 sulle “Ulteriori misure regionali urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da covid-19” presentata in seconda Commissione giovedì 9 aprile.

“La grave crisi sanitaria che ha colpito anche la comunità valdostana ha un rilevante effetto sul sistema socioeconomico regionale – si legge nella relazione – Le restrizioni al movimento delle persone e delle attività economiche hanno innescato l’arresto del sistema produttivo e commerciale, a tutti i livelli. La prima risposta che si deve assicurare a tale situazione, per salvaguardare le condizioni della ripresa e la continuità delle relazioni tra soggetti economici, è il mantenimento delle disponibilità finanziarie di cassa, cioè della liquidità delle imprese, che possono in tal modo continuare ad assolvere ai loro impegni nei confronti dei terzi. Inoltre, bisogna anche assicurare una copertura al reddito delle persone, per gli effetti sia sulle condizioni di vita sia per la continuità delle relazioni economiche tra la popolazione”.

“Il 23 marzo, con la proposta di legge n.55/2020 (l.r. 4/2020), il Consiglio regionale ha adottato un primo gruppo di misure “immediate” – continua la proposta – che interessavano essenzialmente la sospensione delle rate dei mutui regionali concessi tramite Finaosta e l’istituzione di un fondo di garanzia presso i Confidi per agevolare l’accesso al credito di Imprese. Era tuttavia necessario elaborare rapidamente un secondo pacchetto più articolato di misure, del cui compito è stata investita la II Commissione consiliare “Affari generali”. Il 25 marzo, i commissari in seduta informale hanno adottato un metodo di lavoro condiviso e un cronoprogramma, articolato in diverse fasi: raccolta delle proposte, elaborazione e individuazione delle misure, messa a punto tecnica con il sostegno tecnico degli uffici, confronto con le parti economiche e sociali, stesura del testo di legge. Il giorno 27 marzo, la II Commissione ha raccolto le proposte pervenute dai gruppi e dai consiglieri regionali. Tale elenco è stato oggetto di confronto tecnico e politico, che ha consentito la sintesi e l’articolazione nei diversi ambiti di intervento”.

“Si è trattato di un lavoro assai proficuo – scrivono i relatori – che ha mostrato peraltro la necessità, considerata la gravità dell’urgenza, di individuare processi di elaborazione legislativa rapidi, che comportassero il superamento delle abitudini procedimentali, richiedendo al presidente della Giunta anche la costituzione di un gruppo di lavoro tecnico Giunta – Consiglio che permettesse di superare le difficoltà di raccordo che si erano registrate. La II Commissione si è riunita nuovamente il giorno 2 aprile, e ha adottato lo schema il cui sviluppo ha originato questa proposta, contenente le misure di intervento a favore delle imprese e delle famiglie. In una fase di forte urgenza, di fronte a una popolazione che contribuisce con grande impegno e coesione allo sforzo di contrasto all’epidemia ma che nel contempo guarda con preoccupazione agli effetti economici della crisi, anche il metodo dell’intervento pubblico deve porsi all’altezza del compito e della gravità del contesto”.

“In questo senso, da parte dell’agire pubblico è richiesta una netta trasparenza – si legge ancora – nell’elaborazione della decisione e nel coinvolgimento attivo delle parti sociali e dei soggetti interessati. È necessario che siano fornite tutte le informazioni, nel modo più semplice, facile e chiaro, a coloro che le attendono. Anche superando meccanismi abituali nel rapporto tra sistema pubblico e cittadini, è richiesto uno sforzo di chiarezza di linguaggio, producendo misure che siano da un lato efficaci e dall’altro semplici da comprendere e da attuare. Proprio per ragioni di efficacia e per l’urgenza dell’intervento, il processo di elaborazione ha comportato anche la definizione delle fasi attuative, affinché proprio in quell’occasione non si incorra in intoppi o rallentamenti, e affinché siano assicurati chiarezza, semplicità e rapidità di erogazione. Si sottolinea che è la prima volta che un processo legislativo viene svolto già definendo le sue modalità di attuazione. Inoltre, considerata la situazione, è parso alla Commissione indispensabile che le diverse fasi di elaborazione non fossero concatenate dal punto di vista temporale, ma potessero svolgersi in parallelo, con evidente maggiore rapidità”.

“Infine, una così grande platea di soggetti su cui intervenire ha comportato una riflessione sulla stessa natura delle misure – precisano i firmatari della proposta di legge – andava individuato un tipo di misura proporzionata alla capacità di esecuzione: perciò gli effetti sono inclusivi di un’ampia platea, che interessa diversi settori economici. Inoltre, per l’elevato numero di soggetti che riceveranno misure di sostegno, è anche necessario che siano ridotti, quando non azzerati, diversi passaggi amministrativi normalmente previsti, sempre nel rispetto, nello spirito e nella lettera, delle norme vigenti. Va ancora evidenziato che la misura dell’anticipo della cassa integrazione in deroga non è contemplata in questa proposta giacché il Governo se ne è fatto carico dell’attivazione con altre risorse e strumenti”.

“Lo scopo delle misure è di salvaguardare la solidità del sistema – ribadisce il documento – anche per la stessa solidarietà e coesione della comunità. Come si è detto “senza lasciare indietro nessuno”, per andare incontro a chi “ha più bisogno”. In questo senso vanno anche interpretate sia le misure per le imprese sia le misure di sostegno al reddito delle famiglie e delle persone, che avvengono per mezzo di aiuti diretti, anche con sospensione e differimento dei pagamenti dei tributi, in attesa di una valutazione più generale sulla fiscalità in questa fase di crisi e poi di rilancio. La rilevanza e gli effetti delle misure proposte sono tuttavia circoscritte: l’azione della II Commissione è stata limitata dall’attuale assegnazione di risorse, pari a 25 milioni di euro, per quanto le misure individuate, di seguito descritte, tendano a massimizzarne le ricadute positive e a renderle quanto prima efficaci. Lo stesso contesto economico è cambiato rispetto allo scenario precedente alla crisi sanitaria, per il mutamento oggettivo delle attività economiche e delle loro prospettive, così come per gli stessi obiettivi di politica economica che sottintendevano il bilancio della Regione per il 2020″.

“È quindi indispensabile che si prepari rapidamente una successiva serie di interventi – raccomandano i consiglieri regionali – funzionali alla gestione dell’emergenza e alla pronta ripartenza, che potrà trovare base finanziaria attraverso due percorsi. Il primo riguarda la riprogrammazione del bilancio 2020 in relazione dell’impatto “covid-19″, che rende inattuabile una serie di azioni ivi previste, liberando quindi preziose risorse finanziarie. Il secondo riguarda il già previsto assestamento di bilancio, che consentirà la rapida disponibilità di circa 120 milioni di euro, e per il quale, con la massima urgenza, l’amministrazione dovrà procedere con gli adempimenti preparatori. Per quanto riguarda la riprogrammazione del bilancio regionale, un’attenzione specifica dovrà essere rivolta anche al capitolo delle entrate, verificando tra l’altro, con le altre regioni italiane e lo Stato centrale, la possibilità di utilizzo di crediti di dubbia esigibilità”.

“Un capitolo e un’azione speciale dovranno essere consacrati anche all’emergenza in corso e all’azione di sanità pubblica dei prossimi mesi – chiedono ancora i relatori della proposta di legge – sarà necessario un apposito provvedimento legislativo, da elaborare congiuntamente con la V Commissione consiliare, per affrontare con carattere organico almeno tre aspetti prioritari. In primo luogo andrà considerata l’acquisizione di materiali sanitari, tra cui quelli di protezione “dpi” di tutto il personale e per le attività di servizio che lo accompagnano; in secondo luogo andrà da un lato riconosciuto e valorizzato economicamente lo straordinario lavoro degli operatori impegnati in questa drammatica situazione, e dall’altro adeguato l’organico ai bisogni, attuali e prossimi; in terzo luogo si dovranno prevedere le necessità strumentali, organizzative e di prevenzione per affrontare sul medio periodo l’evolvere della crisi sanitaria che oggi riveste carattere di emergenza”.

“La stessa operatività dell’Amministrazione regionale richiede una riorganizzazione della struttura amministrativa – conclude il documento – è necessario infatti rispondere a bisogni e impegni nuovi o che stanno mutando per la crisi economico-sociale: in analogia alle esigenze di bilancio, anche con l’amministrazione occorre perseguire nuovi obiettivi di salvaguardia, di rilancio e ricostruzione. Infine, proprio per affrontare una fase difficile e impegnativa, occorre che la Regione trovi un ancor più forte raccordo, sviluppi ogni collaborazione con le forze sociali e politiche, costruendo un contesto di responsabilità sociale che permetta di rispondere insieme ai bisogni e alle giuste rivendicazioni che emergeranno ma che consenta anche di assicurare un collettivo e solido sforzo di difesa e sviluppo dell’economia regionale”.

La proposta di legge regionale n. 56

Fonte: Proposta di legge regionale n. 56 “Ulteriori misure regionali urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da covid-19”

 

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