La Stella Alpina, insieme a Barocco, chiede al Governo regionale «un sostanziale cambio di passo» per la “fase due” dell’emergenza sanitaria

Scritto da aostapresse

21 Aprile 2020 - 18:50
Carlo Marzi, segretario e consigliere regionale della Stella Alpina, durante il Consiglio Valle del 17 aprile

«I consiglieri regionali Pierluigi Marquis, Carlo Marzi e Luisa Trione del Gruppo consiliare Stella Alpina insieme al collega Giovanni Barocco del Gruppo misto auspicano un sostanziale cambio di passo per come la Regione Valle d’Aosta sta preparando la “fase due” sia a livello sanitario che, in parallelo, di riapertura e ripresa economica».

E’ quanto si legge in un comunicato stampa del “Gruppo Stella Alpina più Barocco” pubblicato nel pomeriggio di martedì 21 aprile su “Facebook”: «la modalità di fondo che è stata scelta per accedere alla misura legislativa da 25 milioni di euro della legge appena approvata – proseguono i quattro consiglieri regionali – è quella di creare una piattaforma informatica che limita la burocrazia e permette di accedere alle misure economiche per la propria categoria direttamente da casa, tramite autocertificazioni. Il caso degli orti è esemplare, perché l’ordinanza del presidente della Regione pone ulteriori vincoli ma poteva porre più attenzione alla dimensione comunitaria del lavoro in campagna della Valle d’Aosta, anche per autoconsumo, dove la motozappa viene usata dal vicino, i fertilizzanti arrivano da un parente o un conoscente, dove i genitori portano il loro figlio piccolo con cui convivono, dove la responsabilità delle persone può benissimo assicurare la distanza sociale e evitare catene di contagio che restano più facili in strutture chiuse».

«Auspichiamo che il prima possibile si intervenga rammentando il lavoro degli artigiani che lavorano da soli – si legge ancora – senza possibili contatti, piuttosto che la possibilità che riaprano anche i cantieri privati prevedendo magari come in Svizzera l’alternarsi rigido delle varie tipologie di maestranze e l’obbligo delle distanze e degli strumenti adibiti ad evitare i contagi. La riapertura dei cantieri nella loro dimensione di filiera. Riprendere i lavori stradali, ad esempio, obbliga alla riapertura delle cave, al funzionamento dei centri raccolta dei rifiuti, alla disponibilità dei fornitori di materiali edili e degli strumenti di lavoro. Nelle valli in cui ci sono cantieri stradali, ci devono essere luoghi in cui si possa andare a pranzo in sicurezza. E’ quindi urgente un tavolo di confronto come da noi auspicato in Consiglio!».

«Abbiamo l’auspicio che il Consiglio tutto prosegua in un’operazione trasversale e unanime data dal fatto che non esiste più né una maggioranza né un’opposizione, ma solo la necessità di cercare soluzioni le più allargate possibili ad ogni sorta di idea e contributo, sia in Consiglio sia dalle categorie economiche e sociali, fino ai sindaci – concludono Marquis, Marzi, Trione e Barocco – in tal senso è auspicabile il prima possibile un confronto con il “Celva”, sia per ragionare assieme della tematica inerente l’extragettito “Imu”, sia per valutare assieme gli interventi necessari da parte regionale per permettere di abbassare il più possibile l’Imu per le case sfitte dei valdostani e per prevedere eventuali ristori rispetto all’Imu delle strutture ricettive».

Fonte: pagina “Facebook” della Stella Alpina

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