Luigi Vesan, segretario uscente del Consiglio Valle, non si ricandiderà: «voglio trascorrere un periodo da semplice cittadino, per evitare i rischi di “affezione alla poltrona”»

Scritto da aostapresse

21 Febbraio 2020 - 10:10
Luigi Vesan in Consiglio Valle

«Il Movimento Cinque Stelle è nato per le persone e fra le persone, per prendere da loro in prestito un pezzetto della vita da dedicare alla Pubblica amministrazione e una gran parte dell’anima da dedicare al bene comune – inizia così un lungo post su “Facebook” di Luigi Vesan, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, secondo eletto con 738 preferenze della lista che nel maggio 2018 aveva raccolto 6.652 voti, il 10,44 del totale, con quattro consiglieri eletti – ho fatto uno spezzone di legislatura come consigliere regionale, portavoce di tutti i cittadini valdostani che hanno a cuore i principi cardine di questo movimento: salvaguardia dell’ambiente, trasporto e sviluppo sostenibili, acqua pubblica e libero accesso alle informazioni».

«In questa legislatura, pur essendo in minoranza – continua Vesan, che dal 10 dicembre 2018 ricopre anche il ruolo di segretario del Consiglio Valle, succedendo a Laurent Viérin – abbiamo vinto alcune battaglie (preferenza unica alle regionali e spoglio centralizzato sia alle regionali che nelle comunali, biglietto elettronico unificato sui mezzi di trasporto pubblici, norme più restrittive per prevenire e combattere l’azzardo patologico, limitazioni alla caccia della lepre variabile e della pernice bianca, limitazione alle discariche per rifiuti), ne abbiamo perse tantissime (revisione appalto gestione rifiuti a Brissogne e Pontey, tutela corsi d’acqua da “captazioni selvagge”, abolizione ticket per vittime di violenza, libero accesso ai dati ambientali ed ai dati su operato e votazioni dei consiglieri regionali, preferenza unica anche per i Comuni, maggiori risorse per gli Enti locali, maggiore pluralità nella composizione di liste e consigli comunali).
In altri casi non siamo riusciti a portare avanti alcuni progetti importanti a causa dell’interruzione anticipata della legislatura: riforma istituzionale per garantire cinque anni di governabilità in continuità, riduzione costo “Tari” per i cittadini, riforma del regolamento del Consiglio per renderlo più operativo e ridurre le infinite sospensioni, normativa per evitare il controllo della criminalità organizzata sulle Istituzioni regionali per il tramite dello spaccio di droghe…».

«Se fossimo stati al governo sarebbe un ben misero bottino – prosegue Luigi Vesan, che dal 26 settembre 2019 è anche capogruppo del “Movimento Cinque Stelle” – ma, visto dai banchi di un’opposizione che aveva di fronte maggioranze particolarmente poco disposte al confronto, è comunque un risultato lusinghiero conseguito grazie a tantissimo lavoro.
C’è però poco tempo per fare bilanci ed è già ora di predisporre nuovi programmi e nuove liste per elezioni ormai fissate e non più “oltre l’orizzonte”. Essere portavoce del Movimento Cinque Stelle in questo anno e mezzo è stato un onore ed un onere. Ma far politica non è un “mestiere”, almeno nel nostro movimento, quindi la “ricandidatura” non è mai un atto automatico».

«Dopo averci pensato tanto, ho deciso di non ripresentarmi – ha quindi annunciato – per evitare i rischi di “affezione alla poltrona” che periodicamente “affliggono” chi fa politica, sono convinto che trascorrere un periodo da semplice cittadino, confrontandosi con la vita di tutti i giorni e con un lavoro “normale”, possa essere particolarmente utile per ricaricare le pile e garantire l’oggettività, indispensabile nel caso di un eventuale futuro impegno.
Colgo l’occasione per ringraziare calorosamente tutti quelli che hanno votato per me, permettendomi questa importante esperienza, e tutti quelli che, pur non avendomi votato, si sono presi la briga di seguire il mio “lavoro” da consigliere. Ma un lavoro non è e non deve essere. Deve essere un servizio alla collettività e non un trampolino per successive poltrone».

«Sperando di riuscire a dare un preciso segnale anche a tanti miei “colleghi” – conclude Luigi Vesan, il cui fratello Marco, esponente della Stella Alpina, è sindaco di Chambave ed è stato consigliere di amministrazione per “Cva” – auguro una buona campagna elettorale a tutti: una campagna i cui i voti siano considerati solo un mezzo e non il fine ultimo, una campagna in cui i programmi siano più importanti dei nomi, una campagna di proposte concrete e non di dichiarazioni roboanti. L’onestà tornerà di moda».

«Non per vantarmi, ma solo per dimostrare che si può e si deve far politica in modo diverso – ribadisce Vesan, in un post scriptum – in questo anno e mezzo (e non ho ancora finito) ho “restituito” ai valdostani circa 40.000 euro delle indennità da consigliere a me destinate: 29.676,84 euro di indennità di carica destinati ad un fondo che acquista beni per scuole, sanità e Comuni e 10.308,00 euro di indennità di funzione versati direttamente per alimentare il “fondo per la povertà”. Se lo facessero tutti…».

Fonte: Luigi Vesan

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