Matteo Fratini nominato presidente di Aps: con lui, nel CdA, ci sono l’avvocato Andrea Noro e la dirigente di In.Va. Sara Porta

Scritto da Angelo G. Musumarra

3 Agosto 2021 - 19:30
Il dettaglio di un impianto di affissione di Aps

Nella giornata di lunedì 2 agosto l’assemblea ordinaria della società “Aps – Azienda pubblici servizi SpA ” ha deliberato le nomine per il triennio 2021-2024, di Matteo Fratini quale nuovo presidente del Consiglio di amministrazione, e di Andrea Noro e Sara Maria Porta quali membri del CdA della società “in house” del Comune di Aosta.

Il decreto di indicazione dei tre componenti del CdA di Aps era stato firmato dal sindaco di Aosta, Gianni Nuti, lo scorso martedì 27 luglio, designazione che va considerata “di carattere fiduciario, nel senso che riflette il giudizio di affidabilità e la fiducia sulla capacità del nominato di rappresentare gli indirizzi di chi l’abbia designato, orientando l’azione dell’organismo nel quale si trova a operare in senso conforme agli interessi di chi gli abbia conferito l’incarico”, secondo quando affermato dal Ministero dell’Interno.

Il neo presidente Matteo Fratini, 47 anni, già consigliere di Aps dopo che Marco Calchera, attuale sindaco di Etroubles, aveva lasciato l’incarico, è laureato in filosofia e porta “un’esperienza professionale ultra triennale maturata in qualità di amministratore con deleghe gestionali della società Progetto formazione Scrl” mentre Andrea Noro, 59 anni, laureato in giurisprudenza, avvocato cassazionista in uno studio legale associato con il collega Oliviero Guichardaz (fratello di Jean-Pierre, assessore regionale ai beni culturali), ha “un’esperienza quinquennale come dirigente presso la Regione autonoma Valle d’Aosta”. Infine, Sara Maria Porta, 56 anni, è laureata in economia e commercio “col vecchio ordinamento” e presenta “un’esperienza professionale ultra quinquennale (dal 2001, n.d.r.) come direttore amministrativo della società in house providing In.Va. SpA”.

«Ho colto l’occasione per ringraziare il presidente uscente Antonio Carlo Franco e la vicepresidente uscente Antonella Barillà per il lavoro svolto – ha dichiarato il sindaco Nuti, che ha partecipato all’assemblea di Aps in rappresentanza del socio unico, il Comune di Aosta – peraltro in un contesto di estrema difficoltà segnato dalla pandemia, garantendo la continuità e la qualità dei servizi nonostante le continue modifiche dettate dalla decretazione d’urgenza, avviando un processo di modernizzazione e adottando nel contempo opportune misure di contenimento della spesa. Al tempo stesso, l’incontro ha rappresentato anche l’occasione per formulare l’augurio di un proficuo lavoro al nuovo Consiglio di amministrazione e, in particolare, al presidente Fratini».

«Come ho spiegato al dottor Franco (fratello di Stefano, segretario generale del Comune di Aosta, n.d.r.), il cambio al vertice della società non implica in alcun modo un giudizio di merito del suo operato – ha precisato il sindaco – ma rappresenta la volontà, da parte del Comune, di proseguire in una politica efficace di rinnovamento della compagine societaria e della mission aziendale pur nel solco della continuità. In tal senso, durante l’assemblea sono stati declinati i nuovi obiettivi conferiti al CdA dal socio unico che esplicitano chiaramente la volontà di innovare profondamente le modalità di gestione e di rapporto con i cittadini negli attuali servizi e ampliare il campo di azione di Aps, con particolare riferimento alla costituzione di un’unità di progetto per la gestione e l’utilizzo di fondi regionali, statali o comunitari finanziati a seguito di partecipazione a bandi, programmi e piani di sviluppo».

I conti di Aps sono negativi, dopo che il 2019 si era chiuso con un risultato positivo di 135.246 euro: il bilancio 2020 presenta infatti una perdita d’esercizio pari a 351.679 euro, per una produzione che ha un valore di 9.801.052 euro ed un costo totale di 10.420.136 euro (di cui 3.414.352 euro per il personale, 87 persone, di cui due dirigenti, 39 farmacisti e 45 “commerciali”, nei quali sono compresi anche i dipendenti impegnati al cimitero), presentando una differenza negativa di 619.084 euro e quasi un dimezzamento delle disponibilità liquide a fine esercizio, che sono passate da 2.047.425 euro a 1.160.857 euro.
Nello specifico, il valore della produzione delle quattro farmacie di Aosta e quella di Gignod ha fatto incassare ad Aps 7.244.325 euro, la sosta nelle “zone blu”, nei quattro parcheggi coperti e la mobilità (la gestione del servizio di scuolabus) hanno portato 1.425.781 nelle casse della partecipata comunale, mentre i servizi cimiteriali (cremazioni, tumulazioni, estumulazioni, esumazioni ed inumazioni) hanno reso 908.620 euro.
Non è invece redditizia, nel senso che costa più di quello che rende, la riscossione delle imposte sulla pubblicità (prevalentemente le insegne delle attività commerciali) ed i diritti sulle pubbliche affissioni, il cui valore della produzione, secondo il bilancio 2020, ammonta a 220.603 euro.

“Si dà evidenza del fatto che la società, a causa degli impatti economici dovuti al covid-19, ha subito una contrazione del fatturato – si legge nelle note del bilancio 2020 – tuttavia, l’oculata politica di contenimento dei costi, ha permesso di raggiungere un risultato economico, che seppur ampiamente negativo, è comunque attenuato dalla situazione patrimoniale e finanziaria della società. Inoltre si rileva come l’applicazione del presupposto della continuità aziendale sia ancora appropriato considerata l’analisi della capacità di continuare a operare nel prossimo futuro. Tenuto conto del contesto di mercato economico e strategico della società non si ravvisano fattori di rischio o
incertezze identificate che possano pregiudicare la valutazione sulla capacità dell’impresa di continuare a costituire, per un arco temporale futuro di almeno dodici mesi, un complesso economico funzionante destinato alla produzione di reddito”.

Sulla base del piano industriale 2021-2023, Aps non produrrà risultati positivi di bilancio nei prossimi tre anni: per il 2021 è stata prevista una perdita di 50.579 euro che scende, per il 2022 a 9.071 euro per poi risalire, nel 2023 a 39.921 euro. Nei tre anni quindi, il passivo dovrebbe incrementarsi di quasi centomila euro.

Fonti: Ufficio stampa Comune di Aosta, decreto numero 25/2021 del sindaco di Aosta, bilancio Aps 2020 e piano industriale Aps 2021-2023

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