Nessun avviso ai giornalisti dopo la positività di due personaggi pubblici: «non siamo carne da macello» rimarca l’Asva

Scritto da aostapresse

17 Marzo 2020 - 18:10
La conferenza stampa di 'Confcommercio' del 5 marzo

“In questi difficili giorni i giornalisti sono in prima linea per garantire a tutta la popolazione un’informazione continua e corretta sull’emergenza coronavirus”.
Lo rimarca, in una nota, la “Associazione stampa valdostana – Asva” che sottolinea il fatto che l’informazione giornalistica sia “un lavoro a rischio ma, come ha detto una settimana fa il sottosegretario all’editoria Andrea Martella, «nelle emergenze sanitarie l’informazione è uno degli antidoti cruciali nella lotta contro il diffondersi del “coronavirus”. E’ anche sulla base di questo che l’Asva si appella al senso di responsabilità di tutti a tutela dei colleghi impegnati sul campo, giornalisti ed addetti stampa, sottolineando la necessità che vengano scrupolosamente attuati tutti i protocolli previsti a tutela della sicurezza delle persone”.

“Cosa che finora purtroppo non sempre è avvenuta – ricorda il sindacato valdostano dei giornalisti – si sono verificati almeno due casi di contagio da “covid-19″ contratto da personaggi pubblici locali, che fino a pochi giorni fa hanno partecipato a eventi o conferenze stampa e che sono stati avvicinati o intervistati da giornalisti che operano in testate valdostane o sono entrati in contatto”.
I riferimenti sono relativi al commissario dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta, Angelo Pescarmona, la cui positività al “covid-19” è stata annunciata dall’Amministrazione regionale, ed aveva partecipato a due conferenze stampa con gli amministratori regionali il 6 ed il 10 marzo scorsi, ed al presidente di “Confcommercio Valle d’Aosta”, Graziano Dominidiato, che insieme al direttore Adriano Valieri, aveva tenuto una conferenza stampa giovedì 5 marzo, nella sala delle riunioni dell’associazione.

Nella mattinata di martedì 17 marzo, “Confcommercio” ha avvisato i giornalisti che ” il presidente Graziano Dominidiato, dopo un episodio febbrile lieve, è stato sottoposto il 12 marzo a “tampone”. L’esame è risultato positivo, pertanto il signor Dominidiato è stato posto in isolamento domiciliare presso la propria residenza di Aosta e le sue condizioni cliniche, al momento non destano preoccupazione. La situazione relativa ai soggetti che hanno avuto contatti con il presidente è in fase di valutazione”.

“In nessuno dei due casi i cronisti interessati hanno ricevuto alcuna comunicazione diretta – denuncia l’Asva – né sono stati contattati dalle autorità amministrative o sanitarie per avere istruzioni sul comportamento da attuare. Non è sufficiente inviare generici comunicati stampa per garantire la nostra sicurezza. Non si può pretendere che la decisione di rivolgersi o meno alle strutture sanitarie sia lasciata al buonsenso individuale. Il caso del commissario Usl Angelo Pescarmona, la cui positività al “coronavirus” è stata confermata ufficialmente dall’Ufficio stampa della Giunta regionale domenica 15 marzo è esemplare: Pescarmona è stato audito dalle Commissioni consiliari la scorsa settimana e venerdì scorso ha partecipato ad una conferenza stampa allestita in una angusta saletta dove era presente almeno una decina di colleghi”.

“Quel giorno Pescarmona era già positivo? – si chiedono i sindacalisti dei giornalisti valdostani – i presenti alla conferenza stampa sono a rischio? Nessuno lo sa poiché a nessuno dei giornalisti, probabilmente a differenza delle altre persone che sedevano al tavolo insieme al commissariario Usl, è stato detto nulla, nemmeno in forma privata. E per fortuna che è saltata, peraltro solo dopo le proteste di alcuni giornalisti, la conferenza stampa che si sarebbe dovuta tenere lo scorso 12 marzo nella (improvvida) sede dell’ospedale Parini”.

La conferenza stampa, intitolata “Coronavirus: le misure già adottate in ospedale e le iniziative nell’immediato” era stata prima annunciata nella sala riunioni della Direzione medica di presidio, al quarto piano dell’ospedale “Parini”, con otto persone, dai tre membri della Direzione strategica, Angelo Pescarmona, Pier Eugenio Nebiolo e Marco Ottonello, al direttore medico di presidio Chiara Galotto, e con la dirigente del “Servizio infermieristico, riabilitativo, della prevenzione e della professione ostetrica aziendale”, Laura Plati, i direttori dei Dipartimenti delle aree mediche e chirurgiche Giulio Doveri e Roberto Barmasse ed il direttore del Dipartimento di emergenza, Luca Montagnani, poi annullata e riconvocata nella sala riunioni della Direzione strategica dell’Azienda Usl, al secondo piano di via Guido Rey, senza Pescarmona ed Ottonello, e con l’aggiunta di Paolo Barbanti, direttore della Struttura tecnica.

Otto testate hanno annunciato di non voler partecipare alla conferenza stampa in quanto “nella piccola saletta di via Guido Rey non sono garantite le minime condizioni di sicurezza previste dalle misure del governo per contrastare la diffusione del coronavirus” e nonostante la disponibilità di alcuni ad offrire il servizio di streaming, l’appuntamento con la stampa è stato revocato “preso atto delle problematiche evidenziate – ha scritto l’Azienda Usl – i direttori dei dipartimenti ospedalieri coinvolti si vedono costretti ad annullare la prevista conferenza stampa. I temi oggetto della conferenza stampa saranno oggetto di uno specifico comunicato da parte della direzione”, mai inviato, con il direttore amministrativo Marco Ottonello che ha condiviso chi ha definito il problema della sicurezza dei giornalisti come «beghe e considerazioni irrilevanti», visto che i messaggi di non partecipazione alla conferenza stampa sono stati inviati a tutti i membri della mailing list della stampa, dove non sono stati inseriti solo giornalisti.

“Della noncuranza dimostrata sinora nei confronti della nostra categoria è già stata informata la Federazione nazionale della stampa – rimarca l’Asva – l’auspicio è che da qui in avanti venga adottato un atteggiamento che dimostri maggior tutela e attenzione nei confronti di chi, come noi giornalisti, sta svolgendo un servizio di interesse pubblico e vorrebbe continuare a farlo nelle migliori condizioni di sicurezza possibili. L’Asva in questo senso vigilerà anche sul comportamento degli editori”.

Fonte: Associazione stampa valdostana, Ascom Confcommercio Valle d’Aosta e Ufficio stampa Azienda Usl della Valle d’Aosta

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