Oltre cento accessi in 24 ore al Pronto soccorso dell’ospedale regionale: «utilizzate in maniera appropriata i servizi di emergenza»

Scritto da aostapresse

19 Marzo 2021 - 16:00
Il Pronto soccorso dell'ospedale 'Parini' di Aosta

Nel corso del mese di marzo, e soprattutto negli ultimi giorni, si è registrato un significativo aumento degli accessi al Pronto soccorso, che superano quotidianamente ormai le cento unità nelle 24 ore. “Nello specifico, a titolo di esempio, nelle ultime 24 ore – si legge in una nota dell’Azienda Usl – gli accessi sono stati 101, di cui 39 codici bianchi, 51 codici verdi, undici codici gialli e nessun codice rosso”.

«Come abbiamo già avuto modo di dire – lamenta il dottor Stefano Podio, direttore della struttura di medicina e chirurgia di accettazione e d’urgenza ed emergenza territoriale “118” – questi numeri rappresentano una sostanziale “normalità” nei periodi di “ordinaria emergenza”, ma durante la pandemia diventano un problema per la gestione dei flussi, perché ai pazienti in emergenza si sovrappongono quelli positivi al covid o sospetti positivi. Inoltre, pur cercando di mantenere le condizioni di sicurezza quanto più elevate possibile garantendo il doppio percorso pulito/sporco dedicato, dato l’elevato afflusso di utenti e l’evidente aumento di soggetti positivi, anche asintomatici, di questi ultimi giorni è opportuno fare appello alla popolazione, ancora una volta, affinché si rechi in Pronto soccorso per reali emergenze e adotti un atteggiamento responsabile nell’utilizzare i servizi in maniera appropriata».

«È necessario recarsi in Pronto soccorso solo per esigenze di reale emergenza – ribadisce il dottor Podio – e fare riferimento, quando opportuno, al proprio medico di famiglia ed ai servizi sul territorio per situazioni e per patologie non urgenti e di non particolare gravità, questo per evitare che il sovraffollamento del Pronto soccorso in periodo di pandemia sia ulteriore fonte di contagio e impedisca
le cure adeguate ai pazienti che si presentano in emergenza urgenza».

Fonte: Ufficio stampa Azienda Usl della Valle d’Aosta

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