Partito Democratico e “Rete Civica” correranno insieme alle prossime elezioni regionali per «lavorare per il bene della comunità»

Scritto da aostapresse

26 Febbraio 2020 - 15:40
I simboli, separati, del Partito Democratico e di 'Impegno Civico', nella scheda elettorale del 2018

“Molte valdostane e molti valdostani chiedono alla politica un cambio di passo: ritornare a lavorare insieme per il bene della comunità e aprirsi alla società. Proprio per questo, come Partito Democratico e Rete Civica, abbiamo deciso di promuovere una lista unitaria per le elezioni regionali del prossimo 19 Aprile 2020” Ad annunciarlo una nota congiunta dei due movimenti politici, il PD, che alle elezioni regionali del 20 maggio 2018 aveva raccolto 3.436 voti, con una percentuale del 5,39 per cento, senza eleggere nessun candidato e “Rete Civica”, nata dalla scissione di “Impegno civico” che, invece aveva avuto 4.806 preferenze ed il 7,54 per cento, confermando in Consiglio Valle Alberto Bertin, uscito da Alpe, e facendo entrare Chiara Minelli e Daria Pulz, che aveva polemicamente lasciato il gruppo l’8 gennaio 2019 fondando “Adu VdA”.

“Lo scopo – si legge nella nota – è quello di offrire agli elettori e alle elettrici un progetto complessivo di  governo della nostra Regione, capace di unire le migliori energie e competenze della nostra comunità, per far uscire la Valle d’Aosta dal tunnel del malgoverno e dall’instabilità a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni, fino al punto da rendere permeabili e indifese le nostre Istituzioni alle infiltrazioni criminali.
Adesso, più che mai, ci vogliono unità, un programma concreto, uomini e donne motivati e una cultura politica nuova per affrontare concretamente la crisi economica e l’emergenza ambientale che pesano sulle famiglie valdostane e ne mettono in forse il futuro”.

“Tante cose non vanno – evidenziano i due movimenti – la mancanza di prospettive e di lavoro per i giovani valdostani; l’impossibilità, per troppe persone, di costruirsi la famiglia che vorrebbero; il ritorno delle intolleranze e dei fascismi; la corruzione e le infiltrazioni della criminalità organizzata; la demagogia di chi riduce tutto a slogan ideologici.
Per rigenerare la nostra Valle d’Aosta servono: delle nuove politiche di sviluppo efficaci; una lotta senza quartiere alla povertà e all’esclusione sociale; una nuova politica ambientale che risolva definitivamente e radicalmente la giungla delle discariche e lo scempio del nostro patrimonio ambientale, che ci permetta di affrontare l’emergenza climatica globale con azioni locali concrete; delle nuove regole istituzionali, moderne, leggere, sostenibili e capaci di dare un governo stabile alla nostra Regione, fondato, realmente, sul potere di scelta degli elettori”.

“Nei prossimi giorni – annunciano quindi il Partito Democratico e “Rete Civica” – dialogheremo con tutti coloro che vogliono collaborare per avere, finalmente, l’opportunità di far rinascere la nostra Regione. Mettiamo al bando divisioni e personalismi. Questo è il nostro appello a tutte e a tutti, singoli cittadini, movimenti, partiti e associazioni, che condividono queste esigenze, per dare vita a un progetto efficace che possa unire le esperienze e le qualità dell’area progressista, ambientalista, europeista, civica e di sinistra della nostra Regione. E’ ora di costruire insieme un progetto condiviso e aperto, per affrontare, davvero, la prima emergenza della nostra Regione: il futuro”.

Fonte: Partito Democratico e “Rete Civica”

segui aostapodcast

aostapresse sul sito
aostapodcast su spotify
aostapodcast su Google Podcast
aostapodcast su Apple Podcast
aostapodcast su Anchor

Potrebbe essere interessante anche…

correlati

La Presidenza della Regione propone un emendamento al decreto-legge per i parametri sui colori: «non contate i turisti sotto il milione di residenti»

Per evitare di perdere la “zona bianca” e rischiare le chiusure provocate dai passaggi in zona gialla, arancione o gialla, in virtù dei piccoli numeri e della particolare situazione che caratterizza la Valle d’Aosta, la Presidenza della Regione ha proposto un emendamento al disegno di conversione in legge del decreto-legge numero 105 del 23 luglio scorso con le nuove “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da covid-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche”, entrato in vigore nel momento della sua firma e che dovrà essere approvato, come legge dello Stato, dal Parlamento, entro 60 giorni, vale a dire il 23 settembre.

Massimo Occhiena è il nuovo presidente della Commissione paritetica: «alto profilo, ma noi avevamo indicato Barbara Randazzo» lamenta Erik Lavevaz

Massimo Occhiena, 53 anni, originario di Torino, avvocato cassazionista e professore ordinario di Diritto amministrativo nell’Università di Sassari, è stato eletto, nella prima riunione del nuovo organismo, come presidente della Commissione paritetica Stato – Valle d’Aosta, che definisce le norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione autonoma Valle d’Aosta.

X