In una nota il comitato “Giù le mani dalle acque e da CVA” ricorda che “Oltre 4000 valdostani hanno sottoscritto la propria volontà di mantenere pubblica la CVA e di indirizzare la sua attività al miglioramento ambientale e socio-economico generale della Regione, anziché al puro profitto monetario, già nel 2018. Tuttavia, l’ineffabile spudoratezza di chi ritiene suo diritto privilegiare interessi privati ( invece di operare nell’interesse di tutta la Comunità), pare prevalga sulla considerazione di quelli dei suoi stessi elettori”.
“Voci, ovviamente non controllabili – aggiungono dal comitato – sostengono infatti che il Consiglio Regionale più sgangherato, stravagante e inconcludente,e con un senso e un rispetto delle Istituzioni prossimo allo zero , stia per approvare disposizioni favorevoli alla privatizzazione della CVA. Dopo varie inchieste e diverse condanne della Corte dei Conti e della Magistratura, nonostante l’inchiesta Egomnia ancora in corso abbia già mostrato come alcune forze politiche abbiano ottenuto significativi vantaggi da sistematiche amicizie con la criminalità, una ventina di questi elementi privi di dignità e onore vorrebbe con arroganza decidere sul futuro a lungo termine dei cittadini, determinandone uno senza opportunità di sviluppo sociale in un ecosistema insalubre”.
“C’è certamente poco da stupirsi – continua la nota – dato che simile trattamento è riservato ai 12.000 valdostani sottoscrittori in queste settimane di richieste per evitare che la nostra regione diventi la “montagna dei fuochi”. Forte di solidissime argomentazioni di merito per scegliere una via diversa e concretamente proficua per il territorio, il Comitato “giù le mani dalle acque e da CVA” stigmatizza e denuncia con estrema severità metodi di lavoro non conformi alle buone prassi della democrazia e comportamenti spregevoli e lesivi dei diritti altrui”.
Fonte: Comitato “Giù le mani dalle acque e da CVA”