«Come sempre iniziano le speculazioni politico-mediatiche e affiorano insinuazioni su possibili beneficiari furbetti politici e pertanto nel ruolo pubblico di consigliere regionale ritengo doveroso rendere noto che il sottoscritto e i sui familiari, tra i quali come in molte altre famiglie figurano over 80, non sono stati sottoposti a vaccinazione e attendono fiduciosi il proprio turno». È quanto scrive su “Facebook” l’ex presidente della Regione Pierluigi Marquis, in seguito alle dichiarazioni del senatore Nicola Morra, presidente della Commissione antimafia che, sulla base dei dati pubblicati sul sito del Governo, si è chiesto «se ci sono zone d’Italia in cui si sono fatti passare avanti alcuni soggetti, a scapito di chi aveva il diritto di essere vaccinato prima».
«A fronte della richiesta del presidente della Commissione Antimafia dell’elenco dei vaccinati in Valle d’Aosta e in altre regioni – aggiunge Marquis – rientranti nella voce “altro” che riferisce a soggetti estranei alle categorie definite prioritarie dai protocolli, le forze di Governo avrebbero dovuto prontamente diradare ogni velo di possibile opacità sull’argomento. Per quanto mi riguarda, come componente della maggioranza, ritengo, in questa fase, il silenzio una scelta inopportuna, e come tutti i valdostani auspico che il tutto sia stato gestito nell’ambito della correttezza».
Da quanto è trapelato, sei consiglieri regionali su 35 sarebbero stati vaccinati, in maniera perfettamente “bipartisan” tra maggioranza e minoranza, scelti tra coloro i quali sono nelle fasce di età più a rischio o in stato di fragilità, escludendo chi aveva già avuto il “covid-19”, con l’eccezione di un consigliere al quale è stato somministrato il vaccino in virtù della sua appartenenza ad un’associazione di volontariato, situazione che lo equipara, in qualche modo, ad un operatore sanitario. Non tutti però, avrebbero già ricevuto la seconda dose.
Sulla questione interviene anche “Ambiente Diritti Uguaglianza – ADU”: «da sempre le classi dirigenti, nel momento della massima sofferenza della comunità, hanno pensato a salvare il loro deretano – scrive sul social network Daria Pulz, ex consigliera regionale, postando una foto di Alberto Sordi ne “Il marchese del Grillo” – i leghisti poi sembrano i discepoli di Gesù nell’ultima cena dopo l’annuncio del tradimento: ti sei vaccinato tu? Io? Io no. Lui! Davanti ai bar (chiusi) qualcuno vocifera: un mese fa son stati avvistati in fila per il vaccino due volti molto noti della politica locale, due che occupavano già la poltrona quando si smantellava il sistema sanitario e si invitava, con uno slogan degno dei migliori pedagogisti, a non partecipare al referendum per il nuovo ospedale: “Pas de sens pas de vote”. Oltre settant’anni di allenamento a rivendicare i nostri diritti, a scapito di tutti gli altri, ci hanno insegnato che nel pericolo è normale scavalcarci pure tra di noi. E chi è più in alto ha il diritto di calpestare per primo tutti gli altri. D’altronde la politica lo ha avvicinato agli dei dell’Olimpo, quindi è libero di avvantaggiare amici, parenti e cortigiani di ogni risma. Tanto l’importante è sopravvivere. Come non si sa. Chi è vaccinato lo vedrà».
“Prendiamo atto della dichiarazione rassicurante di Pescarmona – si legge poi in una nota di “ADU” che commenta i chiarimenti espressi nel podcast sopra – comprendiamo parte delle argomentazioni e condividiamo alcune scelte, come quella di vaccinare il corpo insegnante, ma preferiamo attendere l’ultima parola da parte della Commissione antimafia e dell’autorità giudiziaria. Troppe volte, infatti, è già stato incrinato il rapporto di fiducia tra cittadini e politici”.
“Chiediamo che tutti i consiglieri regionali chiariscano, subito, la loro personale posizione – insistono da “ADU” – il presidente Alberto Bertin, garante della trasparenza della massima Istituzione regionale, deve invitare i suoi colleghi ad un atto di trasparenza per evitare inutili polemiche. Ad oggi, contiamo solo il consigliere Marquis che ha chiarito di non essere stato, giustamente, vaccinato. Da una dichiarazione alla stampa risulterebbe che due consiglieri leghisti su undici siano stati vaccinati. Uno per età e uno in quanto volontario non meglio specificato. Siamo dunque stupiti di quanto essere leghisti aiuti a portarsi bene gli anni! Infatti, controllando il sito del Consiglio regionale ci risulta che il consigliere più anziano del “Carroccio de nos atre” sia classe 1959. Insomma un ottantenne alternativo. Ma si sa, l’età è uno stato della mente. Temiamo, però, che non siano i soli consiglieri della Lega a dover fornire una spiegazione ai cittadini valdostani”.
Fonti: profili “Facebook” di Pierluigi Marquis e Daria Pulz e nota di “Ambiente Diritti Uguaglianza”