Nella consueta conferenza stampa del presidente della Regione, degli assessori regionali e del Gruppo di coordinamento regionale istituto dalla Protezione civile per la gestione sul territorio regionale del “covid-19” di domenica 15 marzo, “è stato reso noto che, dopo una specifica formazione del personale sanitario del laboratorio analisi – si legge in una nota della Presidenza della Regione – e a seguito di una serie di attività preliminari e di test, nella mattina di domenica 15 marzo è stata attivata, sui tamponi dei casi sospetti, la ricerca del “coronavirus” presso il settore di biologia molecolare del laboratorio dell’ospedale “Umberto Parini” di Aosta. Con questo strumento si potranno dare alla comunità valdostana risposte rapide al fine di attivare ancora più celermente la “macchina operativa e sanitaria” che gestisce l’emergenza “covid-19” in Valle d’Aosta. Fino a sabato 14 marzo i tamponi effettuati sul territorio regionale venivano, infatti, inviati all’ospedale “Amedeo di Savoia” di Torino e all’ospedale “Sacco” di Milano, ai quali vanno i ringraziamenti da parte del Governo regionale, in nome dell’intera comunità valdostana, per il supporto e la professionalità dimostrata in questa situazione emergenziale”.
“Sempre in ambito sanitario – prosegue la nota – il presidente della Regione ha annunciato la nomina del dottor Luca Montagnani, direttore del Dipartimento di emergenza, anestesia e rianimazione dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta, quale coordinatore sanitario dell’emergenza “coronavirus covid-19″ per la Valle d’Aosta. Domenica 15 marzo è stata altresì adottata da parte del presidente Testolin, su sollecitazione degli Enti locali e su proposta dell’Assessorato alla sanità, un’ordinanza che vieta ogni spostamento delle persone in entrata verso il territorio regionale, così come lo spostamento delle stesse al di fuori della propria abitazione. Sono consentiti gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute o per raggiungere la propria residenza. Il medesimo provvedimento vieta anche ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Infine, turisti, ospiti, villeggianti e tutte le altre persone presenti in Valle d’Aosta e non residenti nella regione, sono invitati a prendere in considerazione di far rientro alla propria residenza, affinché in caso di necessità, possano affidarsi alle cure del proprio medico di base o del pediatra di libera scelta. Ciò in relazione alla circostanza che il continuo aumento dei pazienti ricoverati e posti in isolamento domiciliare e la presenza di un unico presidio ospedaliero in Valle d’Aosta pone in forte criticità la tenuta della struttura sanitaria”.
La Presidenza della Regione sottolinea che “le Forze di polizie, impegnate nei controlli per il rispetto delle disposizioni dei Decreti del presidente del Consiglio dei Ministri sugli spostamenti delle persone ,hanno effettuato dall’11 marzo circa quattromila controlli, con un totale quasi sessanta violazioni denunciate”.
L’ordinanza premette che “è indispensabile interrompere ogni possibilità di trasmissione del virus che derivi dagli spostamenti delle persone, residenti e non residenti” e ricorda “la nota del Consorzio degli Enti locali della Valle d’Aosta in data 15 marzo 2020, con la quale, in riferimento all’emergenza sanitaria in atto, si evidenzia come sia stata segnalata una forte presenza di non residenti, soprattutto nei Comuni turistici, che potrebbe pregiudicare la necessità di assistenza sanitaria generalmente garantita dal proprio medico di base o dal pediatra di libera scelta”.
Inoltre viene sottolineato “il continuo aumento dei pazienti ricoverati e posti in isolamento domiciliare e la presenza di un unico presidio ospedaliero, che pone in forte criticità la tenuta della struttura sanitaria” con “la nota dell’Assessorato della sanità, salute e politiche sociali, Dipartimento sanità e salute, in data 15 marzo 2020, con la quale si propone l’adozione di provvedimenti finalizzati a favorire il rientro nelle proprie zone di residenza dei turisti ancora soggiornanti in Valle d’Aosta e ad impedire l’afflusso ai fini di soggiorno di persone non residenti fino al termine dell’emergenza sanitaria”, evidenziando “come tale misura consentirebbe di contenere al massimo gli accessi alle strutture sanitarie territoriali e, in particolare, al Pronto soccorso e gli eventuali conseguenti ricoveri in ospedale e soprattutto garantirebbe ai non residenti l’assistenza sanitaria personale da parte dei medici di base dei loro luoghi di residenza o dei pediatri di libera scelta degli stessi luoghi”.
Ricordando che “i turisti, i villeggianti, i proprietari e gli ospiti non residenti, rappresentano per la Valle d’Aosta una comunità che deve essere tutelata, anche dal punto di vista sanitario” viene “ritenuto necessario, alla luce di quanto suesposto e a conferma e nello spirito di quanto previsto dai Decreti del presidente del Consiglio dei Ministri dell’8, 9 e 11 marzo 2020, intervenire con chiare e ulteriori misure di contenimento dei contagi” e quindi si dispone (ma non si vieta, n.d.r.) “di evitare ogni spostamento delle persone in entrata verso il territorio regionale, salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero spostamenti per motivi di salute o per raggiungere la propria residenza” ma anche “in uscita dal territorio regionale, al di fuori della propria abitazione, salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero spostamenti per motivi di salute o per raggiungere la propria residenza, ovvero il rientro presso il proprio domicilio, la propria abitazione o la propria residenza”.
L’ordinanza del presidente Testolin, “ribadendo il divieto di ogni forma di assembramento di persone, in ogni luogo pubblico o aperto al pubblico, sull’intero territorio regionale” invita (ma anche in questo caso non vieta, n.d.r.) “turisti, ospiti, villeggianti e tutte le altre persone presenti sul territorio regionale che non hanno la propria residenza in Valle d’Aosta, a prendere in considerazione il rientro alla propria residenza, affinché in caso di necessità possano affidarsi alle cure del proprio medico di base o del pediatra di libera scelta”.
Fonte: Ufficio stampa Regione autonoma Valle d’Aosta e Ordinanza del presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta n.111 del 15/03/2020