È morto a Trieste, all’età di 94 anni, Riccardo Goruppi.
Era un partigiano e apparteneva alla comunità slovena in Italia. Fu arrestato nel ’44, a diciassette anni, assieme al padre a seguito di una delazione. Incarcerato nella Trieste occupata dalle truppe naziste, fu deportato a Dachau e altri lager.
Quando fu liberato dagli Alleati, era ammalato di tifo, pesava pochi chili e perdeva spesso conoscenza.
Solo negli anni ’80 cominciò a testimoniare pubblicamente le violenze subite nei lager nazisti: «Prima non riuscivo. Non arrivavo alla fine, mi prendeva la crisi. Ce l’ho fatta grazie anche all’aiuto della nuova generazione di storici. Per me la cosa più importante è che i giovani riescano a capire quanto dolore porta quando uno odia» disse.
Preferisco aspettare
A guardare le dichiarazioni di chi twitta contro i vaccini sembra che li conoscano solo loro i tutti i vaccinati falcidiati dagli effetti collaterali e che l’Italia sia travolta da una pioggia di ictus. Ovviamente sono per la maggior parte dichiarazioni non attendibili.