«Carissimi, nel giorno in cui la Chiesa celebra la memoria liturgica di Sant’Anselmo, Doctor Magnificus, Patrono della nostra Cappella Musicale, desidero raggiungervi con un breve saluto rinnovare la stima e la gratitudine che nutro nei vostri riguardi. Al saluto aggiungo un augurio pasquale che desidero
estendere alle vostra famiglie, nella speranza di trovarvi tutti in buona salute».
Così, il vescovo della diocesi di Aosta, Monsignor Franco Lovignana, celebra, martedì 21 aprile, Sant’Anselmo d’Aosta, “Dottore della Chiesa”, nella giornata della sua ricorrenza, anniversario della sua morte, avvenuta a Canterbury, nel Regno Unito, il 21 aprile 1109, in una lettera inviata alla “Cappella Musicale di Sant’Anselmo della Cattedrale di Aosta”, l’ente fondato dal vescovo per “servire la Divina Liturgia nella Cattedrale, attraverso l’arte del canto e della musica sacra” diretta da Efisio Blanc.
«In questi giorni avremmo dovuto vivere insieme le solenni celebrazioni della Passione-Morte-Risurrezione del Signore Gesù – scrive Monsignor Lovignana – e, invece, il morbo maligno che tormenta la nostra umanità ci ha distanziati, obbligandoci a celebrare a porte chiuse. Soltanto una vostra piccola rappresentanza, il maestro Jefferson (Curtaz) con Beatrice (Pellegrino) e Chiara (Guichardaz), ha potuto svolgere il servizio liturgico e continua a farlo con generosità e competenza. Sappiate, però, che attraverso di loro eravate comunque tutti presenti e siete stati portati nella preghiera davanti al Signore. Ringrazio loro e voi per il ministero esercitato direttamente o attraverso la partecipazione orante da remoto».
«Se dovessi compendiare in una parola la vita di Sant’Anselmo direi che egli è stato un cercatore di Dio – aggiunge il vescovo di Aosta – ed è proprio questo l’augurio che vorrei fare a ciascuno di voi, di diventare, a partire dalla vostra attuale posizione e dal vostro cammino di riflessione e di vita, dei cercatori di Dio sul piano intellettuale, esistenziale ed affettivo, come lo fu il grande nostro concittadino. In questi giorni invochiamolo anche come intercessore perché “metta una buona parola” presso l’Altissimo affinché cessi il contagio e, soprattutto, perché i malati possano riacquistare salute e nessuno più debba perdere la vita a causa del “coronavirus”».
«Con questi sentimenti vi auguro una buona festa patronale di Sant’Anselmo – conclude Monsignor Franco Lovignana – sperando di poterla celebrare insieme traslata ad altra data quando ci sarà possibile. Invoco su di voi, sui vostri cari e su quanto di bello e di buono sperate per il futuro la Benedizione del Signore onnipotente e misericordioso».
Fonte: diocesi di Aosta