Sarà la Guardia di Finanza a controllare le aziende riaperte dopo il dpcm del 10 aprile. Il ministro Lamorgese ringrazia le Forze dell’ordine per l’impegno pasquale

Scritto da aostapresse

15 Aprile 2020 - 10:15
I controlli della Polizia di Stato

Il Ministero dell’Interno, in una nota diffusa mercoledì 15 aprile, informa che “è stata inviata ai prefetti una circolare, firmata dal capo di Gabinetto Matteo Piantedosi, che fornisce indicazioni in merito all’applicazione del decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 10 aprile 2020 che ha disposto l’applicazione su tutto il territorio nazionale, a far data dal 14 aprile e fino al 3 maggio 2020, di misure urgenti di contenimento del contagio, sia di carattere generale sia finalizzate allo svolgimento in sicurezza delle attività produttive industriali e commerciali”.

“Il dpcm, nel confermare l’attuale regime di sospensione delle attività commerciali al dettaglio – precisa la nota – ad esclusione delle attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, inserisce, nel novero delle attività consentite, il commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria, il commercio al dettaglio di libri, nonché il commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati. Il provvedimento ribadisce l’obbligo di assicurare, oltre alla distanza interpersonale di un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto di beni”.

“Il dpcm conferma, inoltre, la sospensione di tutte le attività produttive industriali e commerciali – si legge ancora – ad eccezione di quelle indicate, e amplia, il novero delle attività già consentite, ricomprendendovi espressamente anche quelle funzionali alla continuità delle filiere delle attività individuate al comma 7 dell’articolo 2. Inoltre, lo stesso articolo sottopone alcune delle attività indicate al sistema della preventiva comunicazione al prefetto della provincia ove è ubicata l’attività produttiva, innovando la precedente disciplina che prevedeva invece il meccanismo dell’autorizzazione”.

“Ulteriore elemento di novità – sottolinea ancora la nota – è rappresentato dalla previsione che, in sede di valutazione delle condizioni richieste dalla norma per la prosecuzione delle attività per le quali opera l’obbligo della comunicazione, il Prefetto adotti l’eventuale il provvedimento di sospensione, sentito il presidente della Regione. Un ulteriore, nuovo specifico obbligo di preventiva comunicazione al prefetto è introdotto, anche con riferimento alle attività sospese, per i casi in cui si richieda l’accesso ai locali aziendali di personale dipendente o terzi delegati per lo svolgimento di attività di vigilanza, attività conservativa e di manutenzione, gestione dei pagamenti nonché attività di pulizia e sanificazione, come anche per la spedizione verso terzi di merci giacenti in magazzino e la ricezione in magazzino di beni e forniture”.

“La circolare richiama la possibilità di demandare al personale del Corpo della Guardia di Finanza – rimarca il comunicato stampa del Ministero dell’Interno – in linea con le funzioni proprie di polizia economico-finanziaria, lo svolgimento di specifici controlli e riscontri, a mezzo di disamine documentali, tramite le banche dati in uso e, ove necessario, rilevamenti presso le sedi aziendali, circa la veridicità del contenuto delle comunicazioni prodotte dalle aziende, avuto riguardo all’inclusione nelle categorie autorizzate ovvero all’esistenza della relazione economico-commerciale tra le attività d’impresa appartenenti alle varie filiere consentite”.

“La circolare ribadisce, poi, che i prefetti potranno avvalersi, oltre che dell’attività dei competenti servizi delle Aziende sanitarie locali – conclude la nota – del supporto delle articolazioni territoriali dell’Ispettorato nazionale del lavoro, ai fini del controllo sulle modalità di attuazione, da parte dei datori di lavoro, delle procedure organizzative e gestionali oggetto del Protocollo Governo – parti sociali del 14 marzo 2020, e, più in generale, sull’osservanza delle precauzioni dettate per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e la sussistenza di adeguati livelli di protezione dei lavoratori”.

Il Ministero dell’Interno ha anche reso noto che “le Forze di polizia, nella giornata del 13 aprile, hanno proseguito a presidiare il territorio, per scongiurare spostamenti non giustificati e sanzionare attività non autorizzate. Le verifiche sono state eseguite su 252.148 persone e su 62.391 attività o esercizi commerciali. Le persone sanzionate sono state 16.545 e 88 sono state denunciate per falsa dichiarazione o attestazione, 29 per non aver osservato il divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione perchè positive al virus. Le sanzioni ai titolari di attività o esercizi commerciali sono state 146, 63 i provvedimenti di chiusura”.

I dati nazionali evidenziano che nel corso delle festività pasquali, dal venerdì 10 a lunedì 13 aprile, sono state controllate oltre un milione di persone e verificate 300mila attività o esercizi commerciali: “salgono così nel complesso, dall’11 marzo al 13 aprile 2020, a 7.228.571 le persone controllate e 2.893.941 le attività”.

«I cittadini hanno offerto una grande prova di maturità e di responsabilità – ha dichiarato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – occorre ora proseguire su questa strada per non vanificare tutti gli sforzi compiuti fino ad oggi. Un forte ringraziamento deve essere rivolto a tutto il personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e delle polizie locali. La loro azione si è distinta per il profondo spirito di umanità ed equilibrio e la vicinanza manifestata, in ogni occasione, alle persone più deboli e vulnerabili in questa gravissima emergenza sanitaria».

Fonte: Ministero dell’Interno

segui aostapodcast

aostapresse sul sito
aostapodcast su spotify
aostapodcast su Google Podcast
aostapodcast su Apple Podcast
aostapodcast su Anchor

Potrebbe essere interessante anche…

correlati

La Presidenza della Regione propone un emendamento al decreto-legge per i parametri sui colori: «non contate i turisti sotto il milione di residenti»

Per evitare di perdere la “zona bianca” e rischiare le chiusure provocate dai passaggi in zona gialla, arancione o gialla, in virtù dei piccoli numeri e della particolare situazione che caratterizza la Valle d’Aosta, la Presidenza della Regione ha proposto un emendamento al disegno di conversione in legge del decreto-legge numero 105 del 23 luglio scorso con le nuove “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da covid-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche”, entrato in vigore nel momento della sua firma e che dovrà essere approvato, come legge dello Stato, dal Parlamento, entro 60 giorni, vale a dire il 23 settembre.

Massimo Occhiena è il nuovo presidente della Commissione paritetica: «alto profilo, ma noi avevamo indicato Barbara Randazzo» lamenta Erik Lavevaz

Massimo Occhiena, 53 anni, originario di Torino, avvocato cassazionista e professore ordinario di Diritto amministrativo nell’Università di Sassari, è stato eletto, nella prima riunione del nuovo organismo, come presidente della Commissione paritetica Stato – Valle d’Aosta, che definisce le norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione autonoma Valle d’Aosta.

X