«Le recenti dichiarazioni dell’onorevole Vittorio Sgarbi rispetto al disegno di legge Zan, rilasciate in un video sui social, sono agghiaccianti: Sgarbi afferma che l’approvazione della legge contro l’omobitransfobia, la misoginia e l’abilismo introdurrebbe in Italia “un qualcosa paragonabile alla pedofilia di Stato”, ritenendo che l’omosessualità sia un crimine paragonabile alla pedofilia».
È quanto ha denunciato su “Facebook” l’associazione “Arcigay Valle d’Aosta Queer VdA” nella giornata di martedì 6 aprile, chiedendo «al consigliere comunale di Aosta Giovanni Girardini, ex candidato sindaco per il movimento “Rinascimento”, fondato dallo stesso Sgarbi, e presidente della quinta Commissione consiliare, controllo e garanzia, ma anche alle consigliere comunali elette per la medesima lista, Roberta Carla Balbis, Eleonora Baccini e Cristina Dattola, di prendere pubblicamente posizione rispetto alle farneticanti dichiarazioni dell’onorevole, che sono un affronto e un’offesa non soltanto alla comunità LGBTQ+ ma a tutte le persone di buon senso».
«Ci tengo a cogliere l’occasione – ha replicato, in una nota, il presidente di Rinascimento Valle d’Aosta, Giovanni Girardini – per precisare per l’ennesima volta che il movimento di cui sono presidente e cofondatore è “Renaissance Vallée d’Aoste”, lo indico in francese così è più chiaro, e non “Rinascimento Italia”. Non è cosa da poco, perché se è vero che noi come Vittorio Sgarbi ci ispiriamo ad un periodo storico quale quello del Rinascimento con l’auspicio che torni di attualità come dopo il Medioevo, è altrettanto vero che l’onorevole Sgarbi quando si esprime non parla a nome di “Renaissance Vallée d’Aoste”, ma a titolo personale o per il Movimento che rappresenta a livello nazionale».
«Devo dire che ho ascoltato con attenzione la dichiarazione rilasciata da Sgarbi relativa al disegno di legge Zan – ha aggiunto l’ex candidato sindaco del capoluogo regionale – e l’ho trovata più che mai equilibrata e giusta. Al di là della frase provocatoria rispetto a quella che lui definisce “pedofilia di Stato”, io credo che le sue parole siano sagge e richiamino al buon senso. Cercando di guardare la nostra società dall’esterno ed in maniera distaccata e neutrale, credo che chiunque non possa che vederci forme di ipocrisia e di forte contraddizione. Si parla sempre di libertà e di diritti che spesso non ci sono se non in forma abbozzata e questo è sicuramente reale rispetto all’omosessualità. Ma se questo è vero, è vero anche che spesso, chi vuole affermare qualcosa che, per lo meno dal mio punto di vista, è senza ombra di dubbio giusto e cioè la libertà di essere quello che si è e si vuole, nel rispetto dell’essere degli altri, si scivola in atteggiamenti estremisti che di buon senso hanno poco».
«Lo dico da omosessuale, ma essere omosessuale o eterosessuale non è la stessa cosa – ha evidenziato ancora Giovanni Girardini – sono due realtà estremamente diverse anche solo per le conseguenze di vita che comportano. Ciò che conta è la libertà e l’accettazione da parte di tutti della libertà dell’altro. Non credo che si debba fare “violenza” sui bambini dicendo loro che non esiste la mamma o il papà ma il “genitore 1” e il “genitore 2” che uno non è maschio o femmina perché non ci deve essere differenza. La verità è che c’è chi nasce maschio perché fatto in un modo e femmina perché fatta in un altro. Quello che è importante è educare i nostri bambini e ragazzi a non vedere la diversità come qualcosa di negativo ed eventualmente ad accompagnarli nella scoperta serena della loro sessualità e nell’accettazione del loro futuro. Tutto il resto per me è forzatura e questo tipo di educazione credo che farebbe danno tanto quanto quella alla quale la gente della mia età è stata sottoposta».
«Rispetto all’atteggiamento dell’Arcigay e di ADU (Giulio Gasperini, rappresentante legale di Arcigay Valle d’Aosta, era candidato a vice sindaco per ADU, n.d.r.) non posso che dire che li trovo totalmente e assolutamente strumentali come spesso accade – ha concluso il consigliere comunale di opposizione – ma ringrazio dell’attacco e della chiamata in causa perché mi fa sempre piacere dire liberamente ciò che penso senza imporlo a nessuno».
Fonti: pagina “Facebook” di “Arcigay Valle d’Aosta Queer VdA” e Giovanni Girardini