Scontro tra Emily Rini e gli ex colleghi della maggioranza sulle dichiarazioni rese a Trento: «stanno seminando panico ed inquietudine»

Scritto da aostapresse

25 Marzo 2020 - 18:15
Emily Rini

«Nella conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali di ieri ho fatto presente la situazione di grandissima difficoltà che sta vivendo la nostra regione».

Lo ha scritto su “Facebook”, nella tarda mattinata di mercoledì 25 marzo, la presidente uscente del Consiglio Valle, Emily Rini: «ho segnalato che purtroppo la Valle d’Aosta non sempre viene ricordata a livello nazionale, l’unica notizia che era apparsa sui media nazionali era quella dell’utilizzo dei camici fatti con sacchi dell’immondizia (notizia shock che peraltro non risultava fondata, poiché erano invece camici veterinari, il che non ne sminuisce comunque la gravità). Ho poi segnalato la situazione di estrema sofferenza confermata dal fatto che la nostra regione risulta essere la prima regione per rapporto tra popolazione e contagiati. Abbiamo bisogno di aiuto, anche da parte delle altre Regioni. Mancano camici, dpi, ventilatori e soprattutto farmaci».

«Se non abbiamo la possibilità di fare i tamponi (cosa confermata nella giornata di ieri) cosa accade? Facciamo morire le persone in casa in attesa? – si chiede ancora la Rini – Così come mi preoccupa particolarmente la situazione delle micro comunità. Ieri non ero a conoscenza dell’iniziativa dell’ospedale da campo. Questa è un’ottima notizia. Ecco forse ci vorrebbe maggior raccordo tra istituzioni. Una maggiore azione sinergica anche a livello statale potrebbe portare migliori risultati. Parliamo, confrontiamoci e chiediamo supporto anche alle altre regioni. Per esempio, in seno alla conferenza sia il Trentino Alto Adige che il Friuli Venezia Giulia si sono messi a disposizione».

«Non è tacendo o negando la realtà che si possono risolvere le criticità – ha quindi lamentato – senza fare allarmismi, dobbiamo, tutti insieme trovare tutte le soluzioni migliori per superare questa delicata fase. E’ vero, le parole hanno un peso. Ma i silenzi, talvolta, pesano ancor di più».

Il post della Rini è arrivato dopo la pubblicazione, sul sito del Consiglio della Provincia autonoma di Trento, di una notizia, firmata da Monica Casata, giornalista della struttura di “Attività di stampa, comunicazione ed informazione” dell’Istituzione trentina che raccontava che martedì 24 marzo “si è riunita in tarda mattinata in forma telematica l’Assemblea plenaria della Conferenza delle Regioni e Province autonome per un confronto tra i diversi territori italiani sull’andamento dell’emergenza coronavirus”, dove è stato messo in evidenza “L’allarme lanciato dalla Valle d’Aosta: siamo in ginocchio”.
“Nella messa in comune dei dati sull’emergenza – si legge nell’articolo – l’appello più accorato è stato quello lanciato dalla Valle d’Aosta. «E’ nostro il primato del maggior numero di contagi rispetto alla popolazione» ha detto la presidente Emily Rini. Siamo in ginocchio, abbiamo terminato farmaci antivirali e tamponi e l’unico presidio ospedaliero della Regione è ormai al collasso. La situazione descritta dalla presidente, che ha imputato la responsabilità dell’impennata dei contagi al turismo e ad una scellerata campagna marketing per aumentare il numero degli sciatori, è drammatica: «i medici utilizzano sacchi dell’immondizia per schermarsi dal virus e la gente ormai muore in casa perché non c’è spazio per i ricoveri. Aiutateci!». Una situazione la cui gravità è accentuata dal fatto che l’attuale consiglio è in prorogatio e le elezioni previste il 19 aprile prossimo saranno necessariamente prorogate”.

Nel pomeriggio di mercoledì 25 marzo, un comunicato dei Gruppi consiliari Alliance Valdôtaine, Union Valdôtaine, Stella Alpina, “Rete Civica – Alliance Citoyenne” e di Giovanni Barocco che «esprimono il nostro personale sconcerto e grande preoccupazione a fronte delle dichiarazioni, diffuse dal sito istituzionale della Provincia autonoma di Trento, che la presidente del Consiglio Valle avrebbe pronunciato durante una riunione dell’Assemblea plenaria della Conferenza delle Assemblee delle Regioni e Provincie autonome».

«Alla presidente si attribuiscono infatti affermazioni che stanno creando disorientamento nell’opinione pubblica – si legge nel comunicato – si parla di medici che utilizzerebbero sacchi dell’immondizia per schermarsi dal virus, di gente che ormai muore in casa perché non c’è spazio per i ricoveri e che sarebbero terminati i farmaci antivirali e i tamponi. Sono affermazioni gravi che, provenienti da fonte istituzionale, nella loro cruda semplificazione, stanno seminando panico e profonda inquietudine».

«Onde evitare interpretazioni strumentali – aggiungono i diciotto consiglieri regionali- riteniamo opportuno che la presidente chiarisca la fonte e il tenore delle sue affermazioni e se la sua richiesta di aiuto fosse raccordata con la Presidenza della Regione e con le strutture che stanno affrontando la gestione della crisi. In un momento di grave emergenza sanitaria, caratterizzato da una forte tensione emotiva collettiva, riteniamo che le istituzioni debbano sforzarsi di portare avanti un’azione concordata, ponendo particolare attenzione al linguaggio della comunicazione ufficiale e distinguendo in modo inequivocabile le legittime opinioni personali rispetto alle prese di posizione istituzionali. Non basta invocare la condivisione, bisogna anche essere disposti a darne e se la presidente avesse inteso realmente portare avanti un’iniziativa di sensibilizzazione, sarebbe stato opportuno coinvolgere e informarne quantomeno la Conferenza dei capigruppo».

Emily Rini, con un comunicato stampa diffuso dalla Presidenza del Consiglio Valle, e non più tramite i social network, ha quindi «preso atto con profondo rammarico della polemica che alcuni gruppi consiliari hanno voluto sollevare in merito alle mie dichiarazioni in sede di Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome».

«Ho già specificato il tenore del mio intervento alla Conferenza dei presidenti – ha ribattuto agli ex colleghi di maggioranza – con i miei colleghi delle altre Regioni ci siamo confrontati sull’emergenza sanitaria in atto e ritengo che sia mio dovere rappresentare la nostra situazione nei tavoli istituzionali a cui partecipo. Una situazione che è drammatica e non sono io a dirlo ma sono i numeri impressionanti che ogni giorno il bollettino regionale dell’Unità di crisi ci consegna. Fa specie, quindi, che si stupisca chi invece dovrebbe avere ben presente la gravità della situazione perché la gestisce».

«Non credo che siano le mie parole dette in Conferenza dei presidenti ad allarmare la popolazione – ha insistito ancora Emily Rini – sono piuttosto i comunicati scomposti di alcune forze politiche a innalzare il livello di allarme, di disorientamento e di sfiducia nei confronti di una classe politica che utilizza ogni mezzo per alzare il livello di tensione. Da qui il mio grande dispiacere, perché in questo momento la nostra comunità avrebbe bisogno di tutto tranne che di battibecchi tra i politici. E sono personalmente basita nel constatare che quello che resta della maggioranza passi il suo tempo ad attaccare me e le mie dichiarazioni, di cui come sempre mi assumo la responsabilità, invece di cambiare marcia nella gestione dell’emergenza».

«E’ forse un male confrontarsi con le altre Regioni e chiedere aiuto a chi si è reso disponibile a darlo? – si è chiesta la presidente uscente del Consiglio Valle – la mancata condivisione con l’Unità di crisi deriva proprio da chi ha disatteso un voto unanime della capigruppo che chiedeva il coinvolgimento del presidente del Consiglio».

Fonte: profilo “Facebook” di Emily Rini, Consiglio della Provincia autonoma di Trento e Ufficio stampa del Consiglio regionale della Valle d’Aosta

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