È morto nella mattina di lunedì 15 dicembre 2025, nella sua abitazione di Aosta, il dottor Gianluca Iob, 56 anni, chirurgo vascolare in servizio all’ospedale regionale “Umberto Parini” e responsabile, dal 2019, della Struttura semplice di diagnostica vascolare dell’Azienda Usl valdostana. Secondo quanto si è appreso, il decesso è avvenuto per cause naturali, un malore improvviso che ha lasciato sgomenta la comunità sanitaria regionale.
Nato ad Aosta, Iob si era laureato in medicina e chirurgia all’Università Vita – Salute San Raffaele di Milano nel 1994 e si era specializzato in chirurgia vascolare all’Università di Siena nel 2005. Il suo percorso nell’Azienda Usl è stato ampio: entrato nella sanità pubblica nel 2001 come dirigente medico già dal 2001, dopo un periodo a tempo determinato dal 1996, negli anni, aveva ricoperto incarichi di responsabilità e sostituzione nella struttura di chirurgia vascolare.
Sul piano clinico, il suo profilo era quello di un chirurgo “di volume”: nel curriculum di nomina a responsabile della struttura sanitaria risulta aver preso parte come primo o secondo operatore ad oltre cinquemila interventi di chirurgia vascolare, sia in elezione sia in urgenza.
Accanto alla sala operatoria, aveva sviluppato in modo marcato l’area diagnostica con un’attività importante di eco-color Doppler e una presenza anche sul territorio (ambulatori periferici), con numeri annuali significativi di prestazioni. Nel suo percorso figuravano anche attività formative e scientifiche con partecipazione a congressi ed una produzione da autore e co-autore di oltre 65 pubblicazioni.
Il cordoglio di Regione e Azienda Usl
Il presidente della Regione Renzo Testolin e l’assessore regionale alla sanità Carlo Marzi hanno espresso congiuntamente «profondo cordoglio» parlando di un medico di «straordinaria professionalità» e di un punto di riferimento per la sanità valdostana, ricordandone «dedizione e umanità». Anche l’Azienda Usl ha sottolineato il contributo di Gianluca Iob allo sviluppo delle attività di diagnostica vascolare e all’assistenza ai pazienti «stringendosi al dolore di familiari, amici e colleghi».
Nel suo passato recente era rientrata anche una vicenda giudiziaria legata ai mesi più duri della pandemia: nel 2020 era finito al centro di un procedimento per aver eseguito un intervento urgente, che aveva salvato la vita al paziente, mentre risultava in quarantena per positività al covid, con contestazioni sulla violazione delle norme di isolamento, con il coinvolgimento di altri due dirigenti sanitari dell’epoca. Il caso era poi arrivato a processo e si era chiuso nel novembre 2021 con l’assoluzione “perché il fatto non costituisce reato”.
Con la sua scomparsa, la sanità valdostana perde un professionista conosciuto da anni nei reparti e negli ambulatori del “Parini”, in un ambito, quello vascolare, dove la competenza tecnica pesa quanto la continuità di presa in carico dei pazienti.
