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Pontboset Comune più virtuoso d’Italia, modello di resilienza alpina

redazione aostapresse.it

venerdì 19 Dicembre 2025 • h. 17:00

Pontboset Comune più virtuoso d’Italia, modello di resilienza alpina

di redazione aostapresse.it | Ven 19 Dic 25 – h. 17:00

Pontboset è stato proclamato Comune più virtuoso d’Italia dalla 19ª edizione del Premio Comuni virtuosi, diventando il primo centro valdostano, e il più piccolo in assoluto, a ottenere questo riconoscimento nazionale. Il borgo della valle di Champorcher, 180 abitanti, viene indicato come “modello di resilienza alpina” e di transizione ecologica possibile anche nei micro‑comuni, grazie a un insieme coerente di politiche su territorio, energia e servizi alla popolazione.

Il premio nazionale e i primati di Pontboset

Il Premio Comuni virtuosi, promosso dall’omonima associazione con il patrocinio del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e di realtà come ASviS, Alda e Give Back, ha assegnato a Pontboset il primo posto assoluto selezionandolo tra oltre 300 candidature, che includevano anche grandi città come Firenze.
La cerimonia di consegna si tiene a Cellole, in provincia di Caserta, Comune vincitore dell’edizione 2024 insieme a Foiano di Val Fortore, nel Beneventano.
Pontboset conquista così due primati: è il primo Comune valdostano a salire sul gradino più alto del podio e, con i suoi 180 residenti, è il vincitore più piccolo nelle diciannove edizioni del premio. Per il sindaco Ilo Chanoux si tratta di un risultato «che dividiamo con l’amministrazione precedente, perché è frutto di un percorso» e di un lavoro condiviso fra amministratori, uffici, associazioni e cittadini.

Consumo di suolo zero e recupero dell’esistente

La scelta della giuria si è concentrata su un pacchetto di interventi concreti messi in campo negli ultimi anni, a partire dal blocco totale del consumo di suolo e dalla decisione di puntare solo sul recupero dell’esistente. Nel borgo “tutto viene recuperato e riportato a nuova vita”: l’ex parrocchia è stata trasformata in ostello, mentre l’ex Cantina del Sole è destinata a diventare un negozio di prossimità con bar e quattro camere, creando servizi e piccole opportunità economiche.

Su questo impianto si innesta la riqualificazione della rete sentieristica, considerata una vera infrastruttura primaria di mobilità dolce, insieme a interventi su viabilità locale, illuminazione smart e riqualificazione energetica degli edifici pubblici, nell’ottica di ridurre consumi e impatti ambientali. Secondo Chanoux, è stato necessario «avere il coraggio di fare certe scelte», talvolta impopolari all’inizio, per costruire un minimo di servizi su cui chi resta e chi arriva possa contare.

Una panoramica di Pontboset

Una panoramica di Pontboset

EMAS, energia e mobilità dolce

Pontboset è stato il primo Comune della Valle d’Aosta a ottenere la registrazione EMAS e mantiene da oltre un decennio un sistema di gestione ambientale certificato, integrando la sostenibilità nella programmazione ordinaria dell’Ente. Questo percorso ha portato a dotare il paese di sistemi di efficienza energetica sugli immobili pubblici, infrastrutture fotovoltaiche dedicate e una rete di colonnine per la ricarica di e‑bike e auto elettriche.

La mobilità dolce è da anni un pilastro della strategia locale: il “sentiero dei ponti e degli orridi” si è affermato come itinerario apprezzato dagli escursionisti e di recente è stato rifatto anche il ponte tibetano, presente in paese da decenni. La sistemazione dei percorsi ha permesso di progettare una ciclabile che sale fino al rifugio Dondena, passando per Champorcher, valorizzando il fatto che il territorio non ha impianti di risalita o piste da sci ma può puntare su natura, paesaggio e rete escursionistica.

Servizi essenziali e lotta allo spopolamento

Accanto alla dimensione ambientale, la candidatura di Pontboset mette al centro la lotta allo spopolamento, considerata l’altra gamba del modello di “resilienza alpina”. Il Comune ha riconvertito immobili comunali in spazi sociali e ricettivi, ha riqualificato l’ambulatorio, ha sostenuto l’arrivo di nuove famiglie e ha creato un presidio permanente per una fruizione sostenibile del territorio.

Investimenti importanti su acqua e fognature, sommati all’attivazione di servizi essenziali per anziani e famiglie, mirano a migliorare la qualità della vita quotidiana e a rendere più attrattivo il paese per chi vuole restare o trasferirsi. Secondo la motivazione del premio, Pontboset dimostra che anche un micro‑comune di montagna può guidare, con visione e continuità amministrativa, la transizione ecologica italiana, tenendo insieme memoria dei luoghi, innovazione e risposte concrete al declino demografico.

Per il sindaco Chanoux il premio «conferma l’impegno costante della comunità verso sostenibilità, cura del territorio e partecipazione» e rappresenta uno stimolo a proseguire sulla strada intrapresa «con determinazione». L’auspicio degli organizzatori è che l’esperienza della valle di Champorcher possa alimentare un effetto emulazione, mostrando come, anche «sei chilometri sopra Hône», un piccolo borgo possa costruire un futuro restando fedele alle proprie radici.