Pubblico il parere di Enrico Grosso sui limiti di mandato: «Testolin e Bertschy rieleggibili»

Renzo Testolin, presidente della Regione uscente
Renzo Testolin, presidente della Regione uscente

Un nuovo parere legale rilancia il dibattito politico in Valle d’Aosta sui limiti di mandato per i membri della Giunta regionale. Dopo la posizione di AVS – Rete Civica VdA e il parere contrario del professor Andrea Morrone dell’Università di Bologna, a sostegno della rieleggibilità del presidente Renzo Testolin e del vicepresidente Luigi Bertschy è arrivata l’interpretazione del costituzionalista Enrico Grosso, professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Torino.

Il parere, depositato alla Presidenza del Consiglio regionale nei giorni successivi alle elezioni, sostiene che entrambi siano legittimamente rieleggibili nella prossima Giunta. Secondo Grosso, per Testolin e Bertschy il nuovo incarico sarebbe infatti «il terzo», e dunque consentito dalla legge regionale n. 21 del 2007, che vieta l’elezione in Giunta solo dopo due legislature consecutive, salvo eccezioni legate alla durata del mandato.

«Poiché la disposizione in parola fa espresso riferimento soltanto a due legislature consecutive cui possa seguirne una terza, e non si esprime in ordine a mandati precedenti a tali due legislature consecutive – ha scritto Grosso – nulla autorizza a interpretare tale disposizione come se essa disciplinasse altresì tali ulteriori mandati precedenti».
In sostanza, secondo il giurista, la norma non può essere applicata retroattivamente: i mandati precedenti alle due legislature consecutive non devono essere conteggiati nel calcolo del limite.

Il parere di Grosso, che nel 2019 ha tenuto lezioni all’Università della Valle d’Aosta, nell’ambito del Dottorato di ricerca in diritto, è un documento di quindici pagine, molto articolato, mette in guardia anche dal rischio di incostituzionalità della norma regionale, ritenendo che un’interpretazione troppo restrittiva potrebbe confliggere con l’articolo 51 della Costituzione, che garantisce a tutti i cittadini l’accesso in condizioni di uguaglianza alle cariche pubbliche: «la discrezionalità del legislatore valdostano nel porre limiti ai mandati è essa stessa limitata – ha aggiunto il professore – dai principi costituzionali di uguaglianza e di libera elettività delle cariche».

Il professor Enrico Grosso
Il professor Enrico Grosso

Divisioni politiche e richiesta di un terzo parere

Il parere di Grosso, richiesto da Testolin e Bertschy, ha acuito le divisioni politiche, dove il tema è diventato centrale nelle trattative per la formazione della nuova Giunta. L’Ufficio di Presidenza del Consiglio Valle ha discusso la questione, decidendo a maggioranza (3 voti a 2) di chiedere un terzo parere super partes a un costituzionalista: il voto decisivo è stato espresso proprio dal presidente del Consiglio, Alberto Bertin, dopo il “sì” degli unionisti Aurelio Marguerettaz e il “no” dei leghisti Paolo Sammaritani e Luca Distort. La spesa massima prevista per l’incarico è di 20 mila euro.
Bertin ha motivato la scelta spiegando che «rispetto a un anno fa, l’ipotesi che Testolin e Bertschy vengano proposti per incarichi di Giunta è divenuta concreta. Gli uffici ci hanno chiesto un supporto tecnico per poter orientare il Consiglio nel momento della votazione».

Le reazioni: accuse di “interpretazioni di convenienza”

Non si sono fatte attendere le reazioni politiche, per Valle d’Aosta Aperta, «la pubblicazione del parere legale, di parte, che consentirebbe a Testolin e Bertschy di ricoprire di nuovo incarichi in Giunta non stupisce e conferma ciò che temevamo: in Valle d’Aosta le leggi vengono interpretate a seconda della convenienza politica».
La coalizione accusa la maggioranza di «adattare le regole alle proprie esigenze» e giudica «grave» che il parere sia stato reso noto dopo le elezioni, quando «la chiarezza andava fatta prima del voto per rispetto degli elettori».

Più dura la presa di posizione di AVS – Rete Civica VdA, che parla di «ennesimo episodio di forzatura e manomissione delle leggi regionali per ottenere a qualsiasi costo i risultati voluti dalla maggioranza». Secondo il movimento, la legge «è chiarissima» e «non ammette interpretazioni» ribadendo che «Testolin e Bertschy non possono fare parte della prossima Giunta regionale». Avvertendo che «se verranno nominati impugneremo le nomine in tutte le sedi opportune», il movimento politico ricorda che che nel 2007 la legge regionale n.21 venne realizzata proprio per limitare la permanenza nelle cariche di governo regionale «per evitare il diffondersi di sistemi oligarchici il legislatore regionale in passato aveva posto dei limiti sia ai mandati consecutivi dei componenti la Giunta regionale, sia ai mandati dei Sindaci. Ora c’è il dietrofront».