Venerdì 17 ottobre 2025, al Centro congressi del Grand hôtel Billia di Saint-Vincent, si è svolta l’80ª Assemblea generale di Confindustria Valle d’Aosta, dal titolo “Custodi del passato, protagonisti del futuro”.
A fare gli onori di casa il presidente Francesco Turcato, affiancato dal presidente nazionale Emanuele Orsini, dal ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, dal viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi, e dal vice presidente della Regione Luigi Bertschy.
Nel suo messaggio scritto, il ministro degli esteri Antonio Tajani, ha annunciato che il prossimo Comitato di cooperazione italo-francese si terrà per la prima volta ad Aosta, con al centro i temi delle infrastrutture e della competitività industriale: «senza le imprese non c’è crescita, non c’è lavoro – ha scritto Tajani, che è anche segretario nazionale di Forza Italia – il traforo del Monte Bianco è una priorità strategica per il nostro export e per il collegamento tra Italia, Valle d’Aosta e Francia».
Turcato: “La rappresentanza è sacrificio e indipendenza”
Nel suo intervento, Francesco Turcato ha ripercorso la storia dell’associazione, nata nel 1945 come Associazione valdostana industriali (Avi), e i traguardi di oggi: 326 aziende associate e 8.154 dipendenti, pari a quasi il 60% della forza lavoro stabile valdostana, «rappresentanza significa sacrificio, serietà, impegno e equilibrio – ha detto – e significa anche autonomia: Confindustria Valle d’Aosta è e resterà apartitica e indipendente da ogni condizionamento esterno».
Turcato ha poi rivendicato il ruolo “outlier” dell’associazione, «un’anomalia positiva» in un contesto in cui «le istituzioni hanno esercitato un controllo crescente», e ha auspicato che la nuova legislatura regionale dia finalmente stabilità politica e visione economica.

Il dossier Monte Bianco: “Raddoppiare il traforo è un’urgenza”
Uno dei passaggi più forti della relazione è stato dedicato alle infrastrutture: Turcato ha ribadito la necessità del raddoppio del traforo del Monte Bianco, chiuso a più riprese per lavori, definendolo «una priorità non più rinviabile».
«È dal 2022 che dedichiamo energie a questo tema – ha aggiunto – il raddoppio era previsto fin dall’origine: fu deciso negli anni Sessanta e ribadito dopo il rogo del 1999. Nessuno ha mai detto di no, ma le buone intenzioni si sono perse a colpi di “preferirei di no”».
Il presidente nazionale Emanuele Orsini ha rafforzato il messaggio: «il collegamento del Monte Bianco è un grave problema, va risolto. L’unica via è la seconda canna: un investimento da 1,2 miliardi in cinque anni, indispensabile per tutto il Nord-Ovest».
Dal palco di Saint-Vincent, Turcato ha inoltre chiesto un coinvolgimento attivo dell’Italia e della Francia nei tavoli tecnici bilaterali, ricordando che «una Valle d’Aosta isolata significa anche un Piemonte e una Liguria meno interconnessi».
Le sfide globali: dazi, innovazione e capitale umano
Nel suo discorso, Francesco Turcato ha toccato anche le tensioni internazionali, invitando le imprese a «ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti» e a guardare all’Europa come «baluardo economico contro la tempesta dei dazi». Ha poi richiamato la centralità dell’innovazione e della formazione: «serve continuare a investire sul capitale umano. L’effetto del calo demografico sarà dirompente se non tratteniamo i nostri giovani e i nostri studenti. L’Its valdostano è un primo passo, ma dobbiamo andare oltre».
Come da tradizione, l’assemblea si è conclusa con la premiazione delle aziende storiche di Confindustria Valle d’Aosta, testimoni di un patrimonio industriale che continua a rinnovarsi: sono state premiate Cogne Acciai Speciali, Heineken Italia, Musumeci, Sicav 2000, St. Roch, V.I.CO., Verdi Alpi, Arriva Italia e Nuova Ceval.

Ottant’anni di storia industriale
Nell’anno del suo ottantesimo anniversario, Confindustria Valle d’Aosta ha ricordato le sue radici: dalla fondazione nel dopoguerra per iniziativa di Luigi Fresia, ingegnere e imprenditore illuminato, alla crescita del secondo dopoguerra, al rinnovamento degli anni Duemila. Oggi l’associazione rappresenta un tessuto produttivo in evoluzione, impegnato nella transizione ambientale e digitale e sempre più integrato con le reti europee grazie al desk congiunto con Confindustria Piemonte e Liguria presso la rappresentanza di Bruxelles.
«La Valle d’Aosta è una terra meravigliosa, che accoglie e ha orgoglio – ha concluso Turcato – da qui ripartiamo ogni giorno, con le imprese, per costruire un futuro di stabilità, vocazioni nuove e opportunità».