In Valle d’Aosta il 25 novembre 2025, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è segnato da numeri che restano preoccupanti e da una rete di iniziative istituzionali e civiche per dire «no» alla violenza sulle donne: nei primi undici mesi del 2025 il Pronto soccorso di Aosta ha registrato 104 accessi legati a violenza domestica e di genere, mentre Consiglio Valle, Questura, Azienda Usl e Soroptimist hanno promosso messaggi e appuntamenti dedicati alla prevenzione e al sostegno delle vittime.
I dati dell’Usl: 104 accessi in Pronto soccorso
Secondo il report diffuso dall’Azienda Usl, tra il 1° gennaio e il 20 novembre 2025 il Pronto soccorso dell’ospedale Parini ha registrato 104 accessi riconducibili a episodi di violenza domestica e di genere, in gran parte a carico di donne, che rappresentano circa il 90% delle vittime. L’età va dai 6 agli 81 anni, con una maggiore concentrazione nella fascia 30‑50 anni (circa il 60% dei casi); le forme di violenza sono spesso concomitanti: prevale quella fisica, accompagnata da violenza verbale, minacce, intimidazioni e da dieci casi di violenza sessuale (due su minorenni), oltre a episodi di violenza psicologica, violenza assistita, maltrattamenti su minori e sette tentativi di strangolamento.
L’abitazione è il luogo più ricorrente per gli episodi, seguita a distanza da strada, luoghi pubblici e ambiente di lavoro; gli autori sono soprattutto partner, ex partner o mariti (circa metà dei casi), ma compaiono anche padri, altri familiari, persone sconosciute, colleghi o datori di lavoro. Nella maggior parte delle situazioni le vittime vengono dimesse, talvolta con l’attivazione di reti di protezione o l’inserimento in strutture protette; i ricoveri e i rifiuti di ricovero restano rari, mentre dal quadro clinico emergono soprattutto lesioni contusive, traumi cranici e traumatismi multipli, insieme a manifestazioni ansiose.

La campagna Usl “Ora di re‑agire”
Per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Usl ha lanciato la campagna “Ora di re‑agire. La libertà inizia dalla tua voce”, con la distribuzione gratuita di simboliche “pillole di consapevolezza” negli ospedali e nei presidi territoriali. Le confezioni riportano la definizione Onu di violenza di genere, indicazioni per riconoscere situazioni di rischio e il riferimento alla help line nazionale 1522, numero gratuito e attivo 24 ore su 24, oltre a promemoria sui servizi di rete disponibili in Valle d’Aosta.
Durante la giornata di martedì 25 novembre, i contenuti della campagna sono stati rilanciati anche con manifesti informativi e momenti di confronto tra operatori sanitari e cittadinanza sul tema dei maltrattamenti domestici. La referente aziendale per la violenza di genere, Antonia Billeci, ha sottolineato che, pur con un numero di accessi inferiore rispetto ad alcuni anni precedenti, dalla rete territoriale emerge la percezione di un incremento dei casi, verosimilmente legato a una maggiore consapevolezza delle donne e a un uso più mirato del Pronto soccorso nei casi di lesioni fisiche.
Le voci del Consiglio Valle
In Consiglio Valle, la seduta mattutina del 25 novembre è stata dedicata a un momento di riflessione e di impegno politico sulla violenza di genere. Il presidente Stefano Aggravi, ha ricordato che la ricorrenza richiama «una responsabilità condivisa» nel difendere la libertà e la dignità di ogni donna, non come battaglia di parte ma come dovere comune, insistendo su politiche efficaci, educazione al rispetto e un clima culturale che non tolleri alcuna forma di sopraffazione.
Chiara Minelli, consigliera capogruppo di AVS – Rete Civica VdA, ha evidenziato l’aumento delle donne vittime di violenza, non solo fisica ma anche economica, con il denaro usato come strumento di controllo, e ha richiamato proprio i 104 accessi al Pronto soccorso riconducibili alla violenza di genere registrati in Valle d’Aosta nel 2025, chiedendo investimenti concreti e cambiamenti che partano dalla quotidianità. Per Corrado Jordan dell’Union Valdôtaine la giornata è un momento «di responsabilità collettiva»: la violenza non è un fenomeno marginale, colpisce generazioni, classi sociali e territori diversi e assume forme fisiche, psicologiche, economiche, digitali, che feriscono non solo le donne ma la democrazia e i valori fondamentali.
Eugenio Torrione, consigliere di AVS – Rete Civica VdA ha messo l’accento sulle ricadute sull’intero contesto familiare, in particolare sui figli costretti a crescere in ambienti violenti, e sulla necessità di intervenire anche sui maltrattanti con percorsi non solo punitivi ma riparativi, per ricostruire relazioni più sane. La consigliera Luisa Trione del Centro Autonomista ha quindi richiamato l’esigenza che giornate come questa siano accompagnate da fatti: iniziative e norme concrete, anche in sede di commissione consiliare, per contrastare la violenza.
Per Clotilde Forcellati del Partito Democratico, ex assessora alle politiche sociali e pari opportunità del Comune di Aosta, la violenza di genere rappresenta un problema strutturale, non emergenziale: accanto agli aspetti fisici ci sono quelli psicologici ed economici, spesso sottovalutati, e servono risorse stabili per affrontare il fenomeno in modo sistemico, valorizzando ma anche rafforzando il lavoro quotidiano di associazioni e operatori sociali. Il capogruppo del PD, Jean‑Pierre Guichardaz, ha sottolineato che la violenza è un processo che cresce nel silenzio e nei segnali ignorati e riguarda tutti, «uomini, Istituzioni, comunità», richiamando la necessità di reti accoglienti per chi denuncia e organici stabili nei servizi.
Il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha definito il 25 novembre «non un semplice momento celebrativo» ma un’occasione per fare il punto, ricordando che anche la realtà valdostana è toccata da questi fenomeni e citando, tra i segnali positivi, i lavori dei ragazzi del Liceo artistico dedicati al tema e le lezioni aperte dell’Università della Valle d’Aosta sulla violenza di genere. Testolin ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione regionale a lavorare in continuità con la rete di iniziative e progetti che rafforzano il sistema sociale.

Questura in arancione e campagna “Questo non è amore”
Anche la Questura di Aosta ha aderito alla campagna internazionale “Orange the World”, promossa dalle Nazioni Unite e sostenuta dal Soroptimist International d’Italia: per la giornata del 25 novembre la sede della Polizia di Stato si è illuminata di arancione, colore scelto come simbolo per dire «no» alla violenza di genere e incoraggiare le vittime a segnalare gli abusi. L’iniziativa si è affiancata alla campagna “Questo non è amore”, con un banchetto informativo alla Porta Praætoria, dove gli operatori hanno fornito materiali, contatti utili e indicazioni pratiche sui percorsi di denuncia e protezione. Nella giornata di mercoledì 19 novembre è stata inaugurata la nuova sala d’ascolto dedicata alle denunce specifiche, realizzata in collaborazione con il Soroptimist International Aosta e con il Liceo artistico di Aosta.
Nel solco della stessa mobilitazione rientra la scelta di illuminare di arancione altri luoghi simbolici, come il comando regionale dei Carabinieri, dove dal 2019 esiste la prima “Stanza tutta per sé” rinnovata nel 2024.
Soroptimist, focus sullo stalking e “Orange the World”
Il Soroptimist International Club Valle d’Aosta partecipa alla campagna “Orange the World” con più azioni, a partire da una conferenza sullo stalking in programma giovedì 27 novembre alle ore 18 nell’auditorium della Bcc di Aosta, in via Garibaldi. L’incontro, introdotto dal questore Gian Maria Sertorio, vedrà la partecipazione della dirigente della Squadra Mobile, il commissario capo Francesca Pescara Di Diana, e dell’ispettore Bruno Paravisi, che illustreranno il reato di atti persecutori, le differenze tra querela e ammonimento del questore e le possibilità concrete offerte alle vittime dagli uffici di polizia.
Nell’ambito di “Orange the World”, il Soroptimist ha fatto esporre fino al 19 dicembre uno striscione in piazza Chanoux, ad Aosta, con i numeri 1522 (servizio nazionale antiviolenza e stalking) e 344 078 9888 del Centro donne contro la violenza di Aosta, e ha promosso l’illuminazione arancione del Castello di Aymavilles fino al 10 dicembre e del Forte di Bard dal 24 al 26 novembre.
La presidente Viviana Maria Vallet ha ricordato che le “Stanze tutte per sé” realizzate dal Soroptimist nelle caserme dei Carabinieri e negli uffici della Polizia sono ormai oltre 300 in Italia e mirano a creare contesti accoglienti per incoraggiare le donne a rivolgersi alle Forze dell’ordine nei casi di violenza e abusi.

I numeri utili in Valle d’Aosta
Per chi subisce violenza o conosce qualcuno in pericolo, in Valle d’Aosta sono attivi diversi servizi di aiuto e protezione:
- 1522, numero nazionale antiviolenza e stalking: gratuito, attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con operatrici specializzate e possibilità di traduzione in più lingue;
- 344 078 9888, Centro donne contro la violenza di Aosta: ascolto, consulenza, percorsi di uscita dalla violenza, accesso a case rifugio.
- Pronto soccorso ospedale “Parini” di Aosta: accesso sanitario urgente in caso di aggressioni fisiche o violenze sessuali, con attivazione della rete di protezione.
- 112, Forze dell’ordine: intervento immediato in caso di pericolo, possibilità di sporgere denuncia o querela, anche con l’accompagnamento nelle “Stanze tutte per sé” presso Carabinieri e Questura.
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