Il Consiglio Valle ha aperto lunedì 15 dicembre 2025 la lunga maratona d’aula sulle leggi di bilancio e sul Documento di economia e finanza regionale (Defr) per il triennio 2026-2028, con un calendario di lavori che, da qui a giovedì 18, potrebbe richiedere anche sedute notturne.
Il prologo pomeridiano è stata dedicata all’illustrazione abbinata dei tre documenti da parte dei relatori Marco Sorbara per la maggioranza, ed Andrea Manfrin per la minoranza, cui si sono affiancati gli interventi dell’assessore regionale al bilancio Mauro Baccega e del presidente della Regione Renzo Testolin.
Il metodo di lavoro e gli emendamenti
Il presidente del Consiglio Valle, Stefano Aggravi, in apertura di seduta, ha sottolineato la sperimentazione, in vista della revisione del Regolamento consiliare, di una nuova procedura per la presentazione degli emendamenti che richiedono il parere di compatibilità finanziaria, con un lavoro coordinato tra strutture del Consiglio e dell’Assessorato al bilancio.
Dalla II Commissione è arrivato un primo pacchetto di sei emendamenti: tra i più rilevanti, la possibilità di stabilizzare entro il 2026 una quota del personale assunto per il Pnrr, la proroga al 2028 delle norme speciali per il reclutamento del personale sanitario, l’adeguamento dei contributi alla Casa di riposo J.B. Festaz, il rifinanziamento del funzionamento della società partecipata Siv per il nuovo ospedale “Parini” e una deroga sui termini per le richieste di contributo delle Pro loco.
La discussione generale congiunta su Defr, legge di stabilità e bilancio inizierà nella mattinata di martedì 16 con la presentazione degli eventuali ordini del giorno prima della sua chiusura, a seguire, mercoledì 17 e giovedì 18 dicembre il Consiglio affronterà l’esame dell’articolato, le dichiarazioni di voto e le votazioni finali sui tre provvedimenti.

Marco Sorbara durante la presentazione della relazione di maggioranza sulle leggi di bilancio
Sorbara: le priorità del bilancio secondo la maggioranza
Dopo l’illustrazione tecnica dei documenti, l’Aula ha ascoltato anche le letture politiche contrapposte di maggioranza e minoranza sul bilancio 2026‑2028. Il presidente della II Commissione consiliare, Marco Sorbara (Forza Italia), ha rivendicato un percorso di audizioni «intenso ma aperto» con Enti locali, categorie economiche, sindacati e terzo settore, da cui sarebbe emerso un «generale apprezzamento» per l’impianto strategico del Defr e dei due disegni di legge: a suo giudizio il bilancio, che vale 2 miliardi e 16 milioni nel 2026 e scende a 1 miliardo 740 nel 2027 e 1 miliardo 662 nel 2028, è «solido, attento e orientato alla conclusione del ciclo di investimenti straordinari legati al Pnrr», con finanza autonoma stabile, nessun nuovo debito e priorità chiare su sanità (oltre il 21 per cento della spesa), istruzione, Enti locali, politiche sociali, mobilità e ambiente.
Sorbara ha sottolineato come oltre l’80 per cento delle entrate finali, pari ad 1 miliardo 662 milioni nel 2026, 1 miliardo 567 nel 2027 e 1 miliardo 540 nel 2028, derivi da tributi propri e compartecipazioni, mentre il calo del Fondo pluriennale vincolato da 217 a 8 milioni tra 2026 e 2028 segnala la chiusura dei grandi cantieri finanziati con risorse europee e Pnrr. Il consigliere ha però richiamato l’attenzione sui nodi che si apriranno a ciclo straordinario esaurito: la presa in carico a regime di servizi oggi sostenuti dai fondi europei, l’effetto delle riforme fiscali nazionali sulla compartecipazione ai tributi erariali e l’inevitabile crescita della spesa sanitaria legata all’invecchiamento della popolazione e all’aumento dei costi dei farmaci.
Manfrin: un bilancio “vulnerabile” e troppo conservativo
Di segno opposto la diagnosi del relatore di minoranza, Andrea Manfrin (Lega Vallée d’Aoste), secondo cui il bilancio, pur rispettando le regole contabili e mantenendo un equilibrio formale con entrate complessive per 2 miliardi 16 milioni nel 2026, resta «vulnerabile». Per Manfrin la Regione dipende in misura eccessiva dai trasferimenti europei e Pnrr, mentre il calo delle risorse finali negli anni successivi, l’aumento del Fondo pluriennale vincolato e il ricorso anticipato a 23 milioni di avanzo vincolato nel 2026 rivelerebbero una gestione poco incisiva, rischi di sotto‑utilizzo delle risorse e un’esposizione alle variabili esterne che non affronta le sfide strutturali di demografia, tutela del territorio e competitività.
Sul versante della spesa, la minoranza ha contestato il peso ancora predominante della parte corrente, oltre il 74 per cento nel 2026, rispetto agli investimenti, giudicando «rigida» la struttura del bilancio e insufficiente la riduzione del debito residuo nonostante i 5,7 milioni destinati ai rimborsi dei prestiti. Manfrin ha osservato che, nonostante la concentrazione di risorse su sanità e istruzione, non si registrerebbero miglioramenti tangibili nei servizi sanitari e nei sostegni alle fasce più deboli, ed ha annunciato la presentazione di emendamenti orientati a rafforzare equità sociale, efficienza e autonomia, auspicando un confronto «costruttivo e scevro da condizionamenti partitici» nel prosieguo del dibattito.

Andrea Manfrin durante il suo intervento sulle leggi di bilancio
Baccega: un’economia valdostana solida ma da accompagnare con prudenza
Nel dibattito sul quadro finanziario è intervenuto anche l’assessore regionale al Bilancio Mauro Baccega (Forza Italia), che ha definito il momento «una fase storica particolare» nella quale il compito della politica è «affrontare le criticità con serietà e coraggio» usando progettualità, allocazione strategica delle risorse e lavoro di squadra. L’assessore ha richiamato i dati macroeconomici più recenti, che descrivono una Valle d’Aosta in crescita: il Pil regionale è atteso attorno ai 5 miliardi nel 2025 con ulteriore aumento nel 2026, consumi delle famiglie in moderato ma costante incremento e indicatori congiunturali leggermente migliori della media italiana, in particolare sul clima di fiducia delle imprese.
Sul fronte degli investimenti Baccega ha sottolineato come, pur attenuandosi la spinta eccezionale del Pnrr, il volume complessivo delle risorse impiegate in Valle d’Aosta resti stabilmente sopra i 1,3 miliardi di euro, mentre l’inflazione è rientrata su livelli pre‑pandemia e il turismo continua a fungere da «motore dell’economia regionale», con arrivi e presenze in forte crescita e un marcato aumento della componente estera. «Questo bilancio nasce da qui – ha affermato – da un quadro che invita alla prudenza ma consente di continuare a investire, sostenere i consumi e i comparti produttivi e cogliere le opportunità dei mercati esteri», con un filo conduttore fatto di sostenibilità, accessibilità e attenzione alla montagna, anche in termini di sicurezza, contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici e stabilità occupazionale.

Il presidente della Regione, Renzo Testolin in Consiglio Valle
Testolin: un bilancio‑cornice da affinare nel 2026
Il presidente della Regione Renzo Testolin (Union Valdôtaine), che nella passata legislatura aveva mantenuto le deleghe al bilancio, ha inquadrato il documento come un «bilancio‑cornice» a prevalente connotazione tecnica, legato alla fine della precedente legislatura e all’avvio della nuova, coerente con le linee programmatiche ma destinato a essere progressivamente affinato nel corso del 2026 attraverso variazioni e nuovi interventi. Testolin ha ricordato gli stanziamenti per la Protezione civile e la difesa del suolo (27 milioni per la missione 11, 30 milioni per interventi emergenziali, 36 milioni per sistemazioni idraulico‑forestali, oltre 8 milioni annui per i cantieri forestali) e per i presìdi di sicurezza come elisoccorso, Centrale unica di soccorso, Soccorso alpino e piste, che nel triennio valgono complessivamente decine di milioni.
Il presidente ha poi evidenziato gli impegni su mobilità e impianti a fune, inclusi i 35 milioni nel 2026 per l’aumento di capitale di Cervino SpA legato al rinnovo del collegamento tra Breuil‑Cervinia, Plan Maison e Plateau Rosa, e le misure per residenzialità e sviluppo economico, dai mutui prima casa alla riqualificazione energetica, fino ai sostegni a agricoltura e turismo (circa 47 milioni sullo sviluppo rurale e 14 milioni per la promozione turistica nel triennio). In ambito formativo e sociale ha ricordato gli oltre 10 milioni annui per l’Università della Valle d’Aosta e gli investimenti su palazzo Cogne, i 345 milioni destinati alla sanità nel 2026 (di cui quasi 328 per i Lea), i 42 milioni per il complesso ospedaliero “Parini”, i 30 milioni per l’ospedale di comunità di Verrès e le risorse strutturali per invalidi, anziani e prima infanzia.
«Il bilancio mira a un equilibrio tra risorse disponibili e priorità strategiche – ha concluso Testolin – ponendo le basi per ulteriori interventi che saranno valutati dal Consiglio nel corso del 2026», paragonando le scelte compiute a quelle di una famiglia che deve decidere come usare un reddito finito: decisioni talvolta non condivise nell’immediato, ma che nel tempo possono rivelarsi le più utili per l’intera comunità valdostana.










