Indagine sulla libera professione medica: la Corte dei conti ipotizza un danno da 1,4 milioni

L'insegna dell'Azienda Usl della Valle d'Aosta
L'insegna dell'Azienda Usl della Valle d'Aosta

La Procura regionale della Corte dei conti ha notificato 25 inviti a dedurre nell’ambito di un’inchiesta sul presunto danno erariale legato alla Libera professione medica intramuraria (Alpi) all’interno dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta.
L’indagine, condotta dalla Guardia di finanza di Aosta su circa 5.000 prestazioni erogate tra il 2019 e il 2021, riguarda il mancato adeguamento delle tariffe Alpi, rimaste per anni inferiori agli standard nazionali e non aggiornate rispetto all’aumento dei costi di gestione.

Secondo gli inquirenti, ciò avrebbe determinato disavanzi complessivi per 1.413.199,31 euro:

  • 498.226 euro nel 2019,
  • 882.558 euro nel 2020,
  • 32.414 euro nel 2021.

Un risultato contabile che, per la Procura contabile guidata da Quirino Lorelli, che ha già avviato un’altra inchiesta sull’Azienda Usl, violerebbe l’obbligo di legge di mantenere in equilibrio la contabilità separata dell’Alpi, cioè quella relativa alle prestazioni svolte dai medici in regime libero professionale all’interno delle strutture pubbliche. Tali disavanzi sarebbero stati “riversati” nei bilanci aziendali dell’Usl, poi approvati dalla Giunta regionale e infine nel bilancio della stessa Regione Valle d’Aosta.

I destinatari degli inviti a dedurre

Tra i 25 destinatari figurano figure apicali dell’Azienda sanitaria e componenti dei nuclei di controllo e vigilanza interni:

  • Massimo Uberti, attuale direttore generale dell’Usl, in carica dal 2021;
  • Angelo Michele Pescarmona, commissario e poi direttore generale negli anni 2019-2021;
  • Marco Ottonello, ex direttore amministrativo;
  • Roberto Barmasse, ex assessore regionale alla sanità e componente del Nucleo di monitoraggio Alpi nel 2019 e 2020;
  • Flavio Peinetti, ex consigliere regionale e componente del Nucleo nel triennio 2019-2021.

Sono coinvolti anche il dirigente responsabile della Struttura complessa programmazione, bilancio e controllo di gestione, sei membri del Collegio sindacale e sedici componenti del Nucleo interno di vigilanza e monitoraggio Alpi.

Le ipotesi della Procura contabile

Secondo la ricostruzione della Guardia di finanza, il management aziendale avrebbe mantenuto tariffe ferme per più anni, non adeguandole all’aumento dei costi e approvando bilanci della contabilità Alpi in perdita, contravvenendo al principio di equilibrio economico.
Il danno sarebbe imputabile, in proporzioni diverse, ai vertici amministrativi e ai soggetti con funzioni di controllo:

  • 40% ai direttori generali e commissari,
  • 15% ciascuno a direttori amministrativi, dirigenti, membri del collegio sindacale e del nucleo di monitoraggio.

La Procura rileva come le “condotte poste in essere abbiano tutte natura omissiva”, essendo state tralasciate “attività doverose di monitoraggio e controllo”.
I destinatari hanno 45 giorni di tempo per presentare le proprie deduzioni e documentazione difensiva.

La replica dell’Azienda Usl

L’Azienda Usl della Valle d’Aosta ha sottolineato di aver già recuperato il 97% del disavanzo nel corso del 2021, dopo aver adeguato le tariffe, e che i bilanci successivi, dal 2022 in poi, si sono chiusi in utile, ribadendo di aver “sempre agito nel rispetto delle norme e in un contesto di grande complessità gestionale, assicurando la continuità dei servizi e la trasparenza dei conti. Le verifiche della Corte dei conti saranno l’occasione per chiarire ogni aspetto tecnico-contabile”.

Cos’è l’Alpi

L’Attività libero-professionale intramuraria (Alpi) consente ai medici dipendenti del Servizio sanitario pubblico di esercitare, all’interno delle strutture ospedaliere o ambulatoriali, attività privata a pagamento, al di fuori dell’orario di servizio.
La legge prevede che i costi e i ricavi dell’Alpi siano contabilizzati separatamente rispetto al bilancio ordinario dell’azienda sanitaria, in equilibrio economico e senza possibilità di disavanzo.
Eventuali perdite, come nel caso oggetto dell’indagine, non possono essere coperte con fondi pubblici o incidere sul bilancio del servizio sanitario regionale.

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Tag: giustizia, sanità, Usl Valle d’Aosta, Corte dei conti, Guardia di Finanza