Aosta tra le città più verdi d’Italia: balzo di 17 posizioni nell’Ecosistema Urbano 2025

Piazza Plouves ad Aosta
Piazza Plouves ad Aosta

Aosta conquista l’11ª posizione nella 32ª edizione di Ecosistema Urbano, il rapporto annuale di Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore che misura la qualità ambientale di 106 città capoluogo. Con un punteggio di 68,08 punti, il capoluogo valdostano compie un balzo di 17 posizioni rispetto al 2024 e di oltre 30 rispetto al 2023, quando era solo al 44° posto.
È la miglior performance mai registrata da Aosta nello studio, che valuta 19 indicatori in cinque aree chiave, aria, acqua, rifiuti, mobilità e ambiente urbano, combinando parametri di qualità, efficienza dei servizi e politiche locali.

Trento torna in vetta, ma Aosta brilla tra i piccoli capoluoghi alpini

La classifica nazionale 2025 è guidata da Trento, seguita da Mantova e Bergamo, con Bolzano e Pordenone nelle prime cinque. Aosta si colloca subito dietro le città emiliane e lombarde, risultando una delle meglio posizionate dell’arco alpino, a conferma della sua crescita nelle politiche ambientali urbane.
Secondo l’analisi pubblicata lunedì 20 ottobre 2025 su Il Sole 24 Ore, l’edizione 2025 mostra un quadro nazionale “stabile ma ancora in ritardo sul cambio di passo”: calano leggermente le infrastrutture ciclabili e le isole pedonali, ma migliorano la raccolta differenziata e la riduzione delle perdite idriche.

Le performance di Aosta

Il rapporto evidenzia una serie di punti di forza che spiegano il miglioramento:

  • 5° posto in Italia per estensione delle zone a traffico limitato (ZTL), con 1.132 m² ogni 100 abitanti;
  • 12° posto per concentrazione media di PM10 e 14° per PM2,5, segno di un’aria relativamente pulita rispetto alla media nazionale;
  • 17° posto per uso efficiente del suolo;
  • 19° posto per raccolta differenziata, offerta di trasporto pubblico e dispersione idrica, tre indicatori strategici per la sostenibilità urbana.

Anche l’ozono (24° posto) e la ciclabilità (29° posto per metri di piste ciclabili per abitante) registrano risultati positivi, in linea con il trend di medio periodo che premia le città alpine e di piccole dimensioni, più avanzate nelle politiche di contenimento delle emissioni e di riduzione del traffico.

Le criticità riguardano invece la domanda di trasporto pubblico (67° posto), i consumi idrici pro capite (68°), il numero di alberi in aree pubbliche (76°) e le isole pedonali (88°).

Raffaele Rocco, sindaco di Aosta
Raffaele Rocco, sindaco di Aosta

Rocco: «Un salto di qualità nelle politiche ambientali comunali»

«Questo risultato – ha commentato il neo sindaco di Aosta, Raffaele Roccogratifica l’Amministrazione per il percorso intrapreso negli ultimi anni e testimonia un salto di qualità nella cura del territorio e nella salvaguardia dell’ambiente». Il primo cittadino del capoluogo regionale ha indicato tra le priorità della nuova consiliatura la cura del verde urbano e il censimento aggiornato degli alberi pubblici, per programmare nuove piantumazioni «nelle zone più adatte e maggiormente carenti».
L’obiettivo è consolidare i progressi e colmare i punti deboli: migliorare il trasporto pubblico, ridurre i consumi idrici e ampliare le aree pedonali, dove Aosta resta indietro rispetto ai modelli virtuosi del Nordest.

Ecosistema Urbano: come funziona l’indice

L’indagine assegna a ciascuna città un punteggio su 19 indicatori normalizzati (da 0 a 100), ponderati per peso tematico: mobilità (21%), aria (19%), rifiuti (18%), acqua (18%), ambiente urbano (18%) ed energia (6%). La metodologia premia le politiche attive (56%) più degli indicatori di stato (19%) o di pressione (25%), valutando anche iniziative innovative in tema di adattamento climatico e transizione energetica.

Una città che cresce nella sostenibilità

Con il punteggio di 68,08, Aosta si conferma tra le prime 15 città d’Italia per qualità ambientale urbana, grazie a scelte di pianificazione coerenti e alla progressiva diffusione di una cultura ecologica tra i cittadini. La sfida, ora, sarà trasformare i buoni risultati in politiche strutturali, con un’attenzione particolare a mobilità pubblica, verde e risorse idriche, in linea con le indicazioni di Legambiente: “dalle città deve partire il coraggio di accelerare sulla transizione ecologica”.