Dopo due anni e mezzo di lavori e mesi di attesa “a vista” sul provvisorio, il nuovo ponte di Chevril sulla strada regionale 47 di Cogne è realtà: è stato inaugurato e aperto ufficialmente al traffico nel pomeriggio di sabato 20 dicembre 2025, al km 8+585 in località Chevril, nel territorio del comune di Aymavilles, a conclusione dei collaudi. I lavori erano iniziati nel giugno 2023 e chiudono un capitolo che, per chi sale a Cogne, era diventato routine: passare sul Bailey e sperare che la normalità tornasse davvero.
Dal ponte del ’59 alle criticità del 2018: perché serviva rifarlo
La nuova infrastruttura nasce da una fragilità emersa ormai sette anni fa: nel dicembre 2018 sul ponte ad arco in calcestruzzo armato del 1959 erano state rilevate criticità strutturali. Per non interrompere l’unico collegamento verso Cogne e le frazioni alte di Aymavilles, la Regione aveva scelto la strada dell’urgenza: un ponte “Bailey” provvisorio, “militare” nella logica e spartano nei fatti, ma fondamentale per garantire il transito in sicurezza fino all’opera definitiva.
Il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha inquadrato il ponte in un contesto geografico non banale, fatto di versanti ravvicinati e ripidi e di una storia di attraversamenti del torrente Grand Eyvia che ha già visto, nel tempo, più soluzioni tecniche: «l’opera si colloca in un sito di rilevante importanza dal punto di vista viabile», ha sottolineato Testolin, ricordando che prima del ponte del ’59 esistevano «ben tre distinti sistemi di attraversamento». E aggiunge un elemento che la Regione rivendica come “memoria”: del ponte in cemento armato sarà previsto il mantenimento dell’arco, ripristinato, come «elemento di memoria storica del manufatto e testimonianza del ruolo strategico e vitale di questo collegamento» per Aymavilles e Cogne.

Davide Sapinet, assessore regionale alle opere pubbliche, dietro di lui Luigi Pepellin, sindaco di Aymavilles
Davide Sapinet: «un ponte adeguato ai carichi attuali, anche eccezionali»
Sul versante tecnico, l’assessore regionale alle opere pubbliche Davide Sapinet ha insistito sul peso strategico dell’infrastruttura, perché «il ponte rappresenta l’unica via di accesso alla valle di Cogne» e dunque un punto critico non solo per residenti e turisti, ma anche per trasporti e servizi essenziali. Da qui la scelta progettuale: «realizzare un nuovo ponte adeguato ai carichi attuali, anche eccezionali, che transitano sulle strade regionali, garantendo al contempo la massima durabilità e un miglioramento del tracciato».
L’intervento vale 6,3 milioni di euro. La parte principale, 5,1 milioni, arriva dallo Stato attraverso il Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc) 2021-2027, dentro il pacchetto di interventi approvato nel febbraio 2022 dal Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, Ente del Governo italiano, presieduto dal presidente del Consiglio dei ministri, che definisce le politiche economiche, approva e finanzia grandi progetti strategici e opere pubbliche (come il “Ponte sullo Stretto”), gestendo fondi per lo sviluppo sostenibile e coordinando la programmazione economica nazionale, succedendo dal 2021 al precedente Cipe (Comitato interministeriale per la Programmazione economica) dal 2021. I restanti 1,2 milioni sono fondi del bilancio regionale.
Non è stato “solo ponte”: contestualmente sono stati sistemati gli imbocchi e realizzate opere complementari, tra cui una barriera paramassi in sinistra orografica, la gestione delle interferenze con impianti esistenti e interventi di protezione idraulica.
L’alluvione del 2024 e la somma urgenza
Dentro la cronologia del cantiere c’è una parentesi che spiega molto: l’evento alluvionale del giugno 2024 ha imposto una sospensione dei lavori nei mesi estivi per un obiettivo prioritario, ricostruire in fretta il collegamento lungo la vallata, interrotto in più tratti. E anche in corrispondenza del ponte di Chevril, spiegano dalla Regione, si è dovuto intervenire in somma urgenza per contrastare «l’importante fenomeno di erosione» e mettere in sicurezza le sponde del torrente.
Non a caso Testolin e Sapinet hanno chiuso con un ringraziamento “corale” che suona anche come presa d’atto delle difficoltà: «è doveroso ringraziare l’impresa, i progettisti, i tecnici e il personale delle strutture regionali coinvolte per l’impegno e la professionalità che hanno reso possibile la realizzazione dell’opera».
Che l’apertura fosse vicina lo si era capito già a novembre, sui social media, il 12 novembre erano stati segnalati «i primi passaggi sul ponte di Chevril», con asfaltatura e montaggio dei guard-rail in corso. Una fase ibrida: nuovo ponte operativo in prova, il “Bailey” ancora lì, a fare da “ruota di scorta”.

Il passaggio sul ponte provvisorio di Chevril dopo l’alluvione del 2024
Guichardaz: «le opere pubbliche non appartengono a chi governa»
Tra i presenti all’inaugurazione anche l’ex assessore regionale e oggi consigliere di opposizione Jean-Pierre Guichardaz, che sui social ha dato una lettura meno “da cantiere” e più “da comunità”.
«Il ponte – ha scritto – è certo un’infrastruttura strategica e un collegamento indispensabile», ma è anche un promemoria: «ci si accorge del valore di strade e servizi «solo quando un’alluvione li spezza» e la normalità si interrompe. Guichardaz rivendica di aver contribuito alle decisioni quando era nel Governo regionale, e aggiunge: «le opere pubbliche non appartengono a chi governa in un momento dato. Appartengono alle comunità».
Il cantiere non è chiuso: la Regione prevede che nella primavera 2026, meteo permettendo, vengano completate alcune opere di dettaglio e finitura: lo smontaggio del ponte provvisorio e la valorizzazione paesaggistica e architettonica degli elementi storici degli attraversamenti precedenti. È il passaggio simbolico definitivo: togliere la stampella e lasciare solo l’opera “giusta”.

Le autorità durante l’inaugurazione del ponte di Chevril, sabato 20 dicembre 2025
Durante i lavori, due incidenti in zona cantiere
Nel periodo del cantiere, l’area di Chevril è stata anche teatro di due incidenti stradali. Il più grave è avvenuto giovedì 11 settembre 2025: un furgone portavalori, in discesa lungo la SR 47, ha perso il controllo, è salito sul cordolo, ha travolto un operaio del cantiere e poi è finito fuori carreggiata, precipitando nella scarpata per alcuni metri: tre feriti.
Un episodio precedente risale a martedì 26 marzo 2024, quando un mezzo pesante diretto al cantiere (con carico di billette di ferro) ha urtato veicoli in prossimità del senso unico alternato regolato da semaforo; non ci sono state conseguenze gravi, ma l’incidente aveva portato disagi e interventi di soccorso.
Timeline Chevril: dal ponte “malato” all’inaugurazione
- 1959: realizzazione del ponte ad arco in calcestruzzo armato sul Grand Eyvia;
- dicembre 2018: emergono criticità strutturali sul ponte del ’59;
- 2019 – 2023: soluzione provvisoria, con l’installazione e utilizzo del ponte “Bailey” per garantire continuità di transito;
- giugno 2023: avvio lavori per il nuovo ponte al km 8+585 della SR 47;
- 26 marzo 2024: mezzo pesante in area cantiere, urto a veicoli in colonna ed a senso unico alternato;
- giugno 2024: alluvione e sospensione estiva del cantiere per interventi in somma urgenza per erosioni e sicurezza spondale;
- 11 settembre 2025: portavalori fuori strada, coinvolto un operaio, 3 feriti;
- novembre 2025: segnalati i primi passaggi sul nuovo ponte, con finiture in corso;
- dicembre 2025: collaudi positivi, inaugurazione e apertura ufficiale al traffico.
- primavera 2026: previsti smontaggio Bailey e completamento finiture/valorizzazione storica e paesaggistica.

Il nuovo ponte di Chevril sulla SR 47 aperto al traffico
Issogne: rinforzo strutturale e ritorno dei mezzi pesanti fino a 44 tonnellate
Nel pacchetto delle infrastrutture regionali di dicembre entra anche il ponte di Issogne sulla SR 4 (km 0+273). Dopo il monitoraggio di settembre e l’introduzione di un limite di portata a 3,5 tonnellate (con deviazione dei mezzi pesanti sulla comunale Issogne–Champdepraz), l’Assessorato aveva programmato una chiusura a fasce orarie dal 15 al 19 dicembre per eseguire interventi di rinforzo, con percorso alternativo via SR 6 di Champdepraz e viabilità comunale lungo Dora Baltea.
La buona notizia è arrivata in anticipo: giovedì 18 dicembre alle 17 la Regione ha annunciato il ripristino della viabilità ordinaria. L’intervento, da 120mila euro, ha riguardato il rinforzo di un appoggio dell’impalcato e consente ora il transito, a senso unico alternato “a vista”, di veicoli fino a 44 tonnellate, riaprendo di fatto ai mezzi pesanti: «l’intervento consente di ripristinare l’ottimale transito per gli utenti della strada, il trasporto pubblico e le attività commerciali», ha dichiarato Sapinet, rivendicando tempi ridotti grazie alla collaborazione tra appaltatore, direzione lavori, coordinamento sicurezza e uffici regionali.
Nei prossimi mesi continuerà l’iter per i lavori di riqualificazione e ammodernamento del ponte, già finanziati con l’assestamento 2025 per 2,5 milioni di euro.

Il viadotto di Champrotard, a Villeneuve
Villeneuve: collaudo statico positivo sul viadotto di Champrotard (SR 23)
Terzo tassello: Villeneuve e la SR 23 della Valsavarenche. Il 10 dicembre la Regione si sono conclusi i lavori del risanamento del viadotto di Champrotard (km 0+000), con collaudo statico positivo alla presenza dell’assessore Davide Sapinet. Il viadotto, realizzato alla fine degli anni ’90, è lungo circa 125 metri, con cinque campate e impalcato in calcestruzzo armato largo dieci metri: è il collegamento principale tra SS 26 e la viabilità verso Valsavarenche e Valle di Rhêmes.
L’intervento, da 1,45 milioni di euro, è stato costruito sugli esiti delle ispezioni 2020/2021 e su indagini successive: ripristini corticale del calcestruzzo, impermeabilizzazione, sostituzione sicurvia e appoggi, rifacimento giunti e asfalto, e ammodernamento dell’illuminazione: «L’esito positivo del collaudo conferma che gli interventi hanno riportato il viadotto a condizioni ottimali di efficienza e sicurezza», ha sottolineato Sapinet, parlando di investimento importante per garantire un collegamento moderno e sicuro con i territori del Grand Paradis.
I lavori sono stati finanziati con 1,1 milioni con fondi statali del programma per accessibilità e sicurezza delle strade dell’area interna “Grand Paradis” e 350 mila euro da bilancio regionale.









