Nel 2024 in Italia sono nati 369.944 bambini, quasi 10 mila in meno rispetto al 2023 (-2,6%). Il tasso di natalità scende a 6,3 per mille (era 9,7 nel 2008) e il numero medio di figli per donna (TFT) tocca un nuovo minimo storico a 1,18 (1,20 nel 2023).
I segnali di inizio 2025 non migliorano: gennaio–luglio registra circa 13 mila nascite in meno rispetto allo stesso periodo del 2024 (-6,3%) e una fecondità di periodo stimata a 1,13.
Sono i principali dati diffusi dall’Istat nel Report “Natalità e fecondità 2024”.
Perché nascono sempre meno bambini
Il calo non dipende solo dalla bassa propensione ad avere figli: pesa anche la riduzione dei potenziali genitori, appartenenti a coorti sempre più esigue (dalla metà degli anni ’70 in poi). Continuano a diminuire sia i primogeniti (-2,7% sul 2023) sia i secondi e successivi (rispettivamente -2,9% e -1,5%), con flessioni più marcate nel Mezzogiorno. Le nascite da genitori entrambi italiani calano del 3,3% (289.183), mentre restano sostanzialmente stabili le nascite con almeno un genitore straniero (80.761, 21,8% del totale; in lieve crescita le coppie miste +2,3%).
Nel 2024 l’età media al parto sale a 32,6 anni (33,1 tra le italiane); per il primo figlio è 31,9 anni. Il rinvio della genitorialità si associa a una minore fecondità complessiva. Aumentano inoltre le nascite fuori dal matrimonio, che raggiungono il 43,2% del totale (quota più alta nel Centro, 49,6%).
Valle d’Aosta: segnale positivo nei primi sette mesi del 2025
Nel quadro nazionale, spicca la Valle d’Aosta, una delle poche aree con nascite in aumento nel periodo gennaio–luglio 2025 (+5,5%; in crescita anche le Province autonome di Bolzano +1,9% e Trento +0,6%). È un rimbalzo dopo il calo dei primi sette mesi del 2024 (-7,5% sul 2023). Nel 2024 il TFT valdostano si attesta a 1,05 (media Italia 1,18), ma nelle stime gennaio–luglio 2025 risale a 1,15.
La quota di nati con almeno un genitore straniero resta più alta al Nord (30,6%) e al Centro (24%) rispetto al Mezzogiorno (9,3%). Nel 2024 i doppî cognomi toccano il 6,7% dei nati (oltre l’8% nel Centro-Nord), con incidenza maggiore tra i primi figli (9,2%).
Nel 2024 i nomi più diffusi restano Leonardo e Sofia a livello nazionale; in Valle d’Aosta primeggiano Edoardo e Tommaso (maschi) e Beatrice (femmine).
- In Valle d’Aosta il rimbalzo 2025 va monitorato, ma parte da livelli di fecondità bassi (1,05 nel 2024): servono politiche su casa, lavoro giovanile, servizi 0-6 e conciliazione per trasformare il segnale in trend.
- In Italia la traiettoria post-2008 mostra un calo strutturale (-35,8% nascite dal picco), con TFT 1,18 e posticipazione stabile: interventi efficaci richiedono orizzonte pluriennale e coordinamento tra misure economiche, abitative e dei tempi di vita.