L’Osservatorio nazionale screening ha diffuso, a settembre 2025, i dati del 2024: la Valle d’Aosta è prima in Italia per adesione allo screening del tumore del colon-retto, con un 66,4% (quasi il doppio della media nazionale) e una copertura degli inviti pari al 96,7% della popolazione target.
Sul fronte cervice uterina, l’adesione valdostana è 51,2%, sopra sia alla media nazionale (42%) sia a quella del Nord (48%). Per lo screening mammografico l’adesione 2024 è 86,5% (47,9% nel 2023), dato però non confrontabile con le altre regioni per ragioni statistiche già note in passato.
«I dati sono buoni e frutto dell’impegno di tutti gli operatori e della collaborazione capillare sul territorio; per il colon-retto anche dei volontari Lilt e delle farmacie», ha commentato Maurizio Castelli, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Usl e coordinatore gestionale degli screening oncologici. Tra le azioni in corso: nuova postalizzazione interattiva degli inviti, gestione delle informazioni nel FSE 2.0, campagne di sensibilizzazione e nuove attrezzature diagnostiche.
Come funziona lo screening in Valle d’Aosta
- Colon-retto: invito biennale per chi ha 50–74 anni.
- Cervice uterina: Pap-test ogni 3 anni (25–29 anni) e HPV test ogni 5 anni (30–64 anni).
- Mammografia: invito biennale (50–69 anni); adesione spontanea possibile annuale (45–49 anni) e biennale (69–74 anni).
L’Azienda Usl rinnova l’invito: aderire quando arriva la lettera è un gesto semplice che può salvare la vita.