Sono andati in scena in contemporanea i due festival cinematografici estivi

Un'immagine da 'Fedrelandet (Songs of Earth)' vincitore del Cervino CineMountain festival 
Un'immagine da 'Fedrelandet (Songs of Earth)' vincitore del Cervino CineMountain festival 

Tra la fine del mese di luglio e l’inizio di agosto 2025, in Valle d’Aosta si sono tenuti, in contemporanea, i due festival cinematografici estivi, a Valtournenche e Breuil – Cervinia il Cervino CineMountain festival ed a Cogne e nelle località del Parco nazionale Gran Paradiso il Gran Paradiso Film Festival, entrambi giunti alla 28esima edizione.

Cervino CineMountain festival

Il Cervino CineMountain festival ha presentato 50 film selezionati da 366 opere candidate, provenienti da 73 Paesi, con 19 anteprime per 40 appuntamenti. Il Grand prix des festivals è andato a Fedrelandet (Songs of Earth) della regista norvegese Margreth Olin, prodotto dalla stessa Margreth Olin con Lena Faye‑Lund Sandvik e con la produzione esecutiva di Wim Wenders e Liv Ullmann: “un film che ci ha trovati tutti d’accordo fin da subito – si legge nella motivazione della giuria – per la maestria nell’uso del linguaggio cinematografico che, attraverso un montaggio fascinoso e metaforico, ci trasporta dai minimi dettagli ai campi più lunghi, facendoci sentire quanto si appartengano. Per essere riuscito, come il grande cinema, a sospenderci nel tempo, pur riproducendo il movimento incessante e salvifico della vita e della natura”.

Il premio Montagnes du monde è andato a Mountain of Gold del nigeriano Roland Edzard, con una menzione speciale a Champions of the Golden Valley dello statunitense Ben Sturgulewski. Il premio Montagne d’Italia è stato assegnato al documentario Nella pelle del drago di Katia Bernardi, il premio Montagnes tout court ad América del peruviano Javier Augusto Arias-Stella mentre il premio Film commission Vallée d’Aoste è andato a
Conigli al cimitero dell’aostano Filippo Maria Pontiggia. Per la miglior fotografia è stato premiato Messengers del canadese Jeffrey Zablotny, il premio Cai – Miglior film di alpinismo è stato assegnato a In The Last Expeditiondella polacca Eliza Kubarska mentre il premio Cvalps è andato ex æquo a Fiore Mio dell’italiano Paolo Cognetti ed a Play-Off del valdostano Gaël Truc.

Il pubblico ha premiato Mountain of gold di Roland Edzard, Amen di Orphée Coutier, Bettina Demarty, Kimie Maingonnat, Laurène Perego, Louise Poulain ed Avril Zundel (Kids), Play-off di Gaël Truc (Film commission), Living the way di Juan Pablo Caballero (Sport) e Kamay di Ilyas Yourish e Shahrokh Bikaran (Circuit).

Gran Paradiso film festival

Il finale del Gran Paradiso film festival (foto Paolo Rey)
Il finale del Gran Paradiso film festival (foto Paolo Rey)

Lo Stambecco d’Oro del Gran Paradiso film festival è stato assegnato al documentario Lions of the Skeleton Coast di Will e Lianne Steenkamp, una coproduzione tra Austria e Olanda, che racconta la storia vera di tre giovani leonesse in Namibia nella loro lotta per la sopravvivenza sulla Costa degli Scheletri, uno degli ambienti più inospitali del pianeta, apprezzato anche dai giovani giudici dello Stambecco d’Oro Junior e che ha ottenuto anche il premio per la miglior sceneggiatura: «siamo profondamente onorati di ricevere lo Stambecco d’Oro, il premio per la migliore sceneggiatura e lo Stambecco d’Oro junior al Gran Paradiso film festival – hanno commentato i registi del film vincitore, in collegamento dal Parco nazionale di South Luangwa, in Zambia – questi premi sono un grande riconoscimento, non solo del nostro lavoro, ma anche del potere della narrazione di connettere le persone con la bellezza e la fragilità del nostro mondo naturale. Festival come il Gran Paradiso svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere i registi e nel favorire una comprensione profonda della natura da parte del pubblico di tutte le età. Celebrando storie che esplorano la natura selvaggia e aiutano a colmare il divario tra scienza ed emozione, si crea consapevolezza. Siamo particolarmente commossi dal premio Stambecco d’Oro della giuria junior, che indica che la prossima generazione si sta impegnando a portare avanti i valori della conservazione».

La giuria tecnica ha aggiudicato tre premi per lungometraggi, la miglior immagine ad A call from the wild di Asgeir Helgestad, il miglior sguardo scientifico a Mashatu: lands of leopards di Julien Naar oltre alla miglior sceneggiatura a Lions of the Skeleton Coast. Il premio CortoNatura della giuria tecnica è stato attribuito a L’opportuniste, la victime et le coupable di Dominique Mertens, mentre il CortoNatura è stato assegnato dalla giuria del pubblico a The bird in my backyard di Ryan Wilkes.

Alla cerimonia di premiazione, che si è svolta sabato 2 agosto alla Maison de la Grivola di Cogne ha partecipato Stefano Accorsi, che ha condiviso con
il pubblico il suo impegno per la difesa del pianeta, sottolineando come sia sbagliato affrontare il tema dell’ambiente con una visione catastrofista, ma come invece occorra metterci positività individuando possibili soluzioni da ricercare collettivamente, aggiungendo che non basta avere a cuore il tema della natura ma occorre capire come comunicarlo.